n.31 del 10.02.2016 periodico (Parte Seconda)

Decisione in merito alla procedura di VIA per attività estrattiva da svolgersi nel territorio del Comune di Argenta in località San Biagio di Argenta – Cava San Nicolò

Il Comune di Argenta in qualità di Autorità competente, comunica la decisione in merito alla procedura di VIA per attività estrattiva da svolgersi nel territorio del Comune di Argenta in località San Biagio di Argenta - Cava San Nicolò.

Ai sensi del Titolo III della Legge Regionale 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i., DLgs 152 e smi, l’Autorità competente: Comune di Argenta, con atto di DGC nn. 123 dell'1/8/2011, ha assunto la seguente decisione:

LA GIUNTA

(omissis)

delibera:

1. Di prendere atto delle valutazioni conclusive della Conferenza dei Servizi del 7 luglio 2011, contenute nel “Rapporto sull’impatto ambientale” che costituisce l’Allegato A, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2. Di considerare tale progetto ambientalmente compatibile alla luce delle valutazioni suddette;

3. Di approvare pertanto il progetto, presentato dalla ditta Cava S.Nicolò, finalizzato alla realizzazione di una cava di materiali argillosi in località Ponte della Bastia in comune di Argenta;

4. Di approvare il progetto presentato condizionatamente al rispetto delle prescrizioni di cui al “Rapporto sull’impatto ambientale” allegato A) quale parte sostanziale del presente atto, che per maggiore chiarezza, si riportano di seguito:

Prescrizioni in merito al quadro progettuale

a) Relativamente all’escavazione dei terreni superficiali di copertura (“cappellaccio”), si ottemperi ai disposti del Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE”;

b) Si dovrà garantire l’efficienza del sistema di raccolta delle acque meteoriche dilavanti l’area di cava attraverso manutenzione periodica dei fossi di guardia;

c) L’eventuale prelievo o scarico interessante lo scolo Zaniolo dovrà acquisire l’autorizzazione del competente Consorzio di Bonifica, con il quale concordare le relative modalità di attuazione

d) Per far fronte alle accidentali occasioni di incendio in corrispondenza dell’attraversamento del Canale dei Molini, il quale presenta una folta vegetazione arginale, dovrà essere mantenuta sfalciata la banchina di attraversamento del Canale Molini; le chiome della vegetazione dovranno essere mantenute adeguatamente potate

e) Per la trivellazione dei piezometri di monitoraggio della falda, in fase esecutiva prima dell’inizio dei lavori, dovrà essere acquisita l’autorizzazione alla trivellazione da parte del servizio Tecnico Bacino del Reno ai sensi del RD 523/1904, e gli esiti del monitoraggio in merito all’eventuale abbassamento di falda indotto dal pompaggio e dall’allontanamento delle acque dalla zona di scavo dovranno essere forniti al competente Servizio Tecnico ed al Comune. Le prescrizioni tecniche per la realizzazione verranno espresse nel disciplinare allegato all’autorizzazione/concessione STB

f) Per ciò che attiene alla sistemazione definitiva dell’area di scavo, al termine dell’attività di coltivazione, con destinazione ad invaso permanente in comunicazione con la falda, per quanto previsto dalla delibera del Consiglio regionale n. 3109 del 19/3/1990 “Disposizioni e direttive per la costruzione, esercizio e vigilanza degli sbarramenti di ritenuta e bacini di accumulo di competenza regionale”, il proponente dovrà procedere alla richiesta di autorizzazione al Servizio Tecnico Bacino Reno.

g) Venga comunicata alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna la data di inizio dei lavori di scavo con congruo anticipo (almeno venti giorni) al fine di consentire la predisposizione di eventuali controlli in corso d’opera

Prescrizioni in merito al quadro ambientale

h) Secondo quanto disposto dall’ Autorizzazione Paesaggistica relativamente al progetto di recupero ambientale dell’area di cava, il lato del bacino verso lo Scolo Zaniolo venga realizzato in forma maggiormente irregolare, creando insenature e promontori, al dine di rendere il più possibile naturale la sponda del bacino; anche nel lato verso lo scolo Zaniolo venga prevista la piantumazione a zone e/o in filare di alberature ad alto fusto.

i) Nella tavola n.13 “Planimetria disposizione alberi” e nella relazione descrittiva sulla situazione agro-vegetazionale del paesaggio di riferimento deve essere sostituito il pioppo cipressino con altro tipo di sesto vegetazionale come il pioppo bianco e/o il tiglio; inoltre dovrà essere utilizzata nelle piantumazione il liburno specie opalo

j) A compensazione dell’abbattimento di alberi necessario per la realizzazione della strada di accesso, venga realizzata una piantumazione supplementare di alberi rispetto a quella prevista al fine di creare una cortina continua nella fascia di rispetto del fiume Sillaro, e tale da mitigare l'impatto acustico

k) si dovranno evitare i rischi di contaminazione da sostanze tossiche provenienti dal dilavamento dei terreni delle aree agricole circostanti o di superfici eventualmente contaminate da cause accidentali;

l) si dovranno adottare tutte le misure idonee atte ad evitare sversamenti accidentali di carburanti e/o oli

m) limitare la velocità dei mezzi pesanti da e per il polo estrattivo, anche tramite l’installazione di specifica segnaletica;

n) il proponente dovrà apporre opportuna segnaletica di divieto di svolta a destra sull’ incrocio tra la Via Bastia e l’accesso alla ditta SOCOMI, al fine di non interessare il centro abitato di Lavezzola con il transito dei mezzi pesanti in uscita dalla cava

o) prevedere, all’occorrenza, l’utilizzo di mezzi telonati per evitare la dispersione di polveri durante il trasporto di materiale;

p) prevedere l’umidificazione della strada di accesso per contenere la dispersione delle polveri

q) per il monitoraggio delle acque sotterranee si dovranno utilizzare i due piezometri esistenti (SPz1 e n. SPz4) e due piezometri di progetto (SPz5 e SPz6) indicati nella Tv. 10 della documentazione integrativa, allegato 1 al presente rapporto

r) il monitoraggio di cui al punto precedente dovrà includere almeno una campagna di campionamenti ante-operam;

s) il monitoraggio delle acque superficiali (scolo Zaniolo) deve prevedere almeno due punti di campionamento a monte e a valle rispetto all’attività di cava per i parametri proposti nel Quadro Ambientale del SIA (vedi punto 3.A.9.4 “Qualità delle acque” del quadro ambientale del presente rapporto);

t) i punti individuati per il monitoraggio delle acque sotterranee e superficiali, vanno ubicati su idonea planimetria e vanno sempre accompagnati dalle loro coordinate identificative di riferimento;

u) i piezometri devono essere contraddistinti da schede riportanti le corrispondenti caratteristiche tecniche (profondità, posizione filtri, etc.);

v) durante l’attività di cava e per almeno tre anni seguenti il termine dell’estrazione dovrà essere mantenuto il monitoraggio stagionale delle caratteristiche quali-quantitative delle acque di falda e del bacino di cava (in particolare piezometria, pH, temperatura, conducibilità, metalli, composti inorganici), in condizioni quindi di acque “alte” e “basse” rispetto all’uso irriguo; nel caso in cui le prescrizioni 1 e 2 siano disattese, prevedere il monitoraggio di parametri organici collegati alle potenziali fonti inquinanti; i risultati del monitoraggio dovranno essere trasmessi al Comune di Argenta, alla Provincia di Ferrara e conservati presso la Ditta a disposizione degli Organi di controllo;

w) relativamente alle acque di lago di cava, in presenza di più bacini non collegati tra loro, verrà effettuato un prelievo per ognuno di essi;

x) l’eventuale allontanamento delle acque provenienti dall’attività di cava e lo scarico in acque superficiali non deve peggiorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ricettori;

y) l’eventuale prelievo di acqua da corpi idrici superficiali per la ricarica delle acque del lago di cava non deve peggiorare lo stato qualitativo delle acque di falda (lago di cava);

z) nella definizione degli indicatori/indici per il controllo dell’efficacia delle opere di rinaturalizzazione, venga applicato quanto proposto nella documentazione integrativa (pag 14 elaborato I.1) per le componenti acqua, suolo e biodiversità (vedi paragrafo3.A.9.8 “Flora fauna ed ecosistemi” del presente rapporto;

aa) ai fini della sistemazione finale del sito venga effettuato un accurato monitoraggio del verde e della riuscita degli interventi di piantumazione per almeno i primi tre anni dalla messa in opera, con ripristino delle eventuali fallanze nel primo anno.

bb) dovranno essere installati idonei pannelli fonoassorbenti in prossimità dei recettori posti in prossimità del passo carraio di uscita dei mezzi sulla viabilità pubblica;

cc) dovrà essere evitata l’installazione di dissuasori di velocità (dossi) al fine di limitare il rumore provocato dai mezzi pesanti

dd) effettuare rilievi fonometrici (relativi sia all’attività estrattiva sia al transito dei mezzi pesanti sulla strada di accesso) finalizzati a verificare, in condizioni di massima rumorosità, i livelli acustici presenti presso i ricettori e a progettare (in presenza di superamento dei limiti) adeguati interventi di mitigazione

ee) prevedere un sistema di lavaggio/pulizia dei mezzi pesanti in uscita per evitare la dispersione di fango sulla viabilità pubblica

ff) la predisposizione dell’impianto di illuminazione dell’area di escavo avvenga nel rispetto della normativa in materia di inquinamento luminoso

gg) vengano previsti idonei interventi atti ad evitare il proliferare di insetti dovuto all’affioramento e ristagno delle acque di falda

Si ricorda inoltre che ai sensi dell’art. 13 comma 2) della L.R. 17/91, gli elaborati di corredo alla domanda di autorizzazione, quali: relazione geologica, idrogeologica, e giacimentale; piano di coltivazione della cava; progetto di sistemazione della zona, durante e al termine dell’attività di coltivazione, devono essere redatti e sottoscritti da tecnici laureati iscritti ai rispettivi albi professionali secondo le diverse competenze professionali richieste

5. Di quantificare le spese istruttorie della procedura di VIA a carico della ditta Cava S.Nicolò SpA in misura pari allo 0,04 % del costo di realizzazione del progetto, pari a euro 104,94, da versare alla risorsa 3164-317/3, Accertamento 370/2011 del bilancio 2011 del Comune di Argenta;

6. Di trasmettere ai sensi dell’art. 16, comma 3, della L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni, la presente deliberazione alla Regione Emilia-Romagna, Arpa Sezione Provinciale di Ferrara, AUSL - Dipartimento di Sanità Pubblica, Servizio Tecnico Bacino Reno, Soprintendenza per i Beni Archeologici, Soprintendenza Beni Paesaggistici, Provincia di Ferrara PO Sviluppo Sostenibile, Parco Delta Po;

7. Di pubblicare, per estratto, ai sensi dell’art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999 n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, il presente partito di deliberazione, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna e sul sito del Comune di Argenta in forma integrale;

8. Di comunicare che, ai sensi dell’articolo 3 comma 4 della Legge n. 241 del 1990, avverso il provvedimento conclusivo testé indicato potrà essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia-Romagna, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso; ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 (centoventi) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso.

Stante la necessità di provvedere alla conclusione del procedimento in oggetto in ragione dell’esigenza di consentire alla ditta un rapido avvio dei lavori di progetto;

Con votazione unanime e separata resa in forma palese:

Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, IV comma del D.Lgs. 267/2000. 

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