n.234 del 27.07.2016 periodico (Parte Seconda)
Provvedimento di VIA relativo alla domanda di concessione di derivazione di acque pubbliche sotterranee ad uso irriguo tramite la realizzazione di un pozzo in comune di Piacenza località S. Antonio presentata dal Consorzio di Bonifica di Piacenza - Presa d'atto delle determinazioni della Conferenza di Servizi (Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)
delibera:
- la Valutazione di Impatto Ambientale positiva, ai sensi dell’art. 16 della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, della domanda di concessione di derivazione di acqua pubblica sotterranea ad uso irriguo tramite un pozzo da realizzare in località S. Antonio in comune di Piacenza (PC) presentata dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, poiché l’intervento previsto è, secondo gli esiti dell’apposita Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 15 marzo 2016, nel complesso ambientalmente compatibile;
- di ritenere quindi possibile rilasciare la concessione per l’esercizio della derivazione di cui al punto a) a condizione che siano rispettate le prescrizioni indicate ai punti 1.C, 2.C e 3.C. del Rapporto conclusivo della Conferenza di Servizi, che costituisce l’Allegato 1 parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, di seguito trascritte:
- Al fine di non compromettere il raggiungimento degli obiettivi posti dal Direttiva Quadro Acque fatti propri dal Piano di Gestione, si stabilisce che il prelievo potrà essere assentito esclusivamente dal corpo idrico IT082301ER-DQ2-CCI - Conoide Trebbia - confinato inferiore, secondo le prescrizioni riportate al successivo quadro 2.C.
- Si prescrive la tutela delle Formazioni lineari vegetali individuate nella Tav. A2.2 “Assetto vegetazionale” del PTCP e di quelle non censite poste in adiacenza alle aree di progetto. La tutela è da intendersi estesa anche a quelle formazioni vegetali, censite e non censite, che possono subire l’interferenza con le linee di fornitura di servizi (energetici, telefonici etc.), permanenti o temporanee, legati alle fasi di cantiere o di esercizio dell’opera. La tutela è attuata mediante adozione di opportune misure di mitigazione e compensazione specificate nelle prescrizioni riferite al Quadro di riferimento progettuale.
- Dovranno essere rispettate le prescrizioni contenute nell'Autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Piacenza con atto n. 05/2015 del 7 marzo 2016, che vengono di seguito riportate:
- i lavori devono essere effettuati in maniera tale da non compromettere le funzioni biologiche degli ecosistemi in sito e nei siti immediatamente vicini;
- i lavori dovranno essere eseguiti al di fuori del peridio di nidificazione e allevamento dei piccoli delle specie presenti in sito;
- eventuali opere di corredo all'impianto in oggetto, ma non indicate negli elaborati grafici (ad es. opere di protezione del pozzo) non sono autorizzate in questo procedimento;
- è vietato utilizzare le aree di pertinenza delle alberature per depositi di materiale di qualsiasi tipo;
- è vietato rendere impermeabili, con pavimentazioni e altre opere edilizie, le aree di pertinenza delle alberature, nonché inquinarle con scarichi o abbandono di rifiuti di qualsiasi genere.
- Si assente il prelievo dal pozzo in esame per la portata massima di 40 l/s e per un volume totale massimo annuo di 94.557 mc/anno.
- La perforazione del pozzo potrà essere effettuata fino ad una profondità di 100 m, prescrivendo il posizionamento dei filtri a profondità superiori ai 50 m dal p.c.
- Dovranno essere trasmessi al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua i risultati delle analisi stratigrafiche effettuate durante le operazioni di perforazione del pozzo, ciò al fine di rivedere, eventualmente, quanto sopra stabilito.
- Dovrà essere effettuato specifico monitoraggio delle acque prelevate annualmente, per almeno 5 anni. Il monitoraggio dovrà essere effettuato a fine stagione irrigua, prima del fermo degli impianti e comunque non oltre la prima metà del mese di ottobre, monitorando i seguenti parametri: Ossigeno disciolto; Temperatura; PH; Potenziale Redox; Durezza; Conducibilità elettrica; Bicarbonati; Calcio; Cloruri; Magnesio; Potassio; Sodio; Solfati; Nitrati.
- I dati di tale monitoraggio, dovranno essere trasmessi entro e non oltre il 31 novembre di ogni anno al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna.
- Ai sensi dell’art. 95, comma 3, del DLgs 152/06 il concessionario dovrà provvedere, prima dell'attivazione del prelievo, all'installazione di idonei e tarati strumenti per la misurazione delle portate istantanee derivate e dei volumi annui complessivamente prelevati, nonché garantirne il buon funzionamento e comunicare, alla fine di ogni anno, i risultati delle misurazioni effettuate al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna e all’Autorità di Bacino del fiume Po.
- Lo scarico nel Canale consortile Diversivo Ovest delle acque derivanti dalle operazioni di spurgo in fase di messa in esercizio/manutenzione del pozzo dovranno essere preventivamente autorizzate da ARPAE - SAC di Piacenza ai sensi dell’art. 124, comma 1, del DLgs 152/2006.
- Relativamente ai lavori di cantiere si ritiene necessario che vengano rispettate le seguenti disposizioni:
- al fine di evitare fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e del suolo durante le fasi di realizzazione si dovranno adottare tutte le misure necessarie a prevenire i versamenti accidentali (da macchinari e automezzi) di sostanze inquinanti;
- il proponente dovrà ottemperare gli adempimenti previsti dalla Legge 4/8/1984 n. 464, per le perforazioni che superano i 30 m di profondità; a tal fine dovrà trasmettere, utilizzando esclusivamente la modulistica reperibile dal sito internet: www.isprambiente.gov.it all'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale - Via Vitaliano Brancati n. 48 - 00144 Roma): la comunicazione di inizio attività (Mod. 1), le eventuali sospensioni (Mod. 2), le riprese dei lavori (Mod. 3) e la fine indagine (Mod. 4 e 4bis); l'inosservanza di tali norme e sanzionabile con ammenda da € 258,23 a € 2.582,28;
- i lavori per la perforazione del pozzo dovranno eseguirsi secondo le prescrizioni contenute nella autorizzazione alla perforazione, fatte salve altre prescrizioni che potranno essere impartite, anche nel corso d'opera, dalla Regione;
- la Ditta incaricata della perforazione del pozzo deve essere dotata delle attuali tecnologie disponibili nel settore specifico; in particolare dovrà procedere con impianti di perforazione attrezzati per il controllo di eruzioni di gas e realizzare un’accurata cementazione dei tubi di rivestimento del pozzo stesso; dovranno, inoltre, essere adottate misure idonee a depurare l'acqua dalla possibile presenza di gas, anche in fase di esercizio del pozzo; se durante l'esecuzione dei lavori venissero rintracciati idrocarburi liquidi o gas naturali, se ne dovrà provvedere l'immediata sospensione, avvertendo l'Ente competente per gli eventuali provvedimenti che venissero prescritti e che saranno vincolanti per la ditta stessa;
- per evitare il diffondersi di eventuali inquinanti, il pozzo non dovrà mettere in comunicazione fra di loro le falde attraversate e pertanto, in funzione della stratigrafia che verrà attraversata in fase di perforazione, si dovrà provvedere all’isolamento delle falde in parola, con particolare riferimento ai livelli acquiferi più superficiali potenzialmente inquinati, mediante la messa in opera di tappi di bentonite o cemento bentonite o secondo le modalità indicate dal Servizio competente al rilascio dell’autorizzazione alla perforazione;
- la perforazione del pozzo dovrà essere effettuata con fluidi di perforazione composti da fanghi a base d'acqua o semplicemente acqua;
- il coperchio del pozzo dovrà essere dotato di un foro del diametro di mm. 25 chiuso con tappo filettato, per consentire misurazioni in sito; l'equipaggiamento del pozzo dovrà essere provvisto di apposito rubinetto per il prelievo di campioni d'acqua;
- i materiali di risulta provenienti dagli scavi e dalle perforazioni dovranno essere riutilizzati in loco come dichiarato nel SIA; qualora i materiali in questione o parte di essi non potessero trovare collocazione nell’ambito del cantiere, in assenza di un Piano di Gestione ai sensi del DM 161/2012, essi dovranno essere smaltiti in conformità alla disciplina in materia di rifiuti.
- Per i lavori di realizzazione del pozzo e della condotta, a tutela delle Formazioni lineari individuate nella Tav. A2.2 “Assetto vegetazionale” del PTCP e di quelle non censite, dovrà essere rispettata una distanza di almeno 10 m dalle formazioni arboree e arbustive presenti in adiacenza alle aree di progetto, da calcolare a partire dal tronco dell’esemplare arboreo o arbustivo più esterno. In alternativa, ma solo in caso di condizionamento di carattere tecnico che determinano la distruzione dell’elemento, andranno adottate misure di compensazione mediante ripristini ambientali di pari valenza (in termini di superficie e/o di metri lineari e/o di specie autoctone) da attuare nel medesimo comprensorio irriguo di riferimento. A tutela delle formazioni vegetali, censite e non censite, interessate dalle opere connesse eventualmente necessarie, verranno impartite specifiche prescrizioni tramite sopralluogo prima dell'inizio dei lavori da concordare con il Parco del Trebbia.
- Le indagini archeologiche preventive realizzate dal Consorzio di Bonifica di Piacenza per la verifica dell'interesse archeologico dell'area interessata dalla realizzazione del progetto dovranno essere sottoposte alla Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna per il nullaosta di competenza da acquisire preventivamente alla realizzazione dei lavori.
- Il pozzo dovrà essere dotato di strumento per la misura in automatico della piezometria statica. I dati raccolti dovranno essere forniti alla Regione Emilia-Romagna (Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua) con cadenza almeno annuale.
- Dovranno essere adottate tutte le misure di carattere manutentivo e gestionale indicate nel SIA al fine del contenimento dei consumi idrici, consistenti in:
- pulizia e manutenzione dei canali di adduzione agli impianti di irrigazione;
- eliminazione delle perdite delle tubazioni degli impianti di irrigazione;
- sospensione dell'adacquamento in caso di eccessiva presenza di vento;
- utilizzo del servizio IRRINET al fine di ottimizzare tempistiche e volumi delle fasi irrigue.
Si ritiene inoltre necessaria, per quanto possibile, l'adozione di impianti di irrigazione a goccia in luogo di quelli ad aspersione nei terreni ove già non sono presenti.
- Al termine della stagione irrigua deve essere consegnato al Parco un report di monitoraggio sull’utilizzo della risorsa idrica prelevata. Esso deve includere la rappresentazione del piano colturale annuale del comprensorio servito, la descrizione delle tecniche irrigue adottate per le diverse colture, dei prelievi annuali complessivi e per coltura, e dei periodi di attivazione del prelievo dal pozzo. Il comprensorio irriguo deve essere assoggettato al servizio IRRINET al fine di ottimizzare le tempistiche e i volumi distribuiti. Parco e Consorzio di Bonifica potranno concordare obiettivi gestionali di miglioramento sulla base dei trend osservati derivati dall’analisi dei dati di monitoraggio.
- di dare atto che i pareri ai sensi dell’art. 18, comma 6 della LR 18 maggio 1999 n. 9 di competenza della Provincia di Piacenza, del Comune di Piacenza e dell'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale sono compresi all’interno del Rapporto di cui al punto b);
- di dare atto l'ARPAE dell'Emilia-Romagna, autorità cui sono state attribuite le competenze in materia di concessioni di derivazione di acque pubbliche a seguito del riordino della funzioni in materia ambientale stabilite dalla LR 13/2015 e diventate efficaci con l'approvazione della DGR 662/2016, ha rilasciato la concessione di derivazione di acqua pubblica, ai sensi del R.R. 41/2001, con Determinazione Dirigenziale n. DET-AMB-2016-1679 del 1/6/2016, a firma del Dirigente Giuseppe Bagni, che costituisce l’Allegato 2, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di dare atto che l’Autorità di Bacino del Po ha rilasciato il parere di competenza ai sensi del R.R. 41/2001 con nota prot. n. 8276 del 10 dicembre 2015, che costituisce l’Allegato 3, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; l’Autorità di Bacino del Po non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione l’art. 14 ter, comma 7, della Legge 241/90 e successive modifiche ed integrazioni;
- di dare atto che i pareri di competenza della Provincia di Piacenza e del Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna ai sensi del RR 41/2001 sono compresi all’interno del Rapporto di cui al punto b);
- di dare atto che il Comune di Piacenza ha rilasciato l'Autorizzazione Paesaggistica ai sensi del DLgs 42/2004 con atto n. 05/2015 del 7 marzo 2016, che costituisce l'Allegato 4, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di dare atto che il Segretariato Regionale per i Beni Culturali dell'Emilia-Romagna ha rilasciato il parere sull'Autorizzazione Paesaggistica ed il parere archeologico ai sensi del DLgs 42/2004 con nota prot. n. 2975 del 17 marzo 2016, che costituisce l'Allegato 5, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; il Segretariato Regionale per i Beni e le Attività Culturali dell'Emilia-Romagna non ha partecipato non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione l’art. 14 ter, comma 7, della Legge 241/90 e successive modifiche ed integrazioni;
- di dare atto che il Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna ha rilasciato la Valutazione di Incidenza positiva con nota prot. NP/2016/4976 del 15 marzo 2016, che costituisce l'Allegato 6, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di dare atto che il Nulla Osta in base al Piano Territoriale del Parco Regionale Fluviale del Trebbia ai sensi della LR 6/2005 di competenza dell'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale è compreso all'interno del Rapporto di cui al punto b);
- di dare atto che il procedimento di SCIA ai sensi della LR 15/2013 sarà completato dal proponente presso il Comune di Piacenza successivamente all'entrata in vigore della presente delibera;
- di dare atto che i sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni le autorizzazioni che vengono rilasciate nell’ambito della Conferenza di Servizi assumono efficacia immediata all’atto dell’approvazione della presente deliberazione;
- di stabilire ai sensi dell’art. 26, comma 6 del DLgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni che l’efficacia temporale della presente Valutazione di Impatto Ambientale è fissata in anni 5 (cinque);
- di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della presente deliberazione al proponente Consorzio di Bonifica di Piacenza;
- di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza, copia della presente deliberazione alla Provincia di Piacenza, al Comune di Piacenza, all'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, ad ARPAE – Direzione Tecnica, al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna, al Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna all’Autorità di Bacino del Po, al Segretariato Regionale per i Beni Culturali dell'Emilia-Romagna, all’AUSL di Piacenza e all’ARPAE Sezione provinciale di Piacenza;
- di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione;
- di pubblicare, ai sensi dell'art. 27, comma 2 del DLgs 152/2006 il presente atto su sito WEB della Regione Emilia-Romagna.