n.7 del 19.01.2022 periodico (Parte Seconda)
Riconoscimento del "Consorzio Romagna-Distretto Biosimbiotico", quale distretto del cibo, ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 228/2001 e della DGR 1816/2019, denominato "Romagna-Distretto Biosimbiotico"
IL DIRIGENTE FIRMATARIO
Visti:
- l’art.13 del D. Lgs. n. 228/2001 così come modificato dall’articolo 1, comma 499 della Legge 27 dicembre 2017, n. 205, e rubricato “Distretti del cibo”, ed in particolare i commi:
- 2, lettera h), che definisce i biodistretti e i distretti biologici quali territori per i quali agricoltori biologici, trasformatori, associazioni di consumatori o enti locali abbiano stipulato e sottoscritto protocolli per la diffusione del metodo biologico di coltivazione, per la sua divulgazione nonché per il sostegno e la valorizzazione della gestione sostenibili anche di attività diverse dall'agricoltura;
- 3, che prevede che le regioni e le province autonome provvedano all’individuazione dei distretti del cibo ed alla successiva comunicazione al Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, presso il quale è costituito il registro nazionale dei distretti del cibo;
- la delibera di Giunta regionale n. 1816 del 28 ottobre 2019 (di seguito Deliberazione) con la quale sono state approvate le disposizioni regionali applicative per il riconoscimento dei Distretti del Cibo;
Preso atto della domanda prot. 07.09.2021.0823874.E, e delle successive integrazioni documentali prodotte, presentata dal Consorzio Romagna–Distretto Biosimbiotico con sede legale in Forlì, via E. Forlanini n. 11 (FC), C.F. 04521990400, di riconoscimento quale distretto del cibo denominato “ROMAGNA-DISTRETTO BIOSIMBIOTICO”, nella tipologia di “biodistretto” di cui alla lettera h) del paragrafo 2 dell’allegato 1 alla DGR 1816/2019;
Preso altresì atto del verbale istruttorio dei funzionari incaricati di questo Servizio, prot. 21/12/2021.1175114.I, dal quale emerge che:
- la domanda e la documentazione presentate dal Consorzio sono complete e regolari;
- la tipologia di distretto richiesta è conforme alla lettera h) paragrafo 2 dell’Allegato 1 alla Deliberazione, riferita ai biodistretti;
- è rispettato quanto previsto al paragrafo 3 dell’allegato 1 della Deliberazione in ordine ai requisiti dei soggetti richiedenti;
- sono soddisfatti tutti i requisiti previsti al paragrafo 4 dell’allegato 1 della Deliberazione per il riconoscimento del distretto del cibo, nella tipologia di “biodistretto”, ed in particolare: sede, ambito produttivo, territorialità, rappresentatività e governance;
- in ordine in particolare al citato requisito della rappresentatività, il Consorzio attualmente detiene delle percentuali di rappresentatività del 35,42 % della superficie di cereali da granella biologici e in conversione e del 33,54 % della superficie di vite biologica e in conversione, che sono superiori al minimo del 30% richiesto dalla Deliberazione;
- in ordine altresì al sopra citato requisito della governance, Statuto e Regolamento interno contengono tutte le informazioni previste al paragrafo 8 della Deliberazione;
Dato atto che la relativa documentazione è conservata agli atti di questo Servizio;
Ritenuto pertanto che sussistano le condizioni previste dalla deliberazione per riconoscere il “Consorzio Romagna-Distretto Biosimbiotico”, quale Distretto del cibo denominato “ROMAGNA-DISTRETTO BIOSIMBIOTICO" con le seguenti caratteristiche:
- Denominazione: ROMAGNA-DISTRETTO BIOSIMBIOTICO;
- Soggetto: Consorzio Romagna-Distretto Biosimbiotico C.F./P.I. 04521990400;
- Sede legale: Forlì (FC) Via E. Forlanini n. 11, CAP 47122;
- Tipologia di Distretto: Lettera h) paragrafo 2 dell’allegato 1 alla Deliberazione e precisamente “biodistretto”;
- Ambito produttivo: “cereali da granella” e “vite” coltivati con metodo di agricoltura biologica;
- Territorialità: Comuni di Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia e Premilcuore;
Visti:
- il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 ad oggetto “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
- la deliberazione di Giunta regionale n. 111 del 28 gennaio 2021 ad oggetto “Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza. Anni 2021-2023" e, in particolare, l’allegato D ad oggetto “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2021-2023”;
Visti per gli aspetti amministrativi di natura organizzativa:
- la Legge regionale n. 43 del 26 novembre 2001 ad oggetto "Testo unico in materia di riorganizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e ss.mm.ii.;
- la deliberazione di Giunta regionale n. 2416 del 29 dicembre 2008 ad oggetto "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e ss.mm.ii. per quanto applicabile;
- la deliberazione di Giunta regionale n. 468 del 10 aprile 2017 ad oggetto “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- la determinazione del Direttore Generale Agricoltura Caccia e Pesca n. 10333 del 31 maggio 2021 concernente, in particolare, la proroga dell'incarico ad interim del Responsabile del Servizio Organizzazioni di Mercato e Sinergie di Filiera fino al 31 dicembre 2021;
- la propria determinazione n. 3162 del 23 febbraio 2021 ad oggetto “Provvedimento di nomina dei responsabili di procedimento ai sensi degli artt. 5 e ss. della Legge 241/1990 e ss.mm. e degli artt. 11 e ss. della L.R. n. 32/1993”;
Preso atto che il Responsabile del Procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Attestato che il sottoscritto Dirigente non si trova in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Attestata la regolarità amministrativa del presente atto;
determina
1. di riconoscere il Consorzio Romagna-Distretto Biosimbiotico quale distretto del cibo denominato “ROMAGNA-DISTRETTO BIOSIMBIOTICO" con le seguenti caratteristiche:
- Denominazione: ROMAGNA-DISTRETTO BIOSIMBIOTICO;
- Soggetto: Consorzio Romagna-Distretto Biosimbiotico C.F./P.I. 04521990400;
- Sede legale: Forlì (FC) via E. Forlanini n. 11, CAP 47122;
- Tipologia di Distretto: Lettera h) paragrafo 2 dell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 1816/2019 e precisamente “biodistretto”
- Ambito produttivo: "cereali da granella" e "vite" coltivati con metodo di agricoltura biologica;
- Territorialità: Comuni di Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia e Premilcuore;
2. di stabilire che la verifica del mantenimento dei requisiti, ai sensi del paragrafo 11 dell’allegato 1 della Deliberazione di Giunta Regionale n. 1816/2019, sia effettuata trascorsi due anni dalla data di adozione del presente atto ed in particolare per verificare il mantenimento del requisito della rappresentatività;
3. di informare il Distretto del cibo “ROMAGNA-DISTRETTO BIOSIMBIOTICO” dell’obbligo di comunicare ogni variazione e di trasmettere, entro 30 giorni dalla loro approvazione, copia degli atti con cui si provvede a modificare lo Statuto o il Regolamento interno, la sede legale, la sede operativa, la forma societaria, il legale rappresentante o la tipologia e finalità del distretto;
4. di stabilire che il Servizio Organizzazioni di mercato e sinergie di filiera provvederà alla revoca del riconoscimento concesso in caso di perdita di uno o più requisiti previsti al paragrafo 4 della Deliberazione di Giunta regionale n. 1816/2019;
5. di dare atto che si provvederà alla pubblicazione del presente atto nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, nonché alle ulteriori pubblicazioni previste nel Piano triennale di prevenzione della corruzione, approvato con Deliberazione di Giunta regionale n. 111/2021, ai sensi dell'art.7 bis, comma 3, del D.Lgs. 33/2013;
6. di trasmettere copia del presente atto al Consorzio Romagna-Distretto Biosimbiotico e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per l’iscrizione nel Registro nazionale dei distretti del cibo.