n.35 del 17.02.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2470 - Risoluzione per solleci-
tare il Governo a indicare puntualmente nel piano vaccinale l’ordine di priorità individuato per categorie e patologie. A firma dei Consiglieri: Zappa-
terra, Pigoni, Taruffi, Zamboni, Soncini, Tarasconi, Mori, Bondavalli, Rossi, Paruolo, Caliandro, Costi, Pillati, Marchetti Francesca, Maletti, Montalti, Rontini, Costa, Amico, Sabattini, Daffadà, Bulbi

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

Il Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 prevede che la vaccinazione sia gratuita e garantita a tutti, per adesione volontaria; identifica le categorie da vaccinare con priorità nella fase iniziale, quando la disponibilità dei vaccini è ancora limitata; definisce le strategie, i modelli organizzativi (compresa la formazione del personale), la logistica, le caratteristiche del sistema informativo, gli aspetti relativi alla comunicazione, alla sorveglianza e ai modelli di impatto e valutazione economica. La governance del Piano è assicurata dal coordinamento tra il ministro della Salute, la struttura del Commissario straordinario per l’emergenza, le Regioni e Province Autonome.

L’accesso alla vaccinazione dipende dall’effettiva disponibilità delle dosi e, stante la richiesta massiva di vaccini su scala internazionale, il loro reperimento sta incontrando alcune difficoltà e ritardi legati anche ai problemi di produzione delle case farmaceutiche il cui vaccino è stato sinora autorizzato (ad oggi in l’Italia sono disponibili il vaccino Comirnaty della Pfizer-BioNTech e mRNA-1273 di Moderna).

Le difficoltà di approvvigionamento delle dosi vaccinali prodotte dalle aziende autorizzate, oltre a determinare evidenti problemi nel proseguire la campagna vaccinale e il rispetto dei suoi tempi, sono un segno evidente di quanto si renda urgente e necessaria una revisione del sistema di produzione dei farmaci a livello nazionale e internazionale. Ci troviamo a tutti gli effetti in un regime di produzione monopolistica che costringe l’Italia e il resto del mondo a soggiacere alle capacità di produzione di soggetti privati. Va dunque tenuta alta l’attenzione sul tema brevetti e commercializzazione dei prodotti medici perché non si determinino situazioni di scarsità di approvvigionamenti o, ancora peggio, una selezione sulla base della capacità negoziale ed economica per i singoli Stati.

Sottolineato che

Il piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 è nazionale ed ha stabilito le categorie di persone da vaccinare nella fase iniziale, tenendo conto di un ordine di priorità che richiede un’assunzione di responsabilità collettiva e che si basa sulle evidenze medico-scientifiche dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che, a loro volta, tengono in considerazione il rischio di malattia, i tipi di vaccino e la loro disponibilità;

alle singole Regioni è stato affidato il compito di attuare il piano, organizzando la campagna di somministrazione del vaccino;

il 27 dicembre 2020 è stato dato avvio alla campagna vaccinale in tutta Italia e la Regione Emilia-Romagna sta eseguendo una media di 8000/8500 vaccinazioni al giorno, aggiornando in tempo reale i dati nel portale dedicato ( https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid);

la Regione Emilia-Romagna, coerentemente con le indicazioni nazionali, ha iniziato a vaccinare gli operatori sanitari e sociosanitari e il personale di supporto ( amministrativi, addetti alle pulizie, etc.) che operano a qualunque titolo nel presidio ospedaliero, i residenti ed il personale delle strutture residenziali per anziani, gli operatori sanitari e socio-sanitari e il personale di supporto che operano nelle strutture pubbliche e private accreditate del territorio.

Evidenziato che

Il piano nazionale ha due obiettivi essenziali: rendere resilienti gli ospedali ed il sistema sanitario, al fine di rendere le strutture sanitariee le strutture residenziali per anziani “covid-free” e, contestualmente, vaccinare le persone che presentano un più alto rischio di complicazioni e di mortalità e quindi più vulnerabili;

Nel proseguire la somministrazione dei vaccini, sia necessario compiere scelte eque, che siano eticamente fondate e trasparentemente motivate.

Dato atto che

Con l'aumento della disponibilità delle dosi di vaccino, dopo aver completato la vaccinazione degli anziani over 80, come indicato nelle linee guida del piano vaccinale nazionale, si inizierà a vaccinare tutta la popolazione over 60 e le persone di ogni età a forte rischio per più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità; lavoratori di categorie essenziali come insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine e del soccorso; residenti in situazioni comunitarie;

Una volta completate le fasi precedenti, inizierà la vaccinazione di massa di tutte le persone maggiori di 16 anni.

Dato atto inoltre che

Il piano nazionale prevede che “nel corso dell'epidemia si potrà attuare una strategia di tipo adattativo, qualora venissero identificate particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell'infezione nella comunità”.

Considerato che

Occorre attendere che gli studi sui vaccini indichino con chiarezza la durata dell’immunità e la possibilità di diffondere il virus da parte delle persone sottoposte a vaccino, con conseguenti impatti sulla strategia di vaccinazione.

Il diritto all’istruzione e alla presenza a scuola, come luogo di apprendimento ma anche di crescita personale e relazionale, è prioritario e si ritiene sia necessario garantire la massima sicurezza all’interno delle scuole;

le persone con disabilità sono indubbiamente una categoria alla quale prestare grande attenzione, in quanto hanno sofferto in maniera particolare i cambiamenti imposti dalle misure di contenimento dovute alla pandemia;

le persone residenti o frequentanti comunità chiuse, anche quelle che accolgono persone fragili, in forma temporanea o permanente, così come gli operatori attivi in dette comunità, sono esposte al contagio e conseguentemente alla generazione di focolai potenzialmente molto estesi e pertanto a queste va garantita attenzione;

la stessa attenzione va garantita alle persone che si occupano di assistenza agli anziani a domicilio o alle persone fragili, come ad esempio i dipendenti di cooperative sociali, anche quando le stesse operano non in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta

a sollecitare il Governo, in tutte le sedi istituzionali opportune, affinché indichi con il maggior dettaglio possibile quali siano le categorie e le patologie inserite nelle rispettive fasi del piano vaccinale nazionale, al fine di rendere trasparente e comprensibile l’ordine di priorità individuato e, conseguentemente, attuato a livello regionale;

a sollecitare il Governo, nel prosieguo dell’attuazione del piano vaccinale, affinché indichi con chiarezza tra i soggetti a cui somministrare prioritariamente la vaccinazione: gli insegnanti e il personale della scuola e dei servizi educativi, le persone con disabilità, le persone non autosufficienti e i loro caregiver;

a richiedere al Governo di dettagliare puntualmente le categorie rientranti fra i “lavoratori dei servizi essenziali”, indicati come prioritari nel PIANO STRATEGICO Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, (quali, a titolo d’esempio, personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, delle Polizie locali e della Protezione Civile, personale dei servizi commerciali e produttivi essenziali, personale dei servizi postali);

A valutare di ampliare i punti vaccinali nel territorio utilizzando aree anche temporanee, sia all’esterno che all’interno di strutture idonee in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, ai sensi dell’art. 4, comma 1 DL convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n.27, come indicato dal Piano Vaccinale Regionale nel documento ad oggetto “sedi per attività temporanea vaccinale in periodo di emergenza Covid-19, comunicazioni.”, con particolare interesse alla disponibilità data dai 274 locali da ballo dell’Emilia-Romagna, per garantire una distribuzione adeguata e omogenea per far fronte alla fase di vaccinazione di massa, compreso la possibilità di somministrazione a domicilio per le persone più fragili;

a riferire, con cadenza almeno mensile, nella Commissione assembleare competente, i dati relativi allo stato di avanzamento del programma di vaccinazione regionale, anche al fine di garantire l’auspicabile omogeneità territoriale.

ad aggiornare il portale dedicato ( https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid) specificando quante vaccinazioni sono state effettuate in ogni giornata dal 27 dicembre 2020 in poi, quante di queste siano prime e quante seconde dosi e la provincia.

Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 26 gennaio 2021.

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