n.406 del 25.11.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1854 - Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo nelle strutture socio-sanitarie e proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario. A firma dei Consiglieri: Soncini, Tarasconi, Montalti, Maletti, Mori, Zappa-
terra, Costi, Zamboni, Rontini, Rossi, Taruffi, Amico, Bulbi, Caliandro, Fabbri, Bondavalli, Pigoni, Daffadà, Costa, Pillati, Sabattini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la casa-residenza per anziani (CRA) è un servizio socio-sanitario residenziale destinato ad accogliere temporaneamente o permanentemente, anziani non autosufficienti di grado medio ed elevato, che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere.

Le Cra possono essere a gestione Asp, comunali, di cooperative sociali, di privati, di enti religiosi e fondazioni.

Premesso inoltre che

nelle strutture socio assistenziali e sanitarie, dove persone con disabilità, con gravi patologie neurologiche e/o anziane vivono a stretto contatto tra loro e con il personale (sanitario e non) che li assiste, gli effetti dell’emergenza sanitaria da COVID-19 possono essere particolarmente gravi.

È noto che gli anziani o chi ha patologie concomitanti sono a maggior rischio di un esito grave della malattia e che gli operatori sanitari sono una categoria più esposta all’infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, è importante sottolineare che queste strutture, così come altre comunità semichiuse, sono anche a maggior rischio di microfocolai epidemici.

Sottolineato che

a causa dell’emergenza da Covid-19 i gestori dalle strutture residenziali per anziani e disabili, sia pubblici che privati, hanno subito rilevanti perdite economiche che gravano sull’equilibrio dei loro bilanci con ripercussioni sull’erogazione dei servizi.

La maggior parte delle strutture private ha potuto usufruire della cassa integrazione per gli operatori, mentre le Asp e le strutture comunali non hanno potuto usufruire della cassa integrazione.

Preso atto che

a partire da marzo 2020 nei servizi residenziali accreditati, i posti non occupati sono stati remunerati - a valere sulle risorse del FRNA - applicando la tariffa giornaliera già prevista dall‘attuale sistema tariffario dei servizi accreditati, per la remunerazione riconosciuta al gestore ai fini del mantenimento del posto in CRA in caso di assenza dell’utente.

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 406 del 27 aprile 2020 “Piano di contrasto alla diffusione del Covid-19 all’interno delle strutture residenziali per anziani e disabili” sono state date nuove indicazioni operative, più stringenti, ai gestori delle strutture che ospitano persone anziane e con disabilità per interrompere la catena dei contagi.

Evidenziato che

è stato istituito il «Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità» pari a 40 milioni di euro a livello nazionale, di cui € 2.920.000,00 destinati alla Regione Emilia-Romagna. Le risorse sono a copertura delle spese sostenute dagli Enti gestori pubblici e privati dei centri diurni socio-riabilitativi e socio-occupazionali, limitatamente alle spese sostenute dal 17 marzo 2020 fino al 31 luglio 2020, la cui riapertura è stata regolata a livello regionale con la deliberazione di Giunta regionale n. 526 del 18 maggio 2020.

Considerato che

pur condividendo l’orientamento di puntare sui servizi di assistenza domiciliare quale asse strategico per le politiche della non autosufficienza rivolte alla popolazione anziana al fine di evitare l’istituzionalizzazione e garantire una migliore qualità di vita, si rileva l’indispensabilità dei servizi residenziali quale ulteriore risposta ai bisogni assistenziali e socio sanitari sempre più elevati della popolazione anziana ed in considerazione della composizione e struttura delle famiglie odierne.

Le residenze per anziani sono anche luoghi di vita, che devono mantenere la dimensione sociale, anzi dovrebbero essere luoghi aperti e vissuti dalle comunità e in prospettiva questo richiede alcune riflessioni sugli aspetti strutturali, di sicurezza e di professionalità delle residenze.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta

a confermare tutte le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo nelle strutture socio-sanitarie;

a proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario già messe in atto rispetto alle criticità evidenziate dalle strutture residenziali per anziani e disabili, quali ad esempio il sostegno alle spese per l’acquisto di DPI e costi di sanificazione;

a trovare una modalità di ristoro economico sia per i gestori pubblici che privati, della quota sanitaria per i posti vuoti e i posti non occupabili accreditati, per far fronte all’emergenza;

a valutare la possibilità di un sostegno economico alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) per garantire la tenuta finanziaria dell’anno in corso;

a valutare di aumentare le risorse del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, anche se già tra i più alti a livello nazionale, per:

a) consolidare i servizi esistenti adeguandoli ai maggiori livelli di sicurezza richiesti;

b) sviluppare nuovi servizi al sostegno della domiciliarità, dell’abitare protetto, del vivere in famiglia, sostenendo anche gli interventi di adattamento domestico;

c) rendere i servizi accreditati e ricompresi nei Livelli Essenziali di Assistenza più flessibili ed efficaci nelle risposte alle esigenze e ai bisogni degli utenti.

Approvata all’unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 27 ottobre 2020

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