n.11 del 13.01.2016 periodico (Parte Seconda)

Programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19. (Proposta della Giunta regionale in data 12 novembre 2015, n. 1709)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale, progr. n. 1709 del 12 novembre 2015, recante ad oggetto “Programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19. Proposta all’Assemblea legislativa.";

Preso atto:

- del favorevole parere espresso dalla commissione referente "Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità" di questa Assemblea legislativa, giusta nota prot. AL/2015/51674 in data 26 novembre 2015,

- del parere favorevole espresso dal Consiglio delle Autonomie locali (CAL) sulla proposta della Giunta regionale n. 1709 del 12 novembre 2015 (qui allegato);

Previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,

delibera:

- di approvare le proposte contenute nella deliberazione della Giunta regionale, progr. n. 1709 del 12 novembre 2015, sopra citata e qui allegata quale parte integrante e sostanziale;

- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna.

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

  • la Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 “Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione”;
  • il decreto legislativo 226/2005 recante “I percorsi di istruzione e formazione professionale”, e in particolare il Capo III;
  • la Legge 27.12.2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007) ed in particolare l’art. 1, commi 622, 624, 632;
  • il Decreto Legge 31 gennaio 2007 n. 7, convertito, con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007 n. 40, ed in particolare l’art. 13 recante disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico-professionale e di valorizzazione dell’autonomia scolastica;
  • la Legge 13 luglio 2015, n.107 del “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
  • la Legge regionale 30 giugno 2003, n. 12 “Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro” e s.m.i.;
  • la Legge regionale 30 giugno 2011, n. 5 “Disciplina del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale” e s.m.i;
  • la Legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”;
  • i DPR 87, 88 e 89 del 15 marzo 2010 sul riordino degli Istituti Professionali e Tecnici e sulla revisione dell’assetto ordinamentale dei Licei;
  • il Decreto 15 giugno 2010, adottato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che recepisce l’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome il 29 aprile 2010;
  • il Decreto n. 4 del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca del 18 gennaio 2011 che adotta le linee guida di cui all’allegato A) dell’Intesa sancita in sede di Conferenza Unificata il 16/10/2010;
  • il D.P.R. 263 del 29 ottobre 2012 Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti ivi compresi i corsi serali, a norma dell’art. 64 comma 4, del D.L. 25 giugno 2008 n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
  • il decreto del Ministero dell'Istruzione, dell' Università e della Ricerca del 12 marzo 2015, Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento dell'istruzione degli adulti a norma dell'art. 11, comma 10 del DPR 263/2012;
  • l’Intesa sullo schema di Decreto Interministeriale sottoscritta in sede di Conferenza permanente per i rapporto fra lo Stato e le Province Autonome di Trento e di Bolzano il 22 gennaio 2015, concernente un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze nell’ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13;

Vista la deliberazione dell’Assemblea Legislativa:

  • n. 40 del 20 ottobre 2015 recante “Indirizzi regionali per la programmazione territoriale in materia di offerta di istruzione e di rete scolastica, aa.ss. 2016/2017 e seguenti. Proposta all’Assemblea Legislativa;

Richiamate in particolare:

  • la Deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 163 del 25/06/2014 “Programma Operativo della Regione Emilia-Romagna. Fondo Sociale Europeo 2014/2020. (Proposta della Giunta regionale del 28/04/2014, n. 559)”;
  • la Decisione di Esecuzione della Commissione Europea del 12/12/2014 C(2014)9750 che approva il Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020" per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione";
  • la propria deliberazione n. 1 del 12/01/2015 “Presa d'atto della Decisione di Esecuzione della Commissione Europea di Approvazione del Programma Operativo "Regione Emilia-Romagna - Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" per il sostegno del Fondo Sociale Europeo nell'ambito dell'Obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione";

Visto infine l’Accordo siglato il 25 gennaio 2012 tra l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e la Regione Emilia-Romagna in attuazione delle Linee Guida per gli organici raccordi tra i percorsi quinquennali IP e i percorsi di IeFP, ai sensi dell’Intesa in Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010;

Considerato che:

  • con Legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 sopracitata è stato disposto all’art. 50 “Funzioni della Regione” comma 1, lettera a) “La Regione esercita le funzioni in materia di: programmazione e attuazione amministrativa dell’offerta formativa inerente all’istruzione e formazione professionale”;
  • con delibera dell’Assemblea Legislativa n. 40 del 20 ottobre 2015, sono stati approvati gli indirizzi per la programmazione territoriale in materia di offerta di istruzione e di rete scolastica per gli aa.ss. 2016/2017 e seguenti, specificando che le qualifiche e i percorsi di IeFP saranno oggetto di uno atto di programmazione della Regione Emilia-Romagna ad integrazione degli indirizzi approvati;

Rilevata l'esigenza di approvare la programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19, del sistema di istruzione e formazione professionale, in tempo utile per rispettare le scadenze previste dal MIUR per l'attivazione delle procedure inerenti gli aspetti organizzativi conseguenti alle decisioni dell’offerta territoriale in materia, nonché per consentire agli Enti di Formazione Professionale, all'Amministrazione scolastica territoriale ed alle Istituzioni scolastiche di provvedere a tutti gli adempimenti necessari a darvi attuazione, con particolare riferimento alle azioni di informazione e di orientamento per le famiglie;

Ritenuto valorizzare le specificità in termini sociali, culturali, economici dei territori, siano queste aree urbane o aree interne, in attuazione delle previsioni contenute nella Legge regionale 30/07/2015, n. 13 rispondendo adeguatamente ai differenti ambiti territoriali anche introducendo soluzioni innovative che valorizzino le reti e le collaborazioni tra autonomie educative per lo sviluppo di filiere di offerta formativa rispondenti alle filiere produttive e articolate in opzioni rispondenti alle diverse condizioni e attese delle persone;

Considerato necessario approvare la programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19, di cui all’allegato 1) e parte integrante del presente atto, al fine di rendere fruibile l’offerta territoriale in materia di percorsi di istruzione e formazione professionale;

Sentiti:

  • la Conferenza regionale per il sistema formativo nella seduta del 3/11/2015;
  • il Comitato di Coordinamento Istituzionale nella seduta del 3/11/2015;
  • la Commissione regionale tripartita nella seduta del 5/11/2015;

Dato atto che è stato acquisito il parere del Consiglio delle Autonomie Locali, ai sensi dell’art. 30 della L.R. n.3/99 nella seduta del 4/11/2015;

Vista la L.R. n. 43/2001 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna) e succ. mod.;

Visti altresì:

  • il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;
  • la propria deliberazione n. 1621 dell’11 novembre 2013, recante “Indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33”;
  • la propria deliberazione n. 57 del 26 gennaio 2015 ”Programma per la trasparenza e l’integrità. Approvazione aggiornamento per il triennio 2015-2017”;

Viste le proprie deliberazioni:

  • n.1057/2006 “Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali” e s.m.;
  • n.1663/2006 concernente "Modifiche all'assetto delle Direzioni Generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente";
  • n.2416/2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007.” e ss.mm.;
  • n.1377/2010 “Revisione dell'assetto organizzativo di alcune Direzioni Generali”,così come rettifica dalla deliberazione di G.R. n. 1950/2010;
  • n.2060/2010 “Rinnovo incarichi a Direttori Generali della Giunta regionale in scadenza al 31/12/2010;
  • n.1642/2011 “Riorganizzazione funzionale di un servizio della direzione generale cultura, formazione e lavoro e modifica all'autorizzazione sul numero di posizioni dirigenziali professional istituibili presso l'Agenzia Sanitaria e Sociale regionale”;
  • n.221/2012 “Aggiornamento alla denominazione e alla declaratoria e di un Servizio della Direzione Generale Cultura, Formazione e Lavoro”;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell'Assessore competente per materia;

A voti unanimi e palesi

delibera:

per le motivazioni espresse in premessa e qui integralmente richiamate:

  1. di approvare la “Programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19” di cui all’allegato 1) parte integrante e sostanziale del presente atto;
  2. di proporre il presente atto all’Assemblea Legislativa;
  3. di pubblicare l’atto assembleare sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico, e sul sito http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it.
  4. di prevedere che agli obblighi di pubblicazione ai sensi del D.Lgs. n.33/2013, nonché sulla base degli indirizzi interpretativi e modalità operative contenuti nella propria deliberazione n. 57/2015 e nella circolare prot. PG/2015/71195, si provvederà a seguito dell’approvazione del seguente atto da parte dell’Assemblea legislativa.

Allegato 1)

Programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19

1. PREMESSA

La presente programmazione si colloca in un quadro istituzionale rinnovato per quanto riguarda l’assetto organizzativo territoriale, il sistema di governo locale e i Regolamenti comunitari per la programmazione FSE 2014-2020.

Si rileva che la L.R. 13/2015 all’art. 50 comma 1, lettera a) prevede che la Regione eserciti le funzioni in materia di programmazione e attuazione amministrativa dell’offerta formativa inerente all’istruzione e formazione professionale.

2. INDIRIZZI REGIONALI PER L’AVVIO DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE IeFP (a.s. 2011/2012)

La programmazione dell’offerta di istruzione e formazione professionale ha inteso rispondere, dall’avvio nell’anno scolastico 2011/2012, alla finalità di assicurare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e formazione, di elevare le competenze generali delle persone, di ampliarne le opportunità di acquisizione di una qualifica professionale, di assicurarne il successo scolastico e formativo anche contrastando la dispersione scolastica, nonché di fornire una risposta coerente ai fabbisogni formativi e professionali dei territori.

Gli Indirizzi Regionali di programmazione dell’offerta di istruzione e formazione professionale, a partire dall’avvio del sistema IeFP, hanno sottolineato la necessità di programmazioni territoriali finalizzate a:

  • impostare una programmazione che, valorizzando l’esperienza didattica e formativa e il potenziale strumentale di cui dispongono le Istituzioni scolastiche e gli Enti di formazione professionale accreditati, li accompagni ad attuare gradualmente sia il riordino degli ordinamenti dell’istruzione secondaria superiore sia l’avvio del sistema di IeFP;
  • considerare prioritariamente l’interesse dei giovani e la necessità delle famiglie di orientarsi in un quadro dell’offerta chiaro e stabile;
  • semplificare l’offerta formativa esistente per superare le ridondanze, le duplicazioni, le offerte deboli (numericamente e nel quadro complessivo);
  • programmare l’offerta rivolta agli studenti del secondo ciclo di istruzione e formazione in filiera con l’offerta territoriale;
  • rafforzare e migliorare la qualità e promuovere l’innovazione didattica ed organizzativa richiesta dall’attuazione dei nuovi ordinamenti e dall’avvio dei percorsi di IeFP;
  • perseguire l’obiettivo della continuità e del consolidamento dell’offerta, ponendo grande attenzione alla presenza di adeguate condizioni di contesto, dalle strutture ai laboratori didattici, dalla stabilità del personale ad un clima di condivisione e collaborazione che favorisca la ricerca educativa, il confronto culturale, l’inclusione socio-educativa di tutti gli studenti quale valore fondante del sistema formativo regionale. Tutto ciò richiama il concetto di “comunità educante”, in grado di esprimere le proprie specificità e potenzialità solo conservando una congrua presenza di allievi per ogni offerta programmata.

3. LA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE REGIONALE aa.ss. 2016/17, 2017/18 e 2018/19

In coerenza a quanto in premessa enunciato, la programmazione triennale dell’offerta di istruzione e formazione professionale intende:

  • garantire a tutti i giovani il conseguimento di una qualifica regionale rispondente alle proprie aspettative, alle proprie differenti modalità di apprendimento e spendibile nel contesto economico territoriale nella complementarietà e integrazione dell’offerta educativa realizzata presso gli Istituti Professionali e gli Enti di Formazione Professionale;
  • valorizzare le differenti esperienze e specificità delle autonomie educative coinvolte e delle loro prassi educative al fine di meglio rispondere alle singole esigenze educative in una logica di razionalizzazione diversificando la risposta formativa che tende allo stesso obiettivo finale;
  • valorizzare le specificità in termini sociali, culturali, economici dei territori, siano queste aree urbane o aree interne, in attuazione delle previsioni contenute nella Legge regionale 30/07/2015, n. 13 rispondendo adeguatamente ai differenti ambiti territoriali anche introducendo soluzioni innovative che valorizzino le reti e le collaborazioni tra autonomie educative per lo sviluppo di filiere di offerta formativa rispondenti alle filiere produttive e articolate in opzioni rispondenti alle diverse condizioni e attese delle persone;
  • rafforzare e qualificare le modalità di collaborazione delle autonomie educative con il mondo del lavoro, imprese e loro rappresentanze, prevedendo modalità di apprendimento flessibili, modalità didattiche che valorizzino l’apprendimento nelle organizzazioni di lavoro, modalità e strumenti di accompagnamento e supporto alle transizioni verso il lavoro al fine di affiancare agli obiettivi educativi e formativi attesi adeguati obiettivi di inserimento lavorativo;
  • garantire la sostenibilità in rapporto alle risorse disponibili, la stabilità nel lungo periodo e la qualità didattica;
  • valorizzare i precedenti investimenti di saperi e di esperienze, privilegiando la vocazione del soggetto formativo (istituzione scolastica o ente di formazione professionale), ovvero il background educativo specialmente laddove ne ha fatto o si impegna a farne, un punto di riferimento territoriale;

4. OFFERTA DEI PERCORSI TRIENNALI DI IEFP

Gli Accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni hanno individuato 22 figure professionali di riferimento nazionale per i sistemi regionali di IeFP rispetto alle quali sono correlate 25 qualifiche professionali regionali omologhe che ne rappresentano una contestualizzazione rispondente ai fabbisogni professionali del territorio. Gli standard professionali regionali sono oggetto di integrazione/modifica per incrementare la spendibilità delle qualifiche e garantire l’allineamento con il mercato del lavoro e le richiesta di specializzazione del sistema produttivo.

Tenuto conto della necessità di razionalizzare l’offerta valorizzando le esperienze, le specificità e le differenze delle metodologie e dei modelli educativi delle autonomie scolastiche e formative non saranno programmate le qualifiche non attivate nell’ultimo triennio.

5. PROCEDURE PER LA SELEZIONE DELL’OFFERTA

Selezione dell’offerta presso gli Istituti Professionali

Per le Istituzioni scolastiche, in continuità all’offerta educativa e formativa, si confermano gli Istituti Professionali e la relativa offerta approvati dalle Amministrazioni provinciali a partire dall’a.s. 2011/2012 così come integrati e modificati con successivi atti.

Le Istituzioni scolastiche potranno richiedere, entro il 30 novembre di ogni anno, a partire dall’a.s. 2017/2018 di integrare/modificare l’offerta esistente, per documentate esigenze dell’Istituto scolastico e del territorio, secondo i seguenti principi, in sinergia con la programmazione territoriale dell’offerta di istruzione secondaria superiore:

  • la specificità della qualifica regionale ed il profilo di uscita è coerente con il percorso quinquennale offerto dell’istituto, secondo le Linee Guida dell’Intesa del 16/12/2010 in Conferenza Unificata;
  • la proposta di attivazione della nuova qualifica regionale si colloca nell’ambito del programma di sviluppo socio-economico del territorio, con il quale presenta tutte le necessarie coerenze, e tiene conto dei possibili sbocchi occupazionali “in loco”;
  • la nuova qualifica regionale richiesta deve usufruire delle corrispondenti aule, attrezzature e laboratori, già attualmente a disposizione della scuola proponente;
  • di istituire nuove qualifiche regionali a fronte di almeno 2 classi prime a qualifica avviabili;

Si specifica inoltre che:

  • non potrà essere avviata una classe che preveda al suo interno la possibilità di conseguire distinte e differenti qualifiche;
  • le qualifiche non attivate nei due anni scolastici precedenti all’anno di programmazione saranno soppresse ad esclusione della condizione in cui si evidenzi che il mantenimento non sia motivato da un forte incremento della domanda verso detti percorsi da parte degli allievi o della offerta del mercato del lavoro riscontrabile e documentabile.
  • conformemente all’Accordo del 27/1/2014 tra l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna e la Regione Emilia-Romagna, un percorso di qualifica nell’istruzione per adulti può essere attivato dall’Istituzione scolastica solo se già presente nell’offerta diurna della medesima.

Selezione dell’offerta presso Enti di Formazione Professionale accreditati

L’offerta di IeFP realizzata presso gli Enti di Formazione Professionale accreditati sarà selezionata nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni relative al Fondo Sociale Europeo 2014–2020 al fine di rendere disponibile un’offerta che mantenga invariato il numero complessivo degli allievi che potranno accedere all’offerta.

La procedura è prevista dai Criteri di selezione approvati dal Comitato di Sorveglianza e definiti a partire dall’esperienza della precedente programmazione e dalle previsione della Legge 5/2011.

La selezione dovrà dare attuazione ai principi generali di programmazione e nello specifico gli Enti di formazione dovranno sostanziare come:

  • la proposta di attivazione della qualifica regionale si colloca nell’ambito del programma di sviluppo socio-economico del territorio, con il quale presenta tutte le necessarie coerenze, gli elementi di complementarietà e integrazione dell’offerta;
  • la qualifica professionale risponde alle effettive e documentate prospettive di inserimento lavorativo territoriale;
  • le modalità e le metodologie di intervento finalizzate a qualificare la dimensione di apprendimento nei contesti organizzativi e lavorativi e a supportare i giovani nella transizione verso il lavoro;
  • la qualifica regionale richiesta valorizza esperienze, professionalità, disponibilità di aule, attrezzature e laboratori.

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