n.70 del 22.03.2018 (Parte Seconda)

Oggetto n. 6238 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 5750 Proposta della Giunta recante: "Approvazione piano sangue e plasma regionale triennio 2017-2019". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Cardinali, Zoffoli, Serri, Bagnari, Caliandro, Marchetti Francesca, Rancan, Bargi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

in continuità con il Piano precedente (2013-2015), il nuovo Piano Sangue e Plasma regionale per il triennio 2017-2019, approvato con specifica delibera di Giunta, punterebbe a conservare, mediante attività di programmazione e coordinamento, i livelli di autosufficienza regionale di sangue, emocomponenti e plasmaderivati per le strutture sanitarie, pubbliche e private, attraverso la donazione volontaria e non remunerata.

Altro obiettivo dovrebbe essere la standardizzazione delle procedure trasfusionali che garantiscano la massima sicurezza possibile per il donatore e per il paziente attraverso l’applicazione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche in materia di medicina trasfusionale. In quest’ottica, verranno definiti piani adeguati di formazione e di mantenimento della professionalità nell’ambito della medicina trasfusionale.

Oltre al tema della sicurezza, il Piano promuoverebbe, attraverso l’attività dei Comitati ospedalieri per il Buon uso del sangue, un utilizzo secondo criteri di massima appropriatezza. Il nuovo Piano prevederebbe, inoltre, una progressiva “centralizzazione” delle attività di controllo e lavorazione delle unità di sangue due sedi, di Bologna e di Cesena-Pievesestina, sulla base di criteri di massima qualità e gestione trasparente delle scorte. In base alle indicazioni contenute nel documento, ci si dovrebbe avvalere delle competenze dei diversi “attori” della rete regionale per definire i tempi e le modalità più idonee per il raggiungimento di quest’obiettivo.

Dovrebbe essere sviluppata anche la rete informatica regionale del “sistema sangue”, così da garantire - mediante l’allineamento alle tecnologie più aggiornate - un elevato livello di sicurezza informatica ed interoperabilità dei sistemi, oltre alla standardizzazione delle procedure e la tracciabilità su tutto il territorio delle modalità di assegnazione e trasfusione. Il Piano avrebbe come obiettivo anche quello di sostenere ulteriormente le associazioni e le federazioni di donatori di sangue, integrandole nel sistema informatico regionale, nella promozione e nello sviluppo della donazione con campagne di sensibilizzazione, e nella cura della salute dei donatori.

Si stabilisce che la direzione del Crs - Centro regionale sangue (la struttura finalizzata a garantire l’autosufficienza regionale e a concorrere all’autosufficienza nazionale) venga conferita, nel rispetto di quanto già stabilito in precedenza e sempre con un atto della Giunta, a un professionista in possesso dei requisiti adeguati all’incarico.

Considerato che

sono 137.972 i donatori di sangue totali in Emilia-Romagna di cui 126.518 i cittadini che donano periodicamente.

Visto che

nel plasma del 60% delle donne che hanno avuto una gravidanza si potrebbe sviluppare un antigene denominato HLA.

Presso il policlinico S. Orsola di Bologna fu avviata una sperimentazione con la quale alle donatrici donne veniva proposto uno screening sull’antigene HLA.

Il Decreto 2 novembre 2015 (Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti) ha disposto che le donatrici, risultate positive allo screening HLA, non siano più ammesse alle donazioni di sangue intero.

Ciò comporta che circa 300 donatrici FIDAS presenti sulla provincia di Bologna, Federazione che ha come centro di riferimento proprio il S. Orsola, unico ad effettuare lo screening HLA, non sono più ammesse alle donazioni di sangue intero presso i centri periferici, mentre le donatrici iscritte ad esempio all’AVIS dello stesso territorio, possono continuare a donare tranquillamente sangue intero.

Questo aspetto non è stato trattato nel nuovo Piano sangue 2017-2019 perché sarebbe necessario intervenire sulla legislazione nazionale.

È evidente che questa situazione va assolutamente risolta, perché non siamo nelle condizioni di poterci permettere la perdita di donatori di sangue come in questo caso.

Impegna il Presidente e la Giunta regionale

ad avviare un approfondimento, di concerto con la SIMTI, Società Italiana Medicina Trasfusionale e Immunoematologia, per risolvere questa situazione paradossale.

Approvato all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 14 marzo 2018

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