n.326 del 17.10.2018 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 6682 - Risoluzione per impegnare la Giunta a completare la redazione dei documenti definitivi del PRIT, avviando l’iter per l’approvazione assembleare subito dopo l’estate 2018, nonché a sollecitare il Governo a non venir meno agli impegni assunti in relazione alle opere strategiche da realizzare in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Montalti, Campedelli, Caliandro, Soncini, Rontini, Poli, Serri, Tarasconi, Pruccoli, Molinari, Sabattini, Boschini, Paruolo, Iotti, Zoffoli, Calvano, Bessi, Bagnari, Zappaterra
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la sfida al cambiamento climatico, come riproposta dal recente Regolamento approvato dal Parlamento Europeo il 17/04/2018, che assegna all’Italia un obiettivo di riduzione delle emissioni di –33%, e la lotta all’inquinamento atmosferico per il miglioramento della qualità dell’aria, fanno parte di una complessa strategia europea che deve articolarsi in un coerente piano nazionale, a cui la Regione Emilia-Romagna potrà coordinarsi per la definizione di un quadro coerente di azioni;
nell’attesa di tale quadro, la Regione Emilia-Romagna si è già attivata con una serie di piani di settore, quali il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR), il Piano energetico regionale (PER), il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) e la “Strategia unitaria di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici”, anch’essa in fase di elaborazione con l’obiettivo di migliorare sensibilmente la qualità dell’aria;
tali piani assegnano un ruolo centrale allo sviluppo sostenibile, assieme al tema del riordino istituzionale, l’innovazione, la competitività regionale e l’integrazione dei sistemi.
Premesso inoltre che
il 19 dicembre 2017 l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato la nuova legge urbanistica regionale n. 24 entrata in vigore il 1° gennaio 2018 che si basa su un modello di crescita sostenibile e riduce le previsioni di espansione in nome della rigenerazione urbana e del consumo di suolo a saldo zero.
Precisato che
1. con la delibera di Giunta regionale n. 1073 dell'11 luglio 2016 è iniziato l’iter che porterà alla approvazione del nuovo piano Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) che costituisce il principale strumento di pianificazione dei trasporti della Regione. Il Documento preliminare che individua le strategie e gli obiettivi per la predisposizione del nuovo piano dei trasporti della Regione, nel quadro generale del perseguimento della sostenibilità ambientale, mette al centro il completamento dell'assetto infrastrutturale, l'attenzione al governo della domanda di mobilità, la promozione dell'innovazione e della qualità dei sistemi di trasporto, la razionalizzazione e l'integrazione dei sistemi per il potenziamento del trasporto collettivo e riafferma il ruolo della Regione nell'attività di pianificazione e programmazione.
2. Il Piano energetico regionale (PER) - approvato con Delibera dell'Assemblea legislativa n. 111 del 1° marzo 2017 - fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima e energia fino al 2030 in materia di rafforzamento dell’economia verde, di risparmio ed efficienza energetica, di sviluppo di energie rinnovabili, di interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione. In particolare, il Piano fa propri gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come driver di sviluppo dell’economia regionale. Diventano pertanto strategici per la Regione: la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili; l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030.
3. Con deliberazione n. 115 dell’11 aprile 2017 l’Assemblea Legislativa ha approvato il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020) che ha quale orizzonte temporale strategico di riferimento il 2020 e prevede 94 misure per il risanamento della qualità dell'aria, all’insegna dell’integrazione dell’azione fra più settori che contribuiscono all'inquinamento atmosferico e alla concertazione con vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e di bacino padano. Agendo su sei ambiti di intervento (la gestione sostenibile delle città, la mobilità di persone e merci, il risparmio energetico e la riqualificazione energetica, le attività produttive, l’agricoltura, gli acquisti verdi della pubblica amministrazione) il piano ha l’obiettivo di ridurre le emissioni, rispetto al 2010, del 47% per le polveri sottili (PM10), del 36% per gli ossidi di azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per il biossido di zolfo e di conseguenza portare la popolazione esposta al rischio di superamento del valore limite giornaliero di PM10 dal 64% del 2010 all’1% nel 2020.
Ritenuto che
oltre ai propri obiettivi, il PRIT 2025 intende assumere quelli definiti dal PAIR e dal PER, e ove occorre specificarli e ridefinirli al 2025 per migliorarne la fattibilità.
In particolare il PRIT prevede la rimodulazione degli obiettivi del PER al 2025, con una previsione di riduzione dei gas climalteranti per i trasporti pari a –30%; relativamente al PAIR (2020), ne conferma l’obiettivo di potenziamento del +10% sui servizi minimi di Trasporto pubblico locale (TPL) e aumenta a +30% quello relativo ai servizi ferroviari.
Inoltre il PRIT 2025 promuove un sistema integrato della mobilità anche dal punto di vista della pianificazione. In particolare, al fine di promuovere i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS), si coordina con le iniziative già assunte dalla Regione Emilia-Romagna, quali la Delibera di Giunta n. 1082/2015, che ha stanziato specifiche risorse destinate ai Comuni (con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti) per la redazione delle "linee di indirizzo dei PUMS" e la D.G. n. 275/2016 che ha individuato gli elementi minimi che gli Enti devono includere nei PUMS in quanto obiettivi strategici di settore nei diversi piani programmi Regionali.
Considerato che
il Prit98 non è “scaduto”, non essendo a durata predeterminata, ma che si poneva come orizzonte temporale il 2010, e considerati i profondi mutamenti accaduti nella società e nel settore dei trasporti, la Regione Emilia-Romagna ha ritenuto opportuno definire una nuova strategia per il sistema dei trasporti regionali.
Le scelte del PRIT 2025 si basano su una ampia analisi contenuta nel Quadro Conoscitivo e nel Documento Preliminare, che hanno valutato anche il livello di attualità di alcune infrastrutture previste dal Prit98.
Tali documenti sono stati presentati alla Conferenza di Pianificazione del PRIT 2025, che si è chiusa a marzo 2017, a cui hanno partecipato Enti e soggetti socio-economici della Regione.
Il Documento Preliminare del PRIT 2025 ha individuato una serie di “obiettivi operativi”: assicurare lo sviluppo sostenibile del trasporto riducendo il consumo energetico, le emissioni inquinanti, gli impatti sul territorio; garantire elevati livelli di accessibilità per le persone e per le merci sulle relazioni interregionali e intraregionali; incrementare la vivibilità dei territori e delle città, decongestionando gli spazi dal traffico privato e recuperando aree per il verde e la mobilità non motorizzata; contribuire a governare e ordinare le trasformazioni territoriali in funzione del livello di accessibilità che alle stesse deve essere garantito; garantire l’attrattività del territorio per gli investimenti esterni e migliorare di conseguenza il contesto competitivo nel quale operano le imprese; assicurare pari opportunità di accesso alla mobilità per tutti, garantendo in particolare i diritti di mobilità delle fasce più deboli; assicurare elevata affidabilità e sicurezza al sistema; garantire un uso efficiente ed efficace delle risorse pubbliche destinate ai servizi di mobilità pubblica e agli investimenti infrastrutturali; promuovere i possibili meccanismi partecipativi per le decisioni più rilevanti da assumere in tema di mobilità, trasporti e infrastrutture.
Il nuovo Piano intende promuovere un’azione coordinata di tutti i soggetti regionali, puntando oltre che al potenziamento e riqualificazione del sistema infrastrutturale, anche ad azioni mirate al miglioramento della sua efficienza e al governo della domanda, con attenzione a tutte le tipologie di utenti e alle loro necessità di mobilità.
In particolare, la definizione della ripartizione modale deve tenere conto del contesto territoriale su cui è definita, come urbano o extra-urbano.
In generale il PRIT definisce obiettivi di miglioramento sulle singole modalità più sostenibili, ossia aumenti relativi alle modalità ciclo-pedonali e di trasporto pubblico, e di efficienza e riduzione degli spostamenti per la mobilità motorizzata privata.
Ritenuto inoltre che
le infrastrutture regionali restano strategiche per lo sviluppo della Regione Emilia-Romagna in un quadro di sostenibilità ambientale coerente coi piani approvati per garantire una crescita sostenibile dei nostri territori.
Non si possono bloccare opere già finanziate e approvate o in stato avanzato nell’iter di approvazione quali il “Passante” di Bologna, la “Bretella” Campogalliano-Sassuolo e la “Cispadana”, opere che non sono in conflitto con i piani sopraccitati e che rappresentano infrastrutture moderne che rendono competitiva la nostra economia e servono distretti industriali tra i più importanti al mondo, come quello delle piastrelle e biomedicale o che impediranno, come il Passante col tracciato deciso dagli enti locali, che il nodo di Bologna diventi un imbuto nei prossimi anni, il ché peggiorerebbe certamente la qualità dell’aria del capoluogo.
Per tutto ciò premesso
impegna la Giunta a
proseguire nelle sue politiche e strategie che delineano un modello sostenibile di crescita e sviluppo che tiene assieme la necessaria competitività e attrattività dei territori e la salvaguardia ambientale;
completare la redazione dei documenti definitivi del PRIT avviando l’iter di approvazione assembleare subito dopo l’estate 2018;
sollecitare il Governo a non venire meno agli impegni assunti precedentemente in relazione alle opere strategiche che devono essere realizzate in Emilia-Romagna, necessarie per proseguire il percorso definito nel Patto per il lavoro, in quanto fondamentali per la tenuta economica e ambientale del nostro territorio.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 settembre 2018