n.279 del 18.10.2017 periodico (Parte Seconda)

Linee guida regionali per i centri del riuso comunali e non comunali

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- la direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti;

- il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;

- la legge 27 dicembre 2013, n. 147 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)”;

- la legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”;

- la legge regionale 23 dicembre 2011, n. 23 “Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell'ambiente”;

- la legge regionale 5 ottobre 2015, n. 16 “Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)”;

- la deliberazione dell'Assemblea legislativa regionale 3 maggio 2016, n. 67 “Decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR)(Proposta della Giunta regionale in data 8 gennaio 2016, n. 1)”;

- la deliberazione di Giunta regionale 1 agosto 2016, n. 1240 “Linee guida per il funzionamento dei centri comunali per il riuso”;

- la determinazione 3 ottobre 2016, n. 15401 “Inserimento nell’elenco regionale istituito con D.G.R. n. 1240/2016 dei centri comunali del riuso individuati tramite la ricognizione di cui alla nota PG.2015.0253912”;

- la determinazione 31 marzo 2017, n. 4806 “Aggiornamento dell’Elenco regionale dei centri comunali del riuso”;

Premesso che:

- la direttiva europea 2008/98/CE pone quale azione prioritaria della gerarchia dei rifiuti la prevenzione attraverso la riduzione della produzione degli stessi;

- la normativa italiana di attuazione di tale principio è contenuta nella parte IV del D.Lgs. 152/2006, ed in particolare l'art.180 bis prevede che i Comuni promuovano iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti ed a tal fine possano individuare appositi spazi per l'esposizione temporanea, al fine dello scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo;

- il Programma di prevenzione della produzione dei rifiuti contenuto nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 67 del 3 maggio 2016, prevede tra le misure di prevenzione la promozione dei centri del riuso;

- la L.R. n. 16/2015 ha tra i propri obiettivi quello di attuare nella gestione dei rifiuti il rispetto della gerarchia prevista dalla direttiva europea 2008/98/CE;

- per il raggiungimento di tale obiettivo prevede, tra le varie azioni, di favorire i progetti di riuso dei beni a fine vita e di promuovere i centri comunali per il riuso, anche in sinergia con i centri di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati;

- in particolare l'art. 3, comma 11, della L.R. n. 16/2015, dispone che la Regione emani apposite linee guida applicative per la gestione dei centri comunali per il riuso;

Dato atto che con D.G.R. n. 1240/2016:

- sono state approvate le “Linee guida per il funzionamento dei centri comunali per il riuso” che ne disciplinano il funzionamento e costituiscono il riferimento per la regolamentazione dei centri da parte dei Comuni;

- è stato istituito presso il Servizio giuridico dell’ambiente, rifiuti, bonifica siti contaminati e servizi pubblici ambientali della Direzione generale cura del territorio e dell'ambiente dell'Emilia-Romagna l'Elenco regionale dei centri del riuso;

- è stato previsto che i centri del riuso esistenti non conformi con le linee guida debbano provvedere all'adeguamento entro un anno dalla pubblicazione delle stesse nel Bollettino Ufficiale Regionale;

Considerato che sono state segnalate oggettive difficoltà a conformarsi alle suddette linee guida da parte di diversi centri del riuso comunali esistenti che ne hanno richiesto una semplificazione;

Considerato, inoltre, che a livello regionale accanto ai centri del riuso comunali sono attivi e si stanno sviluppando centri del riuso realizzati e gestiti da enti o associazioni privati che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione della produzione dei rifiuti;

Dato atto che:

- è stato avviato un periodo di ascolto e di interlocuzione dei soggetti interessati;

- nell’ambito del percorso partecipativo del forum di Chiudi il cerchio si è svolto un workshop in cui si trattato il tema dei centri del riuso;

- è stato organizzato un specifico convegno dedicato alle proposte di nuove linee guida regionali per i centri del riuso comunali e non;

Ritenuto, quindi, opportuno:

- apportare delle modifiche alle linee guida per i centri comunali del riuso approvate semplificando alcune disposizioni che ne disciplinano il funzionamento al fine di risolvere le problematiche emerse;

- predisporre delle linee guida per il funzionamento dei centri per il riuso non comunali al fine di favorire i progetti di riuso dei beni a fine vita e promuovere anche tali centri;

- istituire uno specifico elenco regionale a cui possono iscriversi i centri del riuso non comunali che rispettino le linee guida di cui al punto precedente;

- prevedere che i centri del riuso non comunali iscritti nell’elenco regionale trasmettano annualmente al Servizio regionale competente in materia di rifiuti i dati relativi alle tipologie ed ai quantitativi dei beni usati conferiti, presenti nel centro, consegnati agli utenti ed avviati a recupero o smaltimento ovvero conferiti presso un centro di raccolta dei rifiuti urbani con le modalità definite dal Servizio stesso;

- Visto il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

- n. 2416 del 29/12/2008 recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e ss.mm.;

- n. 56 del 25/1/2016 recante “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi dell’art. 43 della LR 43/2001”;

- n. 270 del 29/02/2016 recante “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera n. 2189/2015”;

- n. 622 del 28/4/2016 recante “Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera n. 2189/2015”, e la conseguente determinazione n. 7283 del 29/04/2016, recante “Modifica dell'assetto delle posizioni dirigenziali professional, conferimento di incarichi dirigenziali, riallocazione posizioni organizzative e di personale in servizio presso la Direzione Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente”;

- n. 89 del 30/1/2017 “Approvazione Piano triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019”;

- n. 486/2017 “Direttiva di indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33/2013. Attuazione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019”;

- n. 468 del 10/4/2017 recante “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna;

A voti unanimi e palesi

delibera:

per le ragioni in premessa che qui si intendono integralmente richiamate:

  1. di modificare le “Linee guida per il funzionamento dei centri comunali per il riuso” come riportato nell’allegato alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante e sostanziale e che sostituisce integralmente l’allegato di cui alla D.G.R. n. 1240/2016;
  2. di approvare le “Linee guida per i centri non comunali del riuso”, allegate alla presente deliberazione di cui costituiscono parte integrante e sostanziale;
  3. di istituire presso il Servizio regionale competente in materia di rifiuti l'Elenco regionale dei centri del riuso non c
omunali;
  4. di inserire nel suddetto Elenco i centri del riuso non comunali conformi alle Linee guida che ne richiedano l'iscrizione;
  5. di prevedere che i centri del riuso non comunali iscritti nell’Elenco regionale trasmettano annualmente al Servizio regionale competente in materia di rifiuti i dati relativi alle tipologie ed ai quantitativi dei beni usati conferiti, presenti nel centro, consegnati agli utenti ed avviati a recupero o smaltimento ovvero conferiti presso un centro di raccolta dei rifiuti urbani con le modalità definite dal Servizio stesso;
  6. di trasmettere la presente deliberazione ad Atersir e ad ANCI Emilia-Romagna;
  7. di dare atto che per quanto riguarda gli adempimenti relativi alla trasparenza si provvederà ai sensi delle proprie deliberazioni n. 89 del 30/1/2017 “Approvazione Piano triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019” e n. 486/2017 “Direttiva di indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33/2013. Attuazione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019”;
  8. di pubblicare integralmente il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

Il Responsabile del Servizio Giuridico dell'Ambiente, rifiuti, bonifica siti contaminati e servizi pubblici ambientali comunica che, per mero errore materiale, alla deliberazione della Giunta regionale 25 settembre 2017, n. 1382 è stato allegato un testo non corretto dell'Allegato n. 1 che è sostituito integralmente dall'Allegato n. 1 della deliberazione di Giunta regionale n. 1454 del 2 ottobre 2017 di seguito pubblicata.

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