n.240 del 08.07.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 657 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il programma di screening regionale per il tracciamento del Covid-19 anche tramite test sierologici, monitorando e informando sull’andamento dei dati, continuando il confronto con le associazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale e verificando la presenza capillare su tutto il territorio regionale di laboratori privati autorizzati, per garantire la possibilità di svolgere il test a tutti i cittadini. A firma dei Consiglieri: Montalti, Costi, Pillati, Mori, Rossi, Zappa-
terra, Rontini, Bondavalli, Caliandro, Tarasconi, Costa, Soncini, Sabattini, Daffadà, Bulbi, Fabbri, Pigoni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la Regione Emilia-Romagna ha ritenuto di predisporre tutti gli strumenti atti ad assicurare la maggior sicurezza possibile nella fase emergenziale e di ripartenza e a tal fine ha ritenuto necessario l’utilizzo di test sierologici come strumento di screening per il tracciamento del Covid-19 sulla base di un piano definito dalla Sanità regionale.

Considerato che

i test sierologici hanno lo scopo di identificare la presenza di anticorpi che confermano l'avvenuta infezione, e risultano importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale nella popolazione e che l’esecuzione di test sierologici al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati ottenuti, riveste scarso significato e possa creare false aspettative e comportamenti potenzialmente a rischio.

Dato atto che

con Delibera 350 del 16/4/2020 la Regione Emilia-Romagna dispone di procedere celermente alla realizzazione del percorso di screening regionale da parte di ciascuna Azienda Sanitaria che dovrà garantire la tracciabilità dei test eseguiti, a partire dai test sierologici rapidi affinché possano essere messe in campo tutte le iniziative di tutela della salute pubblica; di demandare alle Aziende ed agli Enti del SSR il compito di definire le modalità di somministrazione e distribuzione del test sierologico rapido;

con la Delibera sopra citata si chiarisce che il percorso di screening regionale potrà subire aggiornamenti in base alla valutazione dei risultati ottenuti, di nuove evidenze scientifiche – anche relative alle diverse tecnologie –, di nuovi orientamenti nazionali e modifiche normative.

Sottolineato che

è già stato effettuato il primo screening di tutto il personale sanitario, ed un secondo giro di screening è già ampiamente avviato;

inoltre, con oltre 87mila test sierologici, effettuati è terminato nei giorni scorsi il primo giro sul personale sociosanitario dei centri residenziali e semiresidenziali e per le categorie a rischio (Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, volontari, Polizia Penitenziaria etc.), a cui ne seguiranno altri due a 15 giorni di distanza;

sul totale dei test effettuati, il 5,2% è risultato positivo agli IGG, il 2,9% agli IGM e il 2,1% ad entrambi gli anticorpi. Il successivo tampone ha confermato la positività al 45% di chi era risultato positivo agli IGG (2010 persone), al 45% che era risultato positivo agli IGM (1.147 persone) e al 61% di chi era risultato positivo ad entrambi gli anticorpi (1.105 persone).

Evidenziato che

è partito lo screening con test sierologico (circa 100mila test, effettuati solo nei laboratori pubblici) sulle popolazioni delle aree più colpite, a iniziare dalla provincia di Piacenza, e a seguire Rimini e il comune di Medicina. Complessivamente saranno eseguiti, tra personale sociosanitario, categorie a rischio e popolazione, oltre 250.000 test sierologici.

Considerato che

con Delibera successiva 475 dell’11 maggio 2020 la Regione ha aperto l’accesso ai sierologici a tutti i cittadini, che potranno sottoporsi al test con prescrizione medica e a pagamento. A carico del sistema sanitario rimane il costo dell’eventuale tampone di verifica di positività;

il medico di fiducia può valutare l’appropriatezza dell’esame - che deve essere richiesto dal paziente senza presentarsi in ambulatorio, ma telefonicamente - e quindi decidere l’effettiva necessità di effettuare il test ed il momento opportuno. In questo caso il cittadino entrerà in un percorso strettamente regolato e controllato dal sistema sanitario pubblico, a tutela e garanzia della sicurezza come è stato sin da inizio emergenza. E se il test sarà positivo, scatterà da subito l’isolamento precauzionale, in attesa dell’effettuazione del tampone oro-faringeo di verifica, a cura del Servizio sanitario regionale.

Dato atto che

nella stessa delibera viene poi prevista entro fine mese l’implementazione dei laboratori privati autorizzati dalla Regione, attualmente 63, con l’autorizzazione ad operare per tutte le strutture valutate positivamente. Ciò per garantire la prosecuzione delle campagne di screening di massa volute dalla Regione;

e ancora, viene indicato un costo di riferimento medio, 25 euro, per tutte le tipologie di test effettuati (rapido, standard IgC e standard IgM). Su questo la Regione si impegna ad assicurare un monitoraggio costante per individuare, e denunciare, eventuali episodi e andamenti speculativi.

Rilevato che

per quanto riguarda le imprese, il Piano conferma la massima semplificazione burocratica. I datori di lavoro che volontariamente decidono di effettuare lo screening sierologico sui propri dipendenti (ad oggi 600 le aziende che hanno fatto richiesta), devono semplicemente comunicare alla Regione l’avvio del programma, indicando il laboratorio scelto tra quelli autorizzati;

infine, sotto il profilo tecnico il Piano stabilisce che la verifica dello stato immunitario possa essere condotta con una sola delle due tipologie presenti, test sierologico rapido (pungidito) o test sierologico standard (con prelievo venoso), senza la necessità di conferma con secondo test.

Valutato che

con la “ripartenza” risulta importante garantire ai lavoratori la possibilità di accedere ai test sierologici e garantire tale possibilità alle categorie più a rischio, così come ai cittadini tutti, e farlo nell’ambito del piano di screening regionale.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a proseguire costantemente il programma di screening regionale anche tramite test sierologici, monitorando e informando sull’andamento dei dati, continuando il confronto con le associazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale e verificando la presenza capillare su tutto il territorio regionale di laboratori privati autorizzati, al fine di garantire la possibilità di svolgere il test a tutti i cittadini;

a mettere in campo tutte le misure affinché il test sierologico possa essere utilizzato in maniera agevole dalle imprese come ulteriore strumento per garantire la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro;

ad attuare tutte le misure necessarie al fine di garantire la possibilità di accedere gratuitamente al test per tutte le categorie a rischio, come i lavoratori del sistema sanitario, gli operatori socio-sanitari, compresi gli utenti di tali servizi, come per esempio coloro che accedono ai centri diurni;

a continuare la ricerca e lo studio sugli strumenti diagnostici, che si stanno sviluppando, al fine di garantire un costante aggiornamento delle modalità utilizzate nell’ambito del piano di screening regionale.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 giugno 2020

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