n.75 del 13.03.2024 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8016 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad invitare il Parlamento, la Commissione europea e il Governo italiano ad agire in ogni opportuna sede affinché Julian Assange non sia estradato in USA. A firma della Consigliera: Piccinini
Julian Assange è un giornalista australiano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per la libertà di espressione e per il diritto dei cittadini ad un’informazione indipendente;
nel 2010 in particolare, il sito web di cui è fondatore - WikiLeaks - ha diffuso centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi riservati che dimostrano, tra l’altro, il coinvolgimento degli USA in attività di spionaggio sul Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon e su alcuni alti funzionari delle Nazioni Unite, l’uccisione di civili da parte delle forze armate statunitensi e britanniche in Afghanistan e Iraq (tra cui due giornalisti della Reuters), i legami di Paesi come Arabia Saudita e Pakistan con il terrorismo di matrice islamica, oltre ad una serie di giudizi poco lusinghieri su numerosi Capi di Stato e di Governo ad opera della diplomazia USA;
le fonti prodotte da WikiLeaks sono state ritenute attendibili dalle più autorevoli testate internazionali, tra cui The Guardian, The New York Times, Der Spiegel, El Paìs e Le Monde.
in seguito alla diffusione dei documenti riservati, Assange è stato investito da pesanti accuse di violenza sessuale in Svezia e di spionaggio da parte degli USA (crimine punito con l’ergastolo o addirittura con la pena di morte), che lo hanno costretto a riparare presso l’Ambasciata dell’Ecuador a Londra onde evitare l’estradizione;
dopo sette anni di asilo politico, nel 2019, il nuovo Presidente dell’Ecuador Lenin Moreno, in un clima di forte riavvicinamento agli Stati Uniti, ha deciso arbitrariamente di revocargli lo status di rifugiato, aprendo la strada all’arresto: l’11 aprile 2019, Julian Assange è stato trascinato con la forza fuori dall’Ambasciata ecuadoriana e condotto in carcere;
pochi giorni dopo, verrà tradotto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, definito “la Guantanamo britannica”, dove attualmente si trova.
il 20 e 21 febbraio scorsi, l’Alta Corte di Giustizia Britannica avrebbe dovuto pronunciarsi in merito all’istanza d’appello presentata dai legali di Assange per scongiurare la sua estradizione negli Stati Uniti, ma ha rimandato la decisione a dopo il 4 marzo, senza peraltro fornire una data certa di deposito della sentenza;
se l’appello dovesse essere respinto, il giornalista potrebbe essere estradato immediatamente, trovandosi a dover scontare, senza ulteriori possibilità, 175 anni di carcere solo per aver fatto il suo lavoro.
numerosi comuni italiani hanno deciso di testimoniare la loro vicinanza al giornalista australiano riconoscendogli la cittadinanza onoraria, tra cui Bari, Napoli e Reggio-Emilia, mentre discussioni in tal senso sono in corso a Roma e Modena;
appelli a mobilitarsi in favore di Assange e della libertà di informazione sono venute dal mondo dell’associazionismo, dei cittadini, degli attivisti, della politica e del giornalismo;
compito della politica è difendere le libertà fondamentali, tra cui quella di espressione, strumento imprescindibile per garantire il diritto all’informazione dei cittadini, coltivarne lo spirito critico e stimolarne, di conseguenza, la partecipazione attiva alla vita democratica del Paese.
ad invitare il Parlamento, la Commissione europea e il Governo italiano ad agire in ogni opportuna sede affinché Julian Assange non sia estradato in USA, sollecitandolo a intraprendere, anche in aderenza alle vigenti convenzioni internazionali ed in particolare alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ogni opportuna iniziativa di competenza finalizzata a garantire la protezione e l’incolumità di Julian Assange sollecitandone l’immediata liberazione.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 29 febbraio 2024