n.207 del 19.06.2020 (Parte Prima)

Risoluzione "Approvazione del Programma della XI Legislatura". A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Taruffi, Pigoni, Zamboni, Soncini, Tarasconi, Fabbri, Costa, Daffadà, Bulbi, Paruolo, Caliandro, Costi, Montalti, Bondavalli, Maletti, Iotti, Amico, Sabattini, Rontini

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

nel rilevare che

l’emergenza sanitaria che negli ultimi 3 mesi ha colpito il mondo intero ha ribaltato programmi e priorità, evidenziando tutti i limiti e le fragilità del modello di sviluppo seguito alla globalizzazione.

Sottolineando che

l’impatto rilevantissimo dell’esplosione della pandemia da COVID-19 sulla sanità dell’Emilia-Romagna ha mostrato l’importanza di avere un sistema sanitario forte e pubblico, a carattere universalistico, nonché l’importanza del rafforzamento della medicina territoriale, da rendere capillare affinché i cittadini possano avere risposte ai loro bisogni sanitari a domicilio o nelle strutture a loro più vicine.

Sottolineando inoltre che

per collocazione geografica e caratteristiche socioeconomiche l’Emilia-Romagna ha pagato nella fase del lockdown - e sta pagando in quella della ripartenza - un prezzo molto alto; occorre quindi fronteggiare la fase della ripartenza con idee e strumenti nuovi e aggiornati, per evitare che sia compromessa la tenuta economico-sociale del nostro sistema territoriale.

Evidenziando infine

come la coesione sociale e territoriale e l’universalità dei servizi siano valori imprescindibili che hanno da sempre caratterizzato la nostra regione, che ha fatto della legalità un principio da difendere e garantire in ogni momento della propria storia.

Fa proprio e sostiene

il Programma di legislatura presentato dal presidente Stefano Bonaccini ed in particolare si riconosce nelle priorità in esso individuate:

- rafforzare il nostro sistema sanitario nazionale e regionale in termini universalistici, quale infrastruttura pubblica imprescindibile volta ad assicurare il diritto alla salute a ciascun cittadino, a prescindere dalle sue condizioni economiche e sociali, ma anche quale servizio di tutela della salute pubblica, rivolto alla comunità nel suo insieme, il quale ha mostrato anche recentemente tutta la sua strategicità. Attraverso investimenti su infrastrutture e tecnologie, sul personale e sui servizi, sia ospedalieri che territoriali, per superare le fragilità riscontrate durante la recente emergenza sanitaria e dare contemporaneamente risposte adeguate all’evoluzione sociale e demografica del nostro Paese, attraverso sia i 900 milioni di euro di investimenti già programmati, che attraverso l’impiego efficace di tutte le risorse che verranno destinate dalla programmazione nazionale ed europea all’irrobustimento del servizio sanitario;

- garantire la ripartenza della scuola e di tutto il sistema educativo e formativo, quale volano dell’economia della conoscenza nella fase della ripartenza, sia attraverso la modernizzazione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, sia attraverso l’estensione dei servizi per l’infanzia quale luogo di inestimabile valore educativo e formativo per le bambine ed i bambini, nonché quale fondamentale strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, soprattutto per le donne, e quindi a fondamento dell’emancipazione e della partecipazione delle donne al mondo del lavoro;

- fondare la ripartenza sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale, assumendo i 17 impegni dell’Agenda delle Nazioni Unite per ridefinire il nostro modello di sviluppo;

- generare opportunità di crescita per riattivare il tessuto economico e sociale, valorizzando il sistema manifatturiero e quello dell’alta formazione e della ricerca di base e applicata, da un lato, l’attrattività turistica e culturale, dall’altro;

- colmare il digital divide, costruendo una Regione iperconnessa, che attraverso il digitale colmi divari territoriali e sociali, sostenendo le imprese nei processi di innovazione e mettendo al centro il valore della prossimità;

- sottoscrivere un nuovo patto per il lavoro e per il clima, per la creazione di lavoro di qualità, con tutte le rappresentanze istituzionali e sociali del territorio, sulla scorta dell’esperienza, di successo, del Patto per il lavoro della scorsa legislatura, valorizzando ulteriormente il metodo della concertazione, che da sempre è la cifra dell’Emilia-Romagna;

- affrontare la sfida ai cambiamenti climatici, attraverso l’azzeramento delle emissioni climalteranti per la neutralità carbonica, entro il 2050, e il passaggio al 100% di energie rinnovabili entro il 2035;

- sostenere il settore agricolo, affinché possa garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la qualità degli alimenti, sostenendo il settore agroalimentare;

- sottoscrivere un Patto per la semplificazione e la sburocratizzazione volta innanzitutto ad accrescere la capacità di programmazione degli interventi, di integrazione e semplificazione delle procedure, mantenendo e rafforzando comunque tutti i presidi a tutela di legalità e sicurezza.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 9 giugno 2020

(Ai sensi dell’art. 5 del Regolamento interno è allegato alla presente risoluzione il Programma di legislatura del Presidente Bonaccini)

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