n.48 del 07.03.2018 periodico (Parte Seconda)

Titolo III - Procedura di VIA - Comunicato attinente a deliberazione relativa a procedura di VIA concernente attività estrattiva relativa all'apertura di una cava di ghiaia e sabbia del progetto di sfruttamento del polo estrattivo 15 Vecchiazzano, zone CAE1 e CAE2 del PSC del Comune di Forlì e del P.A.E. di Forlì vigente

Il Comune di Forlì in qualità di autorità competente comunica la deliberazione relativa alla procedura di via concernente attività estrattiva relativa all' apertura di una cava di ghiaia e sabbia del progetto di sfruttamento del polo estrattivo 15 Vecchiazzano, Zone CAE1 e CAE2 del PSC del Comune di Forlì, e del P.A.E. di Forli vigente”.

Il progetto è presentato dalle F.M.L. Srl – S.G.S. Srl – SA.P.IFO. -Garavini Luigi - Sansoni Renzo

Il Progetto è localizzato in sinistra orografica del fiume Rabbi in località Vecchiazzano

Il progetto interessa il territorio del Comune di Forlì ai sensi del Titolo III della Legge Regionale 18 maggio 1999, n. 9 s.m.i. il Comune di Forlì con Deliberazione di Giunta Comunale n. 30 del 8 febbraio 2018 ha assunto la seguente decisione:

- di valutare positivamente ai sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, la Valutazione di Impatto Ambientale positiva sul progetto di realizzazione mediante attività estrattiva dell'apertura di una cava di sabbia e ghiaia relativa al progetto di “Sfruttamento del Polo estrattivo 15 “Vecchiazzano”, Zone CA1 e CAE2 del PSC del Comune di Forlì, e del P.A.E. di Forlì vigente, poiché le attività ivi previste, secondo gli esiti dell’apposita Conferenza di Servizi, conclusasi il giorno 22 gennaio 2018, sono nel complesso ambientalmente compatibili da parte di tutti gli enti partecipanti alla conferenza dei servizi esclusa Arpae Forlì – Cesena;

- di comprendere e sostituire ai sensi dell’art. 17, comma 1, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i., tutte le autorizzazioni e gli atti di assenso comunque denominati in materia ambientale e paesaggistico-territoriale per le opere in oggetto, e nello specifico la valutazione di incidenza e autorizzazione paesaggistica;

- di ritenere, quindi, possibile realizzare il progetto a condizione siano rispettate le seguenti prescrizioni:

  1. posto che il procedimento prevede, oltre all'attività di estrazione, anche la realizzazione di una pista di accesso temporaneo all'area di cava, considerato l'interessamento di alcuni sistemi di tutela, si ritiene necessario garantire il rispetto di quanto previsto dal comma 8 dell'art. 10 (Sistema forestale e boschivo) e del comma 9 dell'art. 17 (Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d'acqua), che prevedono che la strada interpoderale non abbia una larghezza superiore a 3,5 metri lineari.
  2. Al termine dei lavori sia messa a dimora una compagine vegetazionale non produttiva, ai fini di un miglior recupero ambientale e alla ricostituzione di corridoi ecologici in corrispondenza degli impluvi; tale impianto dovrà ricomporre morfologicamente l'area coerentemente con gli elementi caratterizzanti l'unità di paesaggio 6.
  3. Siano previste fasi di raccordo dei progetti di sistemazione finale, al fine di pervenire ad una sistemazione unitaria dell'intero polo, con ciascuna ditta che garantisce ed è responsabile dei propri settori di escavazione.
  4. Al fine di ridurre la polverosità conseguente al transito dei camion, le piste provvisorie di transito dei mezzi di cava dovranno essere dotate di un sistema automatico, temporizzato, al fine di effettuare una bagnatura di almeno 2 volte/giorno nel periodo primaverile-estivo e comunque quando necessario;
  5. Non devono essere posti all’interno dell’area di cava impianti di illuminazione finalizzati ad eventuali lavorazioni notturne;
  6. Le attività di cantiere dovranno essere svolte nelle sole ore diurne nel periodo 6 – 19 e nei soli giorni feriali;
  7. I mezzi non potranno sostare lungo le strade pubbliche di accesso alla cava in attesa di apertura della stessa. Inoltre nelle strade di accesso alla cava non potranno sostare a motori accesi.
  8. I camion all’uscita dalla cava dovranno essere coperti tassativamente con appositi teloni;
  9. Alle richieste di autorizzazione per l’ avvio dell’attività estrattiva dovrà essere allegato un cronoprogramma delle attività.
  10. Atteso che è prevista un’escavazione articolata per settori, per un miglior controllo dovrà essere comunicato al Comune di Forlì l’inizio lavori per ogni settore;
  11. Al termine dei lavori di sistemazione, per ciascuna autorizzazione dovranno essere effettuati 4 saggi a campione al fine di verificare il mantenimento sul fondo degli scavi, prima dell’argilla di sub-strato, di 50 cm di materiale clastico (sciolto) in posto, non di riporto.
  12. Per ciascun settore, prima dell’avvio delle fasi di escavazione, si dovranno realizzare le dune in terra previste.
  13. Per quanto concerne la passerella sommergibile sul fiume Rabbi, si fa presente che trattandosi di un'opera temporanea la stessa dovrà essere realizzata con tecnologie e materiali che ne permettono una facile reversibilità. Lo smantellamento della passerella sommergibile ed il ripristino della vegetazione di ripa dovranno essere garantiti tanto per esecuzione tecnica, che per fattibilità economica
  14. La ditta Sansoni contestualmente alla presentazione della propria richiesta di avvio dell’attività estrattiva, come previsto nelle vigenti NTA del PAE dovrà predisporre una proposta di impegno (atto unilaterale d’obbligo o altro strumento contrattuale) coperto da relativa garanzia fideiussoria con il quale, al pari delle altre ditte interessate dal Polo Estrattivo di Vecchiazzano (Garavini, Sa.Pi.Fo., F.M.L. e S.G.S.) che hanno già sottoscritto gli atti notaio De Simone 27/06/2002 e 29/6/2015, si assume gli oneri di propria competenza relativamente al nuovo asse viario comunale in fase di progettazione. Tale atto di impegno potrà essere parte integrante della convenzione da sottoscrivere ai sensi della LR. N.17/1991 prima del rilascio dell’autorizzazione estrattiva. Tale contributo di € 344.300,00 dovrà essere interamente versato prima dell’avvio della fase di escavazione.
  15. Relativamente all' area di laminazione da realizzare sul Rio Ronco ramo A (orientale in destra orografica) e ramo B (occidentale in sinistra orografica)” la ditta adotterà il ripristino a piano di campagna come da tavola n.10 “CARTA DI SISTEMAZIONE FINALE AL PIANO DI CAMPAGNA CON SETTORI D’INTERVENTO E MITIGAZIONI DEGLI IMPATTI (AREA DI LAMINAZIONE)” che dal punto di vista idraulico è la più conservativa.
  16. Siano realizzate e mantenute efficienti, sia durante la fase estrattiva, sia ad escavazione avvenuta, su tutta l'area interessata adeguate opere di regimazione idrica superficiale atte a prevenire infiltrazioni, ristagni e fenomeni erosovi, idoneamente dimensionate e raccordate agli impluvi naturali;
  17. qualora si presentasse la necessità di migliorare la staticità del sito, sia durante la fase estrattiva, sia ad escavazione avvenuta, dovranno essere realizzate adeguate opere di sistemazione e consolidamento anche attraverso l'utilizzo di tecniche di ingegnaria naturalistica;
  18. durante l'esecuzione dei lavori siano rispettate tutte le norme relative alla sicurezza sul lavoro e alla prevenzione degli infortuni;
  19. sia garantito il rispetto di quanto previsto dal D.P.R.128/59 e s.m.i. con particolare riferimento a:
  20. il direttore dei lavori sia in possessi dei requisti previsti;
  21. sia garantito il rispetto delle distanze delle infrastruttire di cui all'art.104;
  22. per l'eventuale deroga dalle distanze, nei casi previsti, dovrà essere richiesta specifica autorizzazione ex art. 105; in sede di richiesta di autorizzazione alle escavazioni in deroga, vengano fornite al Servizio Area Romagna- ambito di Forlì-Cesena tavole aggiornate, stato di fatto (senza deroga) e di progetto (con deroga), riportanti infrastrutture, manufatti e/o elementi per i quali si richiede la deroga; inoltre siano identificate con diverso colore le infrastrutture oggetto di spostamento (nel caso in cui alla presentazione dell'istanza esso non sia ancora avvenuto) e le relative distanze di rispetto cui attenersi fino ad escuzioni del medesimo;
  23. sia garantito il rispetto delle distanze dai confini di proprietà ai sensi dell'art. 891 Codice Civile;
  24. p er le porzioni di terreno demaniali che saranno interessate allo scavo dovrà essere esattamente quantificato il volume e la tipologia di inerte estratto da inserire nella concessione demaniale;
  25. rispetto al ramo secondario corso d'acqua demaniale "Rio Ronco", ubicato nella zona centrale del Polo estrattivo, per il quale sono previste escavazioni in alveo previa acquisizione di apposita concessione, dovrà comunque essere mantenuta una fascia di rispetto di ml. 20,00 rispetto ad entrambe i lati del corso d'acqua ovvero potranno essere autorizzate escavazioni in avvicinamento previa acquisizione di autorizzazione ai sensi dell'art. 105 del D.P.R. 128;
  26. per gli aspetti relativi alla vegetazione riparia presente lungo il Rio Ronco interessato dalle previsioni progettuali che insistono in destra idraulica, si raccomanda di preservare la compagine vegetale presente in sponda sinistra;
  27. per quanto attiene l’utilizzo del bene demaniale, ai sensi della L.R. 13/2015, le occupazioni e utilizzi di materiali lungo il rio Ronco e l’attraversamento del Fiume Rabbi con pista di servizio, dovrà essere richiesto ad ARPAE competente per il rilascio della concessione, su cui il Servizio Area Romagna di ASTePC esprime il parere quale Autorità Idraulica Competente;
  28. per l’attraversamento del Rabbi dovrà essere presentata opportuna valutazione idraulica.”;
  29. dovrà essere inserita nell’autorizzazione convenzionata all’attività estrattiva la scadenza per la tras missione dei dati di cui all’art. 41, c.1, L.R. 18/2016, fissata al 30 novembre di ogni anno come previsto dalla D.G.R. 1783/2017 “Approvazione delle prime direttive operative per l’attuazione degli articoli 41 e 47, comma 3 della L.R. 18/2016, concernente adempimenti connessi al trasporto di materiale derivante da attività estrattive”, prevedendo l’opportunità per la Ditta di avvalersi delle riduzioni degli oneri previsti;
  30. dovranno essere realizzate barriere acustiche presso i recettori 1-2 (al momento disabitato)-3-4-5-6-7-8-9 ed in particolare n. 4 dune in terra con altezza dal piano campagna attuale di 3 mt.e di lunghezza variabile definite dal TCA e comunque tali da contenere il rumore immesso ai ricettori 1 e 2 al di sotto del limite dei 50 dBA(valore limite di applicabilità dei limiti differenziali) e di mantenere al di sotto del limite differenziale le variazioni agli altri recettori (superamento al di sotto di 5 dBA);
  31. le attività più rumorose dovranno essere svolte lontano dai recettori;
  32. entro 3 mesi dall'attivazione della cava a verifica di quanto indicato e dichiarato dal TCA dovrà essere effettuato un rilievo fonometrico post operam nelle condizioni di massimo disturbo e presso tutti i recettori; il risultato di tali misure dovrà essere inoltrato all’Autorità competente tramite una relazione a firma di tecnico competente in acustica, unitamente alla descrizione delle opere di contenimento acustico realizzate ed eventuale indicazione delle ulteriori barriere da realizzare qualora necessarie per il rispetto dei limiti di Norma.
  33. Nell'arco della giornata il numero di camion per i primi 5 anni di attività dovrà essere 10 in entrata e 10 in uscita su i due percorsi differenti individuati dal Servizio Viabilità;
  34. il trasporto del materiale dovrà avvenire con automezzi senza rimorchio del tipo 4 assi con lunghezza massima pari a 9,00 ml, per le ditte Garavini e Sansoni (le altre utilizzano la pista provvisoria).
  35. Dovrà essere messa in atto particolare attenzione in caso di forte ventosità e, se del caso, tutte le fasi di lavorazione dovranno essere sospese.
  36. Dovrà essere effettuata la sistematica bagnatura dei piazzali interni all'area di cava con autobotte o tramite l'ausilio di appositi irrigatori.
  37. I mezzi pesanti sulle aree interne di cava e sulla pista esterna, che da via Veclezio si raccorda a viale dell'Appennino, non dovranno superare il limite di velocità di 30 km/h.
  38. Dovrà essere assicurata la bagnatura della pista esterna, che da via Veclezio si raccorda a viale dell'Appennino, almeno due volte al giorno.
  39. Dovrà essere realizzata la asfaltatura di almeno 50 metri delle piste nei tratti che precedono l’ingresso/uscita sulla viabilità esistente.
  40. Dovrà essere effettuato il lavaggio delle ruote degli automezzi in uscita dalla cava, escluso quelli che utilizzano la pista provvisoria.
  41. Dovrà essere garantito un sufficiente grado di umidità dei materiali stoccati nei cumuli, provvedendo, se necessario, alla bagnatura dei materiali;
  42. Dovrà comunque essere richiesta la concessione demaniale di cui alla L.R. 7/2004e s.m.e.i. Per le porzioni di terreno demaniali meandriformi che saranno interessate dallo scavo dovrà essere esattamente quantificato il volume e la tipologia di inerte estratto, da inserire con apposita specifica nella concessione demaniale;
  43. dovrà essere presentato prima dell'inizio del cantiere un piano di monitoraggio specifico per le componenti faunistiche e floristiche. Alla luce dei risultati del piano di monitoraggio si dovranno individuare idonee soluzioni progettuali (es. realizzazione di casette – rifugio) per il pieno recupero dell'area e escavazione ultimata. Le soluzioni progettuali saranno descritte all'autorità competente tramite apposita relazione.
  44. In concomitanza alla presentazione dell'attività estrattiva ogni singola ditta, abilitata all'effettiva gestione dell'attività di coltivazione della cava, dovrà presentare domanda di autorizzazione in atmosfera così come previsto dall' art. 269 del Dlgs. 152/2006;

- di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della presente deliberazione alle ditte proponenti;

- di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza, copia della presente deliberazione allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Forlì, all' Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e alla Protezione Civile Servizio Area Romagna, all' aAienda AUSL della Romagna, alla Sovraintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le Province di Ravenna, Ferrara, Forli'-Cesena;

- di trasmettere ai sensi dell’art. 16, comma 4, della L.R.18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della presente deliberazione ad Arpae sezione di Forli – Cesena affinché possa, se ritiene, entro 10 giorni dalla trasmissione della presente deliberazione, opporre opposizione al Presidente del Consiglio dei Ministri così come espressamente previsto dalla Legge 241/90 art. 14 quinquies comma 1;

- di pubblicare per estratto bel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 16, comma 4,della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni la deliberazione di Giunta Comunale;

- di pubblicare integralmente la presente delibera sul sito web del Comune di Forlì.

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