n.203 del 30.07.2025 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 838 - Risoluzione relativa all'istituzione del tavolo sui Bisogni Educativi Speciali e sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento (BES-DSA). A firma dei Consiglieri: Castaldini, Lori, Marcello, Vignali, Ugolini, Fornili, Ferrari, Castellari, Parma

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

secondo il report diffuso da Istat il 18 marzo 2025 dal titolo "L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità - Anno scolastico 2023-2024" sono quasi 359mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, fonte MIM), circa 21mila in più rispetto all'anno precedente (+6%). La quota di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si attesta al 5,5%, mentre diminuisce nella scuola dell'infanzia e nella secondaria di secondo grado (rispettivamente il 3,2% e il 3,5%).

L'aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane è particolarmente evidente se si va poco più indietro nel tempo. Rispetto all'anno scolastico 2018/2019 l'incremento è stato del 26%, circa 75mila in più.

Visto che

il tema dell'inclusività scolastica non riguarda solamente gli alunni con disabilità certificati secondo la legge 104/92;

la Legge 170/2010, recante "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico", all'articolo 1, "riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana".

La Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013, prot. n. 561, avente come oggetto «Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica". Indicazioni operative», prevede l'applicazione della normativa dedicata ai ragazzi con Dsa (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) anche a tutti gli alunni con Bes (Bisogni Educativi Speciali);

il diritto allo studio degli alunni con DSA e BES, come citato nell'articolo 5 della Legge 170/2010, è garantito attraverso la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Il PDP viene redatto dal consiglio di classe e può prevedere misure compensative, dispensative e adeguate forme di verifica e valutazione.

Sottolineato che

l’Ufficio Scolastico Regionale ha diffuso un report relativo ai soli DSA che dimostra che le segnalazioni per l'anno scolastico 2023/2024 sono state 35.411, circa 10.000 in più dell'anno scolastico 2016/2017;

l’Istat nel report del 18 marzo, individua la percentuale di BES/DSA in Emilia-Romagna pari all'11% del corpo studentesco, nell'anno scolastico 2023/2024, contro l'8,6% della media italiana. In particolare, in Emilia-Romagna questi alunni sono lo 0,9% nella scuola dell'infanzia, l'8,1% nella scuola primaria, il 16,3% nella scuola secondaria di primo grado, il 15,1% nella scuola secondaria di secondo grado;

l'attenzione rivolta ai bisogni educativi speciali, e di conseguenza il numero di certificazioni, è aumentata progressivamente grazie alla più attenta osservazione dei ragazzi da parte di docenti e genitori e alla maggiore conoscenza dei bisogni speciali rispetto al passato.

Constatato che

ogni alunno con bisogni educativi speciali richiede uno sforzo da parte dell'istituzione scolastica nel fornire risposte flessibili e personalizzate, nella logica di intervento individuale, che si concretizza con la predisposizione del piano didattico personalizzato (PDP), con spese per materiali, ausili o personale di supporto completamente a carico dei comuni, della scuola o della famiglia;

la formazione degli insegnanti è un elemento fondamentale per la corretta applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue finalità e deve riguardare l'intero corpo docente in modo che la predisposizione e l'attuazione del PDP riguardi effettivamente tutti gli insegnanti che hanno in carico lo studente certificato e che questo rappresenti uno strumento di riferimento concretamente utile a garantire un efficace percorso di apprendimento.

Evidenziato che

con DGR 312 del 23/03/2009 e successivi rinnovi triennali, la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto un protocollo d'intenti con l'Ufficio Scolastico Regionale per favorire il successo scolastico degli alunni con segnalazioni specialistiche di disturbo specifico di apprendimento e con bisogni educativi speciali;

in data 1° luglio 2024 con delibera regionale n. 1326 recante in oggetto: "AGGIORNAMENTO PROGRAMMA REGIONALE OPERATIVO PER DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (PRO­DSA, DGR 108/2010) IN EMILIA-ROMAGNA", è stato aggiornato il protocollo di intenti tra Assessorato Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna volto a favorire il successo scolastico degli alunni con segnalazioni specialistiche di Disturbo Specifico di Apprendimento e l'integrazione scolastica degli allievi certificati ex Legge 104/92.

Rilevato che

è priorità di questa Regione supportare percorsi di formazione accessibili, inclusivi e attenti al contrasto a fenomeni di abbandono scolastico;

la diagnosi di BES ed il riconoscimento di DSA viene eseguita dallo psicologo o dal neuropsichiatra infantile con lo scopo di riconoscere le difficoltà che lo studente sta attraversando e mettere in atto le modalità più opportune a garantire un compiuto percorso di apprendimento;

alla diagnosi, che può essere effettuata sia nell'ambito del Sistema Sanitario Pubblico, sia da liberi professionisti segue la certificazione diagnostica che, nel caso sia rilasciata da un libero professionista, necessita di omologazione da parte della commissione istituita dall'Ausl di riferimento. L'omologazione è necessaria affinché il PDP risponda a quanto previsto dalle norme ed è condizione necessaria per accedere agli strumenti compensativi e alle misure dispensative previste dalla L. 170/2010, nell'ambito del PDP predisposto dalla scuola;

non sempre i tempi di presa in carico dello studente o della studentessa nell'ambito del SSN o l'omologazione della diagnosi eventualmente rilasciata da un o una professionista abilitato/a da parte dell'AUSL sono compatibili con i tempi del calendario scolastico, così che spesso capita che l'alunno non possa fruire del POP fin dall'inizio dell'anno scolastico.

Si chiede alla Giunta

di istituire un tavolo di lavoro che coinvolga l'Ufficio Scolastico Regionale, le rappresentanze dei comuni, le associazioni familiari, le associazioni scolastiche non statali, che lavori per affrontare quella che è una vera e propria emergenza educativa, analizzando la situazione, individuando best practices e sperimentando progetti innovativi avendo come obiettivo la stesura di nuove linee guida;

di rafforzare, d'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale, le sinergie fra professionisti e docenti, e la formazione specifica rivolta a questi ultimi, al fine di una più puntuale ed efficace attuazione delle misure di accompagnamento dello studente o della studentessa certificati;

di verificare l'opportunità di attuare misure che accelerino la presa in carico e certificazione degli studenti e delle studentesse con bisogni speciali di apprendimento e/o disturbi specifici di apprendimento, così che possano iniziare l'anno scolastico avendo già attivati tutti gli strumenti di supporto e valutazione previsti nei Piani personalizzati;

a valutare nell’ambito delle competenze regionali e delle prossime programmazioni di bilancio, l’istituzione di un apposito fondo regionale sperimentale destinato a sostenere le scuole del sistema pubblico e paritario, nonché gli enti locali dell’Emilia-Romagna, che realizzano interventi strutturati a favore degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), con particolare attenzione alle realtà scolastiche situate nelle aree interne, montane e nei contesti ad alta fragilità sociale.

Approvata all’unanimità dei votanti nella seduta antimeridiana dell’8 luglio 2025

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