n.181 del 05.07.2023 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 7017 - Risoluzione per esprimere solidarietà e sostegno alle popolazioni colpite dall'alluvione e la volontà di collaborare con gli altri livelli di Governo per affrontare l'emergenza e la ricostruzione in modo leale e collaborativo. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappa- terra, Rossi, Marchetti Francesca, Caliandro, Dalfiume, Mori, Costa, Soncini, Maletti, Molinari
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
il territorio della Regione Emilia-Romagna, in particolare della Romagna, è stato colpito da un'intensa ondata di maltempo nel mese di maggio 2023, che ha causato una serie di gravi conseguenze;
l'ondata di maltempo è stata causata da una profonda depressione atmosferica che ha portato correnti umide e instabili da Est/Nord Est, alimentando forti temporali e piogge torrenziali;
le forti piogge hanno portato ad allagamenti, frane e danni significativi alle infrastrutture, alle abitazioni, alle attività economiche, agricole, ai beni culturali e ambientali, lasciando un segno profondo sul territorio;
tale devastazione rappresenta probabilmente la più grande tragedia climatica a livello continentale in epoca moderna, per ampiezza e diversità del territorio colpito, per popolazione coinvolta, e per la complessità e intensità dei fenomeni affrontati senza precedenti;
i danni causati dalla calamità naturale sono ingenti e difficili da quantificare. Una prima stima, basata sui dati disponibili, porta a circa 9 miliardi di euro, ma si tratta di una cifra provvisoria e parziale, che non tiene conto di alcuni aspetti importanti. Infatti, per la riduzione del rischio residuo e per i danni valutabili solo nel medio periodo, come quelli agricoli, la stima è destinata a salire nei prossimi mesi. Si rende quindi necessario un monitoraggio costante e un intervento tempestivo delle istituzioni competenti;
ad oggi ci sono già 74 cantieri attivi, per un importo di 93 milioni di euro (di cui oltre 20 milioni già spesi); censite oltre 1.000 frane in quasi 80 comuni; lo stato d'emergenza interessa 7 province e oltre 100 comuni; sono 23 i fiumi, torrenti e canali esondati; svariate le linee ferroviarie da ripristinare; 540 i chilometri quadrati di terra alluvionata; 600 le persone accolte nelle strutture pubbliche perché rimaste senza casa;
secondo i dati rilevati dal Rapid Mapping Team del Copernicus Emergency Management, il servizio europeo che si attiva in caso di disastri o emergenze, gli edifici coinvolti dal maltempo sono stati circa 73.000, di cui circa 2.000 da frane;
le strade interrotte dal maltempo sono state oltre 400, di cui 376 per frane e 28 per esondazioni;
un altro tema critico è quello dei mancati introiti per le imprese, con quelle agricole in forte difficoltà. Il settore agricolo è stato particolarmente colpito dall'alluvione, con danni che, secondo le prime stime, si aggirano intorno a 1,5 miliardi di euro, ma che potrebbero essere molto più alti. Risultano devastate oltre 5.000 aziende agricole e zootecniche. L'acqua ha invaso i campi, causando la perdita di oltre 400 milioni di chili di grano e danneggiando irrimediabilmente circa 10 milioni di piante da frutto. Si tratta di una catastrofe per il comparto frutta, definito la "fruit valley" italiana, che richiederà almeno 5 anni per la ricostruzione;
tra le colture maggiormente danneggiate vi sono quelle ortofrutticole e vitivinicole, che rappresentano il 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi ottantamila ettari, tra le colture arboree, la vite è quella più colpita con circa 27mila ettari, pari al 50% della superficie complessiva della regione, di cui oltre il 60% a Ravenna. La produzione di pesche e nettarine colpita è pari a oltre il 90% di quella di tutta la regione.
Rilevato che
la Regione Emilia-Romagna ha adottato una serie di ordinanze per regolamentare la gestione dei rifiuti, l'assegnazione di alloggi, il ripristino delle reti e degli impianti di distribuzione dell'energia elettrica, la protezione del patrimonio culturale e altre misure urgenti;
inoltre, la Regione Emilia-Romagna:
- ha avviato le procedure per la valutazione dei danni e la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. La valutazione dei danni è stata effettuata con il supporto di una piattaforma informatica messa a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale, che ha consentito di raccogliere e analizzare i dati provenienti dai comuni colpiti;
- ha chiesto al Governo di poter accedere agli aiuti previsti dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) per far fronte alle conseguenze dell'alluvione e per sostenere il processo di ricostruzione e ripresa delle aree colpite;
- ha attivato una campagna fondi per raccogliere donazioni da parte di privati, enti e associazioni a sostegno delle popolazioni colpite dall'alluvione. I fondi raccolti saranno destinati alla ricostruzione delle infrastrutture pubbliche e private essenziali, alla tutela del patrimonio culturale e naturale, al sostegno delle attività economiche e sociali;
la Commissione europea ha espresso la sua solidarietà all'Italia e ha dichiarato di essere pronta a mobilitare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) per contribuire alla riparazione dei danni causati dall'alluvione.
Rilevato inoltre che
la Romagna è tra le aree più produttive o competitive del settore agroalimentare in Europa o nel mondo, se si considerano alcuni indicatori economici o qualitativi;
secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica (Istat), il valore aggiunto dell'agricoltura in Emilia-Romagna nel 2019 è stato di circa 4,5 miliardi di euro, pari al 2% del valore aggiunto regionale e al 10% di quello nazionale;
inoltre, vanta una ricca tradizione agroalimentare che la rende un territorio unico e prezioso nel panorama italiano ed europeo. I suoi distretti agroalimentari sono caratterizzati da prodotti di alta qualità apprezzati sia a livello nazionale che internazionale e da una forte sinergia tra gli agricoltori, i produttori e gli operatori del settore. Questa collaborazione ha favorito lo scambio di conoscenze, la condivisione di buone pratiche e la creazione di una rete solida che contribuisce al successo del settore agroalimentare regionale;
secondo i dati dell'Osservatorio Agroalimentare dell'Emilia-Romagna, le esportazioni dell'industria alimentare in Romagna nel 2019 sono state di circa 1,4 miliardi di euro, pari al 16% del fatturato provinciale e al 6% di quello nazionale.
Considerato che
l'alluvione ha suscitato un forte senso di solidarietà e di collaborazione tra le istituzioni, le associazioni, le imprese e i cittadini, che hanno mostrato una grande capacità di resilienza e di reazione di fronte alla calamità;
la tradizione agricola di eccellenza, l'accesso alla conoscenza e alla ricerca, l'adozione di tecnologie avanzate e l'impegno per una produzione sostenibile, sono fattori che da tempo favoriscono un ambiente propizio all'innovazione e all'investimento nel settore agricolo della Romagna, e rendono la regione un potenziale candidato per programmi di investimenti nazionali ed europei volti a promuovere la transizione verso un'agricoltura più resiliente agli effetti del cambiamento climatico;
per affrontare questa sfida, possono essere principalmente seguite due direttrici di intervento, che richiedono la collaborazione di professionalità e competenze di alto livello a livello nazionale ed internazionale, e che prevedono anche un cambio di paradigma e l'utilizzo di modelli innovativi:
- la prima direttrice riguarda il reticolo idrico, che va ricostruito e ristrutturato, a partire dalla fisionomia e dalla gestione complessiva della rete idraulica, dalla rete fluviale, alla rete consortile e alle opere per l'irrigazione e contro la siccità, comprese le opere del sistema idrico-integrato. Questo implica anche una revisione delle normative e delle competenze in materia di gestione delle acque, al fine di garantire una maggiore efficacia e coordinamento tra i diversi livelli istituzionali e gli attori coinvolti;
- la seconda direttrice riguarda il territorio montano, che va messo in sicurezza e valorizzato, attraverso la ricostruzione delle infrastrutture, la bonifica delle frane, la protezione degli abitati e la promozione dello sviluppo sostenibile. È importante lavorare anche sugli strumenti che permettono di intervenire e investire sulla regimazione delle acque. Fondamentale è anche il sostegno alle popolazioni colpite, al fine di migliorare la vivibilità dei territori montani e contrastare il fenomeno dello spopolamento;
per realizzare questi interventi, occorre l'istituzione immediata di un fondo sulla viabilità provinciale/metropolitana e comunale che copra almeno il 50% (500 milioni di euro) del fabbisogno totale stimato, che è di circa un miliardo di euro. Questa richiesta è condivisa da Comuni, Province e Città Metropolitana, che sono le istituzioni più vicine ai bisogni dei cittadini. Chiediamo inoltre che questi interventi siano realizzati con un approccio il più possibile a "burocrazia zero", al fine di accelerare i tempi e ridurre gli ostacoli;
occorre inoltre un intervento energico sul settore agricolo, che è stato duramente colpito dall'impatto dell'alluvione e che rappresenta una risorsa fondamentale per l'economia e l'identità della Romagna;
per tale finalità occorre che sia definito un piano chiaro per l'agricoltura, che tenga conto della tradizione agricola di eccellenza, dell'accesso alla conoscenza e alla ricerca, dell'adozione di tecnologie avanzate e dell'impegno per una produzione sostenibile.
Considerato inoltre che
l'alluvione rappresenta una calamità eccezionale che richiede una risposta straordinaria da parte delle istituzioni nazionali ed europee, al fine di garantire il pieno indennizzo dei danni subiti dalle famiglie, dalle imprese e dai territori colpiti, nonché la ripartenza e la ricostruzione delle aree alluvionate. E che richiama il Governo alle proprie responsabilità anche in termini di politiche ordinarie, dal punto di vista della costanza delle risorse stanziate;
è necessario definire in tempi certi e rapidi quali strumenti nazionali ed europei azionare per garantire l'adeguato finanziamento di tutti gli indennizzi necessari, tenendo conto delle esigenze specifiche delle diverse categorie di soggetti danneggiati;
è opportuno superare la gestione in emergenza attraverso la protezione civile, visto che siamo passati ad una fase successiva, quella della ricostruzione, con la definizione di una norma di riferimento, di risorse adeguate e di un sistema di gestione chiaro e coerente, che valorizzi la filiera istituzionale e faccia perno sulla Regione Emilia-Romagna e i territori, esattamente come avvenuto per il terremoto del 2012;
è urgente affidare alla struttura commissariale il compito di definire un programma strutturato di interventi che preveda una strategia complessiva sia di ripartenza e ricostruzione sia di innalzamento dei livelli di sicurezza dei territori, tenendo conto delle specificità locali e delle esigenze delle comunità.
Evidenziato che
l'Emilia-Romagna è una delle regioni più virtuose e produttive d'Italia, con un PIL pro capite di 35.600 euro nel 2021, superiore alla media nazionale di 29.900 euro;
l'Emilia-Romagna ha sempre dimostrato solidarietà e senso civico verso le altre regioni italiane, partecipando agli indennizzi a tutte le zone d'Italia colpite da calamità naturali;
l'Emilia-Romagna non chiede al Governo di essere un bancomat, ma di riconoscere il valore e il sacrificio dei suoi cittadini e delle sue imprese, che hanno subito una grave perdita a causa dell'alluvione del 2023, e di garantire loro un indennizzo equo e tempestivo, in linea con i principi di solidarietà e coesione nazionale.
Tutto ciò premesso e considerato,
esprime
solidarietà e sostegno alle popolazioni colpite dall'alluvione, e la volontà di collaborare con gli altri livelli di governo per affrontare l'emergenza e la ricostruzione in modo leale e collaborativo.
Impegna la Giunta regionale
a sollecitare il Governo e la Commissione europea a definire in tempi certi e rapidi quali strumenti nazionali ed europei azionare per garantire l'adeguato finanziamento di tutti gli indennizzi necessari, in particolare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) e il Fondo nazionale per le calamità naturali;
a richiedere al Governo un impegno preciso rispetto al tema del pieno indennizzo al 100% per le famiglie colpite e per le imprese, entrando subito nel merito dei criteri generali di indennizzo, in modo anche da poter iniziare a predisporre percorsi amministrativi chiari e accessibili per tutti;
a chiedere al Governo di superare la gestione in emergenza con uno specifico decreto che incardini tutti i provvedimenti, e attraverso il Commissario delegato di governo, già nominato, valorizzi la filiera istituzionale, facendo perno sulla Regione Emilia-Romagna, esattamente come avvenuto per il terremoto del 2012 e le precedenti emergenze nazionali.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 20 giugno 2023