n. 130 del 17.08.2011 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1521 - Risoluzione proposta dai consiglieri Ferrari, Barbieri, Mori, Casadei, Bonaccini, Fiammenghi, Alessandrini, Marani, Carini, Pagani, Cevenini, Costi, Pariani, Monari, Luciano Vecchi, Zoffoli e Montanari per impegnare la Giunta a proseguire le azioni intraprese al fine di sostenere prioritariamente gli investimenti e la qualificazione nel settore dell'istruzione, migliorandone il funzionamento ed impedendo l'impoverimento di strutture scolastiche nelle aree montane

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la scuola è un diritto costituzionalmente riconosciuto e la nostra Costituzione impone alla Repubblica di renderlo effettivo attraverso la rimozione degli ostacoli che possano precluderlo;

occorre sostenere una scuola forte e qualificata, base dei diritti di cittadinanza e condizione per lo sviluppo economico, su tutto il territorio regionale ivi compresi i centri montani della nostra regione;

è sbagliato disinvestire sulla scuola ed è politicamente e socialmente drammatico che si pratichino processi di razionalizzazione di spesa che puniscono le situazioni strutturalmente più deboli;

tale situazione risulta ancora più insostenibile per gli Enti Montani, storicamente alle prese con i problemi legati allo spopolamento, all’isolamento, alle carenze infrastrutturali e di servizio ed ulteriormente depressi dall’azzeramento dei Fondi operati da questo Governo negli ultimi anni.

Evidenziato che

la nostra montagna, vera spina dorsale del sistema regionale, rappresenta oltre il 41% del territorio emiliano-romagnolo, con 118 Comuni montani e oltre il 10% di popolazione residente complessiva, con 421.000 abitanti;

consapevole dell’importanza sociale ed ambientale di questo territorio, la Regione Emilia-Romagna, da tempo, persegue una politica di valorizzazione della montagna a partire dal “Progetto per l’Appennino” del 2002, che modificò completamente l’ottica programmatoria proponendo una visione condivisa dei problemi e delle strategie da assumere a favore della montagna regionale, assunta poi a fondamento della L.R. 2/04 “Legge per la montagna”;

in questa legislatura la Regione ha deciso di rafforzare il suo impegno nei confronti dei problemi della montagna istituendo dapprima la delega alla Montagna;

in tale direzione si muovono sia il PTR che tutti i piani di settore della programmazione regionale, da quello di sviluppo rurale a quello paesistico, dai programmi comunitari a quelli di estensione infrastrutturale.

Considerato che

l’assenza di risposte efficaci e strutturali alla crisi economica da parte del Governo nazionale, unita alla politica di tagli ai settori vitali della società italiana tra cui la scuola, ha portato gli Enti Locali della nostra montagna a gravissime difficoltà nella gestione ordinaria e ad una vera e propria impossibilità nel programmare strategie di sviluppo ed investimento;

attualmente le Regioni esercitano, di concerto con le autonomie scolastiche, la piena titolarità nell’organizzazione della rete scolastica a tutti i livelli, ma tale competenza viene vanificata dalla gestione centralizzata, non equa nei criteri e poco trasparente delle risorse economiche e di personale assegnate dal Ministero dell’Istruzione alle scuole.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a proseguire gli sforzi intrapresi per assicurare ai cittadini l’iniziativa politica affinché il sistema dell’istruzione sia il terreno prioritario di investimento e qualificazione;

ad assicurare alle scuole il proprio sostegno per un migliore funzionamento;

a tenere in primaria considerazione la presenza funzionale della rete scolastica su tutto il territorio e ad evitare, in particolare, l’impoverimento di strutture scolastiche delle aree montane.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2011

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