n.308 del 15.11.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3339 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni, di supporto e promozione del sistema moda, sostenendo la formazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico finalizzato alla qualità del prodotto ed alla competitività del territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Campedelli, Bagnari, Rontini, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Prodi, Rossi Nadia, Mumolo, Zappaterra, Caliandro, Serri, Mori
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
Premesso che
i dati recenti sul sistema regionale moda e calzaturiero parlano di un settore centrale per l'economia emiliano-romagnola, che trova il proprio fulcro nel distretto carpigiano ed in quello forlivese attorno a San Mauro Pascoli, ma che interessa in maniera significativa l'intero territorio regionale con più di 7.200 imprese per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali circa 52 mila addetti (il 5,1% degli addetti regionali) ed un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). Numeri che arrivano a quasi 30 mila imprese e 142mila addetti, se si considera anche la componente terziaria legata alla filiera della moda.
Inoltre, a. causa della composizione della platea degli occupati, l'industria dell'abbigliamento contribuisce in misura significativa al sostegno del tasso di occupazione femminile.
Evidenziato che
negli anni fra il 2003 e il 2015 il settore del fashion ha registrato una fase di rallentamento dovuta alla crisi economica globale ed alla forte contrazione della domanda interna, con l'unica eccezione di una parentesi positiva nel 2011. In particolare, fra 2008 e 2015 la produzione complessiva è calata del 41,9%, le imprese del 7,8% e gli addetti de110A% e molto ha risentito il settore dei prodotti tessili.
Rilevato che
già negli anni '90 del secolo scorso il settore, sottoposto alla forte concorrenza dei Paesi in via di sviluppo giocata sui bassi costi delle merci offerte, era riuscito a superare le difficoltà puntando sull'alta qualità dell'offerta Made in Italy.
Formazione tecnica e alta formazione degli operatori, innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico per la qualità dell'offerta e marketing del Made in Italy costituiscono, oggi come allora, il volano per la ripresa e lo sviluppo del settore, il cui sbocco naturale sono i mercati esteri.
In tale direzione si è già mossa la nostra Regione, con incubatori, acceleratori e Fablab in cui sperimentare, creare e mettere in circolo nuove idee e nuovi prodotti.
Ultimo provvedimento in ordine temporale, non certo per importanza, è il lancio del progetto "Fashion Valley" da parte della Regione, che si propone di fare del comparto moda il quarto pilastro del sistema economico regionale (insieme a food, motor e wellness) creando le giuste sinergie di comparto sull'intero territorio regionale, da Rimini a Piacenza, per un settore apprezzato in tutto il mondo per, la capacità di coniugare storia, design, qualità e innovazione.
Sottolineato che
la ripresa del settore non può tuttavia prescindere da un'azione congiunta dei diversi livelli istituzionali che sappia dare risposta ai problemi legati all'incentivazione del commercio internazionale, alla difesa del Made in Italy, alla fiscalità delle imprese e alla detassazione dei brevetti a supporto della ricerca e dell'innovazione.
Impegna la Giunta regionale
1. A proseguire ed incrementare:
- le azioni di supporto e promozione del sistema moda, sostenendo la formazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico finalizzati alla qualità del prodotto e, dunque, alla competitività del territorio regionale;
- le attenzioni tese allo sviluppo della creatività, attraverso il sostegno all'innovazione di processo che passa da motivi precompetitivi dovuti a fattori culturali supportando fondi archivistici ed emeroteche pubbliche o private;
- le azioni di marketing, soprattutto verso l'estero, ed il supporto all'internazionalizzazione del sistema, basati sulla provenienza territoriale quale garanzia di qualità e stile. In tale contesto, a favorire la partecipazione anche delle PMI e delle microimprese ai bandi per la creazione di reti di imprese per l'internazionalizzazione.
2. A supportare anche economicamente, attraverso la predisposizione di bandi e l'erogazione di finanziamenti a fondo perduto, la partecipazione di imprenditori ed artigiani, in particolare modo delle PMI, a fiere internazionali-europee ed extraeuropea partire da quelle che si svolgono in Paesi che rappresentano attuali e nuovi mercati strategici, al fine di consolidare e incrementare i rapporti commerciali con partners internazionali.
3. A cooperare col Governo, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, per trovare soluzioni percorribili e condivise ai problemi legati a:
- l'incentivazione del commercio internazionale;
- la difesa del Made in Italy;
- la fiscalità delle imprese e la detassazione dei brevetti, con regole finalmente chiare a tutela del Made in Italy e durature nel tempo;
- l'incentivazione delle imprese del settore moda, tessile e calzaturiero per l'ideazione, la progettazione e l'implementazione dei campionari, come avviene per altri settori nei quali sono previste incentivazioni per gli investimenti in prototipi e nuovi modelli;
- l'incentivazione di azioni volte al rispetto delle leggi sul lavoro e sul contrasto alla contraffazione, sollecitando presso le autorità competenti controlli in merito.
Approvata a maggioranza dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 20 settembre 2017.