n.215 del 03.07.2024 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8391 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attuare la programmazione di attività formative necessarie al conseguimento e alla certificazione delle competenze e dell'insieme delle conoscenze e capacità riferite alle attività specifiche di assistente personale. A firma dei Consiglieri: Costi, Caliandro, Sabattini, Soncini, Pillati, Mori, Costa, Dalfiume, Zappaterra, Daffadà, Maletti, Mumolo, Fabbri
Premesso che
- l’Emilia-Romagna, con una storia di politiche innovative nel campo sociosanitario e formativo, ha introdotto modelli di assistenza che valorizzano la prevenzione, l’accesso universale ai servizi e l’integrazione tra assistenza sanitaria e servizi sociali volti a valorizzare e sostenere l’autonomia e l’autodeterminazione della persona;
- le sfide che oggi attendono la nostra regione attengono anche ad assicurare il maggior grado di autonomia di vita alle persone con gravi disabilità, che richiedono nuove e più adeguate professionalità al fine di avere una reale umanizzazione delle cure e dell’assistenza, nel rispetto della dignità e della volontà della persona, anche alla luce di esperienze già presenti e riconosciute in altri paesi europei, quale l‘assistente personale.
Rilevato che
- tra le suddette professionalità rientra l'assistente personale, che rappresenta una nuova figura nettamente distinta dall'assistente domiciliare e dal caregiver, ed espressamente preparata sui principi di vita indipendente;
- il rapporto tra l’assistente personale ed assistito si configura un normale rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze della persona non autosufficiente, con ampia facoltà di quest’ultima di autodeterminare il tipo di servizio, concordando direttamente con l'assistente mansioni, orari, modalità, tipo di contratto e retribuzioni.
Rilevato inoltre che
- l’operatività dell'assistente alla cura personale, che interviene a favore della persona adulta disabile, fisica e/o sensoriale, dovrebbe essere regolamentata in modo da poter prestare la sua opera non solo a domicilio, ma anche presso la sede di lavoro della persona con disabilità e durante il tempo libero, agendo in base alle indicazioni del beneficiario (suo diretto datore di lavoro), al fine di raggiungere la sua completa autonomia, compensando le difficoltà che incontra, permettendogli di realizzare delle attività, di integrarsi e di partecipare alla vita sociale;
- tale figura professionale deve essere messa nelle condizioni di agire anche in collegamento con i servizi sociosanitari coinvolti;
- in questo contesto, sarebbe auspicabile l’introduzione di percorsi formativi specifici per sviluppare figure volte a rafforzare l’autodeterminazione delle persone non autosufficienti e le persone con disabilità, permettendo loro di vivere in modo più indipendente, partecipare attivamente alla società e prendere decisioni autonome sulla propria vita;
- tale figura identificabile terminologicamente come assistente personale può aiutare, oltre alle attività quotidiane, migliorando la qualità della vita, anche a promuovere la dignità, l’autonomia e l’autodeterminazione delle suddette persone;
- inoltre, l’assistente personale può fungere da intermediario tra la persona non autosufficiente o con disabilità e il mondo esterno, facilitando la comunicazione e l’interazione sociale, aumentando in tal modo la capacità delle suddette persone a esprimere le proprie esigenze, desideri e diritti, rafforzando così la loro autodeterminazione.
Considerato che
- la formazione e la certificazione delle competenze sono elementi fondamentali per garantire l'efficacia della figura dell’assistente personale;
- in particolare, la formazione dovrebbe contribuire all’acquisizione di competenze specifiche nel campo sociosanitario, oltre a capacità relazionali, di ascolto e di rappresentanza delle esigenze della persona assistita. Inoltre, dovrebbe aiutare a sviluppare conoscenze utili all’attività di supporto all’indipendenza dell’assistito, che deve essere svolta nel rispetto delle sue scelte e preferenze, facilitando così la sua autodeterminazione;
- tale percorso formativo dovrebbe comprendere, sia un percorso teorico, per acquisire le conoscenze necessarie, sia un tirocinio pratico, per sviluppare le competenze sul campo.
Evidenziato che
- la Regione Emilia-Romagna ha reso disponibile sul territorio regionale la realizzazione del Servizio di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze al fine di mettere in trasparenza e valorizzare le competenze acquisite dalle persone attraverso le esperienze lavorative, anche arricchite e completate dalla partecipazione a percorsi formativi di aggiornamento, qualificazione, riqualificazione, riconversione;
- è obiettivo della Regione di permettere alle persone di rendere le competenze acquisite formalizzate e/o certificate, e pertanto riconoscibili e spendibili, al fine di supportarle nei percorsi di crescita professionale all’interno delle proprie organizzazioni di lavoro, nonché nell’ambito di eventuali transizioni tra un lavoro e un altro;
- quanto al target dei lavoratori coerentemente occupati nello svolgimento di attività di assistente alla persona o similari, la possibilità di certificazione delle competenze è resa disponibile da specifico invito (DGR n. 1/2020), che autorizza le attività di formalizzazione e certificazione delle competenze al fine di rendere trasparenti e valorizzare le competenze acquisite dalle persone attraverso le esperienze lavorative, anche arricchite e completate dalla partecipazione a percorsi formativi di aggiornamento, qualificazione, riqualificazione, riconversione professionale.
Valutato che
- la formazione e la certificazione delle competenze sarebbero elementi chiave per garantire l’efficacia e il successo di questa nuova figura professionale;
- al termine del suddetto percorso dovrebbe essere previsto un attestato di frequenza e, in esito all'esame finale, il rilascio di una certificazione delle competenze professionali acquisite, oltre alla previsione della possibilità del riconoscimento delle competenze già acquisite tramite analoghi processi formativi o esperienze lavorative;
- il riconoscimento di tale figura si dovrebbe caratterizzare attraverso la certificazione professionale, con un attestato che dimostra che la persona possiede le competenze e le conoscenze necessarie per le attività suddette.
Constatato che
- nella legislazione italiana tale figura non è specificatamente prevista, ma nella realtà già esiste, sono numerose le esperienze di persone con gravi disabilità che scelgono di avvalersi di persone che svolgono tale ruolo nell’ambito del loro progetto di vita indipendente;
- la legge n. 112/2016, “legge sul dopo di noi”, che riguarda la materia dell’assistenza in favore delle persone con gravi disabilità prive del sostegno familiare, rappresenta un’importante conquista nel campo dei diritti delle persone con disabilità: mette al centro la persona con disabilità lasciandole ampi spazi di partecipazione decisionale per autodeterminare la propria vita e, in riferimento al diritto all’abitare, mette al centro la de-istituzionalizzazione della persona, supportando la domiciliazione presso abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della famiglia, in tale contesto la nuova figura professionale dell’assistente alla cura personale sarebbe di notevole aiuto.
Tutto ciò premesso e considerato,
Impegna la Giunta regionale
- ad attuare la programmazione di attività formative necessarie al conseguimento e alla certificazione delle competenze e dell'insieme delle conoscenze e capacità riferite alle attività specifiche di assistente personale.
Approvata all’unanimità dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 24 giugno 2024.