n.3 del 04.01.2012 periodico (Parte Seconda)
Procedura di verifica (screening) relativa alla modifica dell'attività di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi presso l'impianto esistente sito in Via Provinciale n. 267, a Cologna frazione del Comune di Berra (FE), presentata dalla ditta Secchiero Claudio (Titolo II, L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come integrata dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)
delibera:
1) di escludere, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, come integrata dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, in considerazione dei limitati impatti attesi, il progetto di “modifica dell’attività di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi presso l’impianto esistente sito in Via Provinciale n. 267” da svolgersi a Cologna, frazione del Comune di Berra (FE) ad opera della ditta individuale Secchiero Claudio, da ulteriore procedura di VIA a condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni:
a. la Ditta è tenuta a verificare la natura e classificazione dei rifiuti, dovendosi tassativamente escludere la possibilità di trattamento di rifiuti pericolosi e/o di materiale contaminato;
b. per minimizzare gli impatti sull’ambiente, dovranno essere messi in atto tutti gli interventi e azioni di mitigazione previste nel progetto; in particolare ai fini del contenimento delle emissioni polverulente prodotte dalle lavorazioni e dagli stoccaggi dei rifiuti e delle materie prime secondarie, dovrà essere presentato in sede di rilascio di autorizzazione, il progetto di un impianto fisso di nebulizzazione sia per la fase di stoccaggio dei rifiuti che per la fase di lavorazione;
c. in fase di autorizzazione settoriale occorrerà specificare per i codici CER aventi il numero 99 come ultime due cifre (010399, 030199, 100899, 120199, 110599, ecc.) lo stato fisico e più in generale la merceologia (natura, composizione, adulterazioni, provenienza e circolazione);
d. si fa presente che i rifiuti con codice CER 2001 sono i rifiuti urbani della raccolta differenziata pertanto rientrano nella definizione dell’art. 184 del DLgs 152/2006 e s.m.i., se la provenienza dei rifiuti vetro, legno, metallo dovesse avere un’altra origine si identifichino i rifiuti con i codici CER appropriati;
e. in sede di autorizzazione settoriale si dovrà:
- fornire una relazione che descriva per ogni tipologia di rifiuto le caratteristiche delle piazzole di stoccaggio;
- valutare gli aspetti relativi alla gestione tecnica/normativa delle operazioni di recupero per le nuove tipologie di rifiuti per i quali è stato richiesto l’inserimento;
f. la Ditta dovrà conservare copia dei formulari di identificazione dei rifiuti, redatti ai sensi dell’art. 193 del DLgs 152/06, assieme al registro di carico e scarico, tenuto aggiornato in base all’art. 190 del DLgs 152/06 e s.m.i., ubicato presso la ditta ovvero presso le organizzazioni di categoria (ove previsto dal DLgs 152/06) per 5 anni, e aderire alle procedure operative stabilite con modalità e termini dal DM n. 52 del 18 febbraio 2011 “Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del DLgs 152/06 e dell’art. 14-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni,dalla Legge 3 agosto 2009, n. 102”;
g. il materiale ottenuto dalla operazioni di recupero dei rifiuti inerti dovrà essere conforme ai requisiti di Materia Prima Seconda, secondo quanto stabilito all’art. 184-ter) del DLgs 152/06 e s.m.i. riguardante la “cessazione di qualifica di rifiuto”; a dette condizioni il materiale potrà essere conferito per l’utilizzo finale con documento di trasporto (DDT);
h. la ditta è tenuta a mantenere presso l’impianto a disposizione degli organi di controllo le risultanze dei test di cessione eseguiti per ognuno dei cumuli di rifiuti speciali non pericolosi;
i. in fase di esercizio dovrà essere effettuata una campagna di misure per rilevare i livelli sonori previsti al confine di proprietà ed ai ricettori presenti al di fuori e comprovanti il loro rientro nei limiti normativi previsti per la classe III; la valutazione di impatto acustico effettuata in condizioni di pieno regime dovrà essere redatta in conformità alla DGR 14/4/2004, n. 673 e inviata a ARPA e al Comune di Berra entro 30 giorni dall’inizio dell’attività di recupero oggetto della presente valutazione;
j. qualora le misurazioni della rumorosità evidenzino il non rispetto dei limiti del DPCM 14/11/1997, si dovrà fornire un progetto di bonifica acustica con descritti i sistemi di mitigazione da adottare al fine del rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa vigente;
k. il nuovo piazzale dovrà essere realizzato in modo tale da evitare percolamenti nel sottosuolo e nelle acque sotterranee e dovrà essere dotato di idoneo sistema di raccolta e convogliamento delle acque di dilavamento; nel piazzale potranno essere stoccate solo ed esclusivamente le materie prime secondarie conformi al test di cessione;
l. i piazzali interessati dalle precipitazioni dovranno essere opportunamente predisposti per favorire il convogliamento delle acque nella rete fognaria a servizio dell’impianto;
m. in sede di autorizzazione si dovrà presentare una relazione e una planimetria che riporti l’indicazione del recapito finale della tubazione di mandata delle acque di seconda pioggia e del pozzetto di campionamento delle acque di prima pioggia;
n. per lo scarico delle acque meteoriche di prima pioggia dovrà essere installato un pozzetto di campionamento immediatamente prima dello scarico nella fognatura con un unico ingresso e un’unica uscita che permetta il prelievo del refluo “al salto” di dimensioni minime 70x70x70 cm; non dovranno esserci confluenze di scarichi a valle dello stesso prima del recapito nel corpo recettore; per tale scarico dovranno essere rispettati i limiti di Tab 3, Allegato 5, DLgs 152/06 completa per acque superficiali;
o. devono essere effettuati analisi di autocontrollo annuali sia delle acque di prima pioggia (ossia entro 48 ore dalla fine della precipitazione meteorologica) sia di quelle di seconda pioggia (ossia durante la precipitazione meteorologica), da concordare in sede autorizzativa con le amministrazioni preposte; i referti dei controlli analitici di cui ai precedenti punti, eseguiti secondo le metodiche ufficiali e firmati da un tecnico iscritto all’Albo, devono essere tenuti a disposizione dei competenti Organi di controllo per un periodo di 5 anni;
p. in virtù delle caratteristiche delle piazzole di stoccaggio dei rifiuti, in sede di autorizzazione si riveda il coefficiente di afflusso per i piazzali e si ricalcoli il volume minimo di accumulo delle acque di prima pioggia;
q. in merito alle modalità di collettamento delle acque meteoriche di dilavamento tramite tubazione interrata (diametro 315 mm) che recapita senza soluzione di continuità direttamente nello scolo consorziale “Canale Guazzo”, prima della effettuazione dei lavori si dovrà richiedere ai fini idraulici nulla osta/concessione del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara relativamente all’aumento di portata recapitante nel corpo idrico;
r. la nuova rete di raccolta delle acque meteoriche previste per l’ampliamento in progetto dovrà far capo all’esistente punto di scarico già autorizzato con concessione consorziale n. 5021 del 2 agosto 2004; la tubazione di scarico dell’acqua meteorica di 2° pioggia, che collega la vasca di prima pioggia alla nuova condotta interrata ( 315 mm), dovrà mantenere lo stesso diametro ora esistente con conseguente mantenimento degli attuali valori di flusso verso lo scolo “Guazzo”;
s. la posa della condotta interrata da 315 mm nella scarpata dello scolo Guazzo rimane subordinata al rilascio di specifica concessione che la Ditta Secchiero dovrà richiedere al Consorzio di Bonifica, preliminarmente all’esecuzione dell’intervento, allegando la documentazione grafica necessaria;
t. in ogni caso il proponente dovrà procedere al ripristino dei luoghi in accordo con la destinazione urbanistica dell’area;
2) che resta fermo l’obbligo di acquisire tutte le eventuali autorizzazioni, concessioni, intese, licenze, pareri, nullaosta e assensi comunque denominati preordinati alla realizzazione del progetto, con particolare riferimento alle disposizioni di cui all’art. 208 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152;
3) di trasmettere la presente delibera alla Ditta Secchiero Claudio, alla Provincia di Ferrara, al Comune di Berra, all’ARPA Sezione provinciale di Ferrara, all’AUSL di Ferrara;
4) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, il presente partito di deliberazione;
5) di pubblicare integralmente sul sito web della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 20, comma 7 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, il presente provvedimento di assoggettabilità.