n.296 del 25.09.2024 periodico (Parte Seconda)

Approvazione dello schema di regolamento per disciplinare l'utilizzo dell'attuatore delle piene del Fiume Reno, da parte del Consorzio di Bonifica di II° per il Canale Emiliano Romagnolo come vettore di acque derivate dal Fiume Po e da parte del Consorzio della Bonifica Renana per lo scarico delle acque di bonifica

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

-    il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;

-    la L.R. 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell’Agenzia regionale di protezione civile” s.m;

-    la L.R. n. 13 del 30 luglio 2015, rubricata “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, province, comuni e loro unioni”, con la quale, in coerenza con il dettato della Legge n. 56 del 7.04.2014, è stato riformato il sistema di governo territoriale a cominciare dalla ridefinizione del nuovo ruolo istituzionale della Regione, e quindi anche quello dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ora Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile;

-    la L.R. 2 agosto 1984, n. 42, recante “Nuove norme in materia di Enti di Bonifica. Delega di funzioni amministrative” e s.m.;

Richiamate per gli aspetti organizzativi ai fini dell’attuazione del presente provvedimento:

-    la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”;

nonché le proprie deliberazioni:

-    n. 622 del 22 aprile 2016 e n. 1107 dell’11 luglio 2016 con le quali sono stati modificati, a decorrere dalla data rispettivamente del 01 maggio 2016 e 01 agosto 2016, l’assetto organizzativo e funzionale dell’Agenzia regionale in osservanza della precitata L.R. n.13/2015 e s.m.;

-    n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” e le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposto in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 468/2017;

-    n. 1770 del 30 novembre 2020 che ha approvato la proposta di riorganizzazione di cui alla determinazione n. 3662 del 17 novembre 2020 “Proposta di riorganizzazione dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile”;

-    n. 325 del 07 marzo 2022 “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell'ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”;

-    n. 426 del 21 marzo 2022 “Riorganizzazione dell'ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori Generali e ai Direttori di Agenzia”;

-    n. 457 del 27 marzo 2023 “Approvazione del nuovo regolamento di organizzazione e contabilità dell'agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile;

-    n. 2077 del 27 novembre 2023 “Nomina del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza;

-    n. 2317 del 22 dicembre 2023 “Disciplina organica in materia di organizzazione dell'Ente e gestione del personale. Aggiornamenti in vigore dal 1° gennaio 2024”

-    n. 2319 del 22 dicembre 2023 “Modifica degli assetti organizzativi della Giunta regionale. Provvedimenti di potenziamento per far fronte alla ricostruzione post alluvione e indirizzi operativi”;

-    n. 157 del 29 gennaio 2024 “Piano integrato delle attività e dell’organizzazione 2024-2026. Approvazione”;

-    la determinazione del Direttore Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente n. 5615 del 25 marzo 2022, “Riorganizzazione della Direzione Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente. Istituzione aree di lavoro. Conferimento incarichi dirigenziali e proroga incarichi di posizione organizzativa”;

-    la determinazione del Direttore del l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile n. 1049 del 25 marzo 2022” Riorganizzazione dell'Agenzia a seguito del nuovo modello organizzativo e gestione del personale. Conferimento incarichi dirigenziali e proroga delle posizioni organizzative;

-    la determinazione del Direttore del l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile n. 2621 del 23 agosto 2023 “Individuazione della struttura organizzativa stabile (SOS) per l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile”;

-    la determinazione del Direttore del l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile n. 152 del 19 gennaio 2024 “Adozione disciplinare di gestione della contabilità e del patrimonio dell’Agenzia Regionale di per la sicurezza territoriale e la protezione civile” successivamente modificata/integrata dalla DD n.658 del 28.02.2024;

Premesso che:

-    il Ministero dei Lavori Pubblici, a mezzo dell’Ufficio Speciale del Genio Civile per il Reno, provvide all’esecuzione dei lavori per la sistemazione del Cavo Napoleonico ad Attenuatore delle piene del fiume Reno, opera classificata in seconda categoria, avente anche la funzione di adduttore di acqua derivata da Po (voto n. 193 in data 6 febbraio 1947 dell’Assemblea del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici);

-    tale Attenuatore è costituito da un canale arginato della lunghezza di km 18 circa, collegante il fiume Reno, in località Panfilia di Sant’Agostino, col fiume Po, in località Palantone di Bondeno;

-    con Decreto interministeriale Lavori Pubblici – Finanze 26 luglio 1967, n.2310, è stata concessa al Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo, di seguito anche semplicemente CER, la concessione di derivazione dal Fiume Po vincolata agli obblighi e condizioni di cui al Disciplinare dell’Ufficio del Genio Civile di Ferrara del 28 ottobre 1965, n.1219;

-    l’art.5, ultimo comma, del predetto Disciplinare dell’Ufficio del Genio Civile di Ferrara del 28 ottobre 1965, n.1219, prevede la compilazione da parte dell’Ufficio speciale del Genio Civile per il Reno, d’accordo con il CER e con il Consorzio della Bonifica Renana (di seguito anche semplicemente Consorzio) di uno specifico regolamento per disciplinare l’utilizzo dell’Attenuatore delle piene del Fiume Reno;

-    con Decreto interministeriale Lavori Pubblici – Finanze 17 aprile 1975, n.312, è stata concessa al CER, la concessione di derivazione dal Fiume Reno vincolata agli obblighi e condizioni di cui al Disciplinare dell’Ufficio speciale del Genio Civile per il Reno del 7 giugno 1972, n.2882;

Premesso inoltre che:

-    le funzioni amministrative sulle opere idrauliche già demandate all’Ufficio speciale del Genio Civile per il Reno, soppresso a mente dell’articolo 27 della legge 18 maggio 1989 n.183 come modificato dall’articolo 7 della legge 7 agosto 1990 n.253 sono state trasferite ai sensi dell’articolo 15, 2° comma della stessa legge alle Regioni territorialmente competenti;

-    in particolare, la competenza è stata esercitata dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Servizio Provinciale Difesa del Suolo - risorse idriche e forestali di Bologna e successivamente attraverso il Servizio tecnico di bacino Reno, di seguito STBR;

-    con la riforma del sistema di governo regionale e locale prevista dalla L.R. n. 13/2015 sono stati soppressi i Servizi Tecnici di Bacino e parte delle loro attività sono state assegnate all’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile (ARSTPC);

-    conseguentemente, la gestione dell’Attenuatore è oggi esercitata dall’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile (di seguito ARSTPC), attraverso il l’Ufficio Territoriale di Bologna (di seguito ARSTPC UTBO);

Premesso infine che:

-    con regolamento Rep. n. 1576 del 13/08/1996, in attuazione all’art. 5 del Disciplinare di cui sopra, il Servizio provinciale difesa del suolo - risorse idriche e forestali di Bologna, in accordo con il CER ed il Consorzio, ha provveduto a disciplinare la programmazione ed esecuzione dei lavori di manutenzione, con contributo pro-quota del CER, prevedendo eccezionalmente la possibilità di esecuzione diretta da parte del CER della quota parte dei lavori di manutenzione;

-    per i terreni posti in destra del fiume Reno venne previsto (voto n. 311 in data 20 febbraio 1957 della III Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) che il Canale Emiliano Romagnolo e, successivamente, l’Attenuatore medesimo rendessero possibile occasionalmente lo scarico di acque di piena del Consorzio nella misura massima di 20-30 m³/s;

Considerato che:

-    in questi anni sono mutate le condizioni climatiche, le esigenze coltive, lo stato di manutenzione dell’Attenuatore e l’assetto delle competenze della Regione Emilia-Romagna e che quindi si rende necessario apportare alcune modifiche al regolamento Rep. n. 1576 del 13/08/1996;

-    occorre innanzitutto modificare nella Convenzione il soggetto competente alla gestione dell’Attenuatore ed alla progettazione ed esecuzione degli interventi di manutenzione, nonché di conseguenza, il destinatario delle quote di contributo economico da parte del CER, individuando come soggetto l’ARSTPC, dotato di una personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia tecnico-operativa, amministrativa e contabile, disgiunta dalla Regione Emilia-Romagna;

Considerato inoltre che:

-    nel primo decennio di applicazione del predetto regolamento con Rep.1576/1996, la facoltà di esecuzione diretta dei lavori di manutenzione da parte del CER, rimessa di fatto al concordamento tra le parti, è stata applicata in modo pressoché sistematico;

-    con nota del 4 maggio 2006, prot. n.1858, acquisita al protocollo regionale in data 8 maggio 2006 prot. n.43876, il CER, in considerazione dell’esigua struttura tecnica deputata alla progettazione e direzione lavori, ha richiesto al STBR di valutare la possibilità di realizzare direttamente la progettazione e la direzione lavori anche per la parte di manutenzione spettante al CER rimanendo in capo allo stesso la copertura finanziaria di tali manutenzioni;

-    dalla data di stipula del regolamento Rep. n.1576 del 13/08/1996 al 31 dicembre 2023, a fronte di una contribuzione pro-quota dovuta dal CER di euro 2.220.448,80, sono stati dallo stesso eseguiti lavori programmati dal STBR, allora competente della gestione dell’Attenuatore, per un importo di euro 404.132,91, come da atti e note depositati presso l’Ufficio Territoriale di Bologna;

Valutato che

-    dalla fine della costruzione, l’Attenuatore ha ormai evidenziato la necessità di importanti interventi di manutenzione relativi alle strutture di opera di presa Reno e opera di scarico Po e al cavo corrente (opere di impermeabilizzazione, consolidamenti, ecc.);

-    i lavori di manutenzione sono necessari al funzionamento dell’opera nel suo complesso e sono imputabili all’utilizzo dell’Attenuatore sia come opera di regolazione delle piene del fiume Reno, sia come adduttore di acque del fiume Po;

Considerato infine che:

-    il CER, con nota del 12 febbraio 2009, prot. n.688, acquisita al protocollo regionale in data 16/02/2009 con il n.PG.2009.39225 e con successive note annuali a seguito sia della crescente diffusione delle colture idroesigenti, sia delle recenti variazioni climatiche che hanno determinato un rilevante incremento dei fabbisogni irrigui primaverili, ha proposto di modificare il regolamento Rep. n.1576 del 13/08/1996 prevedendo l’anticipazione di un mese dell’invaso primaverile dell’Attenuatore delle piene dl Fiume Reno e una maggiore quota di invaso per il prelievo;

Valutato inoltre che:

-    è opportuno, per quanto indicato sopra, che il trasferimento del contributo per manutenzione a carico del CER avvenga direttamente al bilancio dell’ARSTPC ed in particolare all’ARSTPC UTBO che ne sostiene le spese relative;

-    i lavori di manutenzione dell’Attenuatore delle piene del Fiume Reno si configurano quali lavori di sistemazione idraulica di competenza regionale e possono essere realizzati dall’ARSTPC attraverso l’Ufficio Territoriale di Bologna, come peraltro già previsto dal Regolamento rep. n. 1576 del 1996;

-    l'individuazione di qualsiasi altro soggetto come realizzatore dell'opera renderebbe necessario, per lo stesso, di ottenere comunque dall’ ARSTPC l’autorizzazione idraulica ex TU n. 523/1904 sui progetti da realizzare, con i conseguenti maggiori adempimenti amministrativi;

-    l’importo dovuto ai sensi dell’art. 6 del Regolamento rep. 1576 del 1996, per la quota pro parte dei lavori manutentivi fino al 31/12/2023 è pari a 1.816.315,89;

-    il contributo a carico del CER per le spese di manutenzione deve essere rivisto come importo derivante dalla rivalutazione monetaria;

Richiamata la Legge 7 agosto 1990, n. 241 "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi" ed in particolare l'art. 15 "Accordi fra pubbliche amministrazioni":

-    il comma 1 che prevede che le amministrazioni pubbliche possano concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;

-    il comma 2-bis che prevede che dal 1° gennaio 2013 gli accordi fra pubbliche amministrazioni siano sottoscritti con firma digitale, pena la loro nullità;

Ritenuto opportuno, nonché conforme alle politiche statali e regionali di contenimento della spesa pubblica, utilizzare le sinergie tra enti per la realizzazione di interventi di valenza pubblica e per le considerazioni espresse in precedenza, apportare delle modifiche del regolamento Rep. 1576 del 13/08/1996;

Visti:

-    il D.lgs. n. 33 del 14 marzo 2013, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”;

-    la determinazione dirigenziale n. 2335 del 09/02/2022 “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n.33 del 2013. Anno 2022”;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta della Vicepresidente Assessore alla transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile Irene Priolo e dell’Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi;

A voti unanimi e palesi

delibera
Per le motivazioni indicate in premessa che qui si intendono integralmente richiamate come parti integranti e sostanziali

1)   di approvare lo schema di regolamento allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (ALLEGATO A) per disciplinare l’utilizzo dell’Attenuatore delle piene del fiume Reno, da parte del Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo come vettore di acque derivate dal fiume Po e da parte del Consorzio della Bonifica Renana per lo scarico di acque di bonifica;

2)   di dare atto che dalla data di stipula del Regolamento di cui al punto 1) quest’ultimo sostituisce integralmente il Repertorio n. 1576 del 13 agosto 1996;

3)   di autorizzare il Direttore Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente e il Direttore dell’ARSTPC a sottoscrivere il regolamento allegato, ciascuno per le parti di propria competenza;

4)   di dare atto che, dalla data di stipula del regolamento Rep. n.1576 del 13/08/1996 al 31 dicembre 2023, a fronte di una contribuzione pro-quota dovuta dal CER di euro 2.220.448,80, sono stati dallo stesso eseguiti lavori per un importo di euro 404.132,91 e che, pertanto, al 31 dicembre 2023 il CER detiene la somma residua di euro 1.816.315,89 da versare all’ARSTPC, Ufficio Territoriale di Bologna;

5)   di definire un piano di trasferimento delle risorse dal CER all’ARSTPC così dettagliato:

a.    € 1.000.000 da corrispondere entro settembre 2024;

b.    € 816.315,89 da corrispondere entro gennaio 2025;

6)   di dare atto che, dalla data di stipula del regolamento di cui al punto 1), a fronte di una contribuzione annuale pro-quota dovuta dal CER, l’ARSTPC attraverso l’Ufficio Territoriale di Bologna definirà gli interventi via via da realizzare;

7)   di dare atto che le somme dovute dal Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo a titolo di contribuzione pro-quota di cui ai punti precedenti e l’importo relativo alle annualità fino al 2023, saranno versate direttamente sul bilancio dell’ARSTPC e dovranno essere utilizzate per l’esecuzione dei lavori di manutenzione dell’Attenuatore;

8)  di dare atto che le spese di bollo sono a carico del Consorzio di Bonifica di II° per il Canale Emiliano – Romagnolo e del Consorzio della Bonifica Renana. L’imposta di bollo sarà assolta in modo virtuale ai sensi dell’art. 15 del DPR n. 642/1972 dai sopra citati Consorzi che, a seguito di autorizzazioni dell’Agenzia delle Entrate, provvederanno a versare in solido all’Erario l’importo complessivo dell’imposta di bollo;

9)  di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;

10) di trasmettere il presente atto al Consorzio di Bonifica di II° per il Canale Emiliano – Romagnolo e al Consorzio della Bonifica Renana per gli adempimenti di competenza;

11) di pubblicare la presente delibera nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

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