n.310 del 23.10.2013 periodico (Parte Seconda)
Decisione inerente alla procedura di verifica (screening) sul progetto preliminare della variante di Ciano d'Enza in comune di Canossa (RE) presentato dalla Provincia di Reggio Emilia
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)
delibera:
a) di escludere, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 21 maggio 1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione dei modesti impatti attesi, il progetto preliminare della variante di Ciano d’Enza in comune di Canossa, provincia di Reggio Emilia, dalla ulteriore procedura di VIA, con le seguenti prescrizioni:
1. per minimizzare gli impatti durante le fasi di cantiere andranno messe in atto tutte le azioni di mitigazione previste nel progetto e di seguito riportate:
- nell’ubicazione delle aree di cantiere andranno evitate le aree a ridosso dei canali, al fine di ridurre i pericoli di inquinamento delle acque superficiali;
- il traffico legato alle attività di cantiere andrà opportunamente pianificato allo scopo di evitare disturbi ai residenti e limitare i disagi al traffico locale;
- al fine di ridurre al minimo le interferenze con la viabilità esistente, si provvederà a deviazioni temporanee o restringimenti della carreggiata, evitando interruzioni di traffico;
- al fine limitare gli impatti dovuti all’attività dei mezzi di cantiere andranno utilizzati macchinari rispondenti alle normative, dotati di tutti gli accorgimenti utili per limitare il rumore e le emissioni in atmosfera;
- dovrà essere posta particolare cura al fine di evitare il rischio di sversamenti accidentali nel terreno e nei corsi d’acqua attraversati;
- durante le fasi di cantiere dovranno essere raccolte le acque reflue prodotte direttamente o indirettamente dai lavori di costruzione stradale per evitare ogni possibile apporto di inquinanti nei corpi acquiferi superficiali e sotterranei;
- dovrà essere garantito l’uso della rete irrigua e la funzionalità dei canali di scolo delle acque anche durante la fase di realizzazione dell’opera principale e delle opere complementari;
- durante le fasi di cantiere andranno messe in atto misure di tutela della vegetazione esistente, con particolare riguardo agli alberi di maggiore dimensione, tramite opportune protezioni del fusto e dei rami; nei casi in cui i lavori interferiranno con la vegetazione arborea andrà evitata la ricarica di terreno attorno agli alberi e gli scavi troppo vicini alle radici per non comprometterne l’aerazione dell’apparato radicale;
- tali prescrizioni dovranno essere inserite nel capitolato lavori;
2. oltre alle misure citate nel progetto, si ritiene necessario che durante le fasi di realizzazione vengano rispettati i seguenti ulteriori accorgimenti, che dovranno parimenti essere riportati nel capitolato lavori:
- per il ripristino delle aree di cantiere andrà riutilizzato il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avrà cura di accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne la morte biologica;
- per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di costruzione e dalla movimentazione dei mezzi si ritiene necessario prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per i cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze di abitazioni;
- per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei cassoni con teloni;
- qualora gli inerti necessari alla realizzazione dell’opera siano reperiti da cave, queste ultime dovranno essere regolarmente autorizzate sulla base di quanto disposto nei piani per le attività estrattive provinciali e comunali, privilegiando, a parità di idoneità dei materiali, i siti più prossimi all’area di cantiere al fine di minimizzare gli impatti legati al traffico;
3. in sede di progettazione esecutiva dovrà essere realizzato apposito progetto di ambientazione nel rispetto della disciplina richiamata al comma 4 dell'articolo 33 delle NA del PTCP vigente, nonchè delle prescrizioni di cui al successivo punto 7.2.4 e dovrà essere approvato dall’Amministrazione comunale;
4. gli interventi di ripristino vegetazionale dovranno inoltre rispettare le seguenti indicazioni:
- inserimento lungo il tracciato di formazioni vegetali, quali siepi arbustive ed arboreo arbustive di specie autoctone, disposte sia parallelamente sia perpendicolarmente (nei punti di intersezione con corsi idrici superficiali) al nastro stradale, in modo da creare collegamenti percettivi est-ovest che spezzino il segno del tracciato sud-nord;
- potenziamento della vegetazione presente nei punti di attraversamento di rii e canali;
- dove possibile saranno preferite, a formazioni vegetali lineari, formazioni a macchia di maggior entità in modo da inglobare la strada;
- le formazioni vegetali di nuovo impianto saranno sempre legate alla vegetazione esistente in modo da creare una vera e propria ricucitura del paesaggio;
- formazione di coni visuali appositamente individuati per inquadrare situazioni sceniche di un certo valore, in particolare nei confronti della collina;
- impianti vegetali a macchia naturali sia per quanto riguarda la struttura sia per le specie utilizzate, nelle aree intercluse di svincolo o nelle rotatorie;
- andranno previsti interventi di compensazione relativamente alla vegetazione eliminata nei lavori di realizzazione, con particolare riferimento all’area del rimboschimento interferita nella parte centrale del tracciato; tale area dovrà costituire un caposaldo nella progettazione di inserimento ambientale del tracciato e di ricucitura paesaggistica;
- il progetto delle opere a verde dovrà comprendere le operazioni di manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora e il reimpianto delle fallanze nel primo anno di manutenzione;
5. in sede di progetto definitivo dovrà essere prodotta la documentazione previsionale di impatto acustico secondo i criteri previsti dalla apposita Direttiva regionale approvata con delibera di G.R. n. 673/2004; gli esiti dello studio di impatto acustico dovranno costituire la base per la progettazione delle opere di mitigazione acustica da realizzarsi lungo il tracciato;
6. le opere di mitigazioni acustiche che dovessero risultare necessarie in base agli esiti dello studio dovranno essere per quanto possibile accompagnate da inserimenti di tipo vegetazionale, con cespugli ed alberature di essenze autoctone;
7. l’efficacia delle opere di mitigazione acustica ed il rispetto dei limiti di legge andranno verificati mediante le opportune misure fonometriche ad opera in esercizio, da realizzarsi a cura del proponente e da sottoporre alla verifica del Comune di Canossa;
8. si dovrà inoltre valutare la necessità di adottare mitigazioni acustiche durante le fasi di cantiere al fine di consentire il rispetto dei limiti sonori previsti dalla normativa vigente;
9. la progettazione definitiva dei manufatti idraulici di attraversamento del reticolo di bonifica dovrà essere fatta tenendo in considerazione i maggiori apporti al reticolo scolante derivanti dal drenaggio della piattaforma stradale in progetto, nonché le eventuali condizioni di criticità indipendenti dal progetto in esame, come quelle derivanti da urbanizzazioni di nuova realizzazione o di previsione; le opere in questione dovranno ottenere il parere favorevole del competente Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale;
10. gli attraversamenti dei canali e scoli interferiti dalla strada in progetto dovranno essere realizzati con caratteristiche dimensionali e geometriche tali da renderli idonei, oltre che dal punto di vista idraulico, anche come “passaggi verdi” per la fauna locale;
11. lungo tutto il tracciato dell’infrastruttura dovranno essere previsti opportuni passaggi faunistici finalizzati al ripristino della continuità ecologica; la localizzazione dei passaggi faunistici dovrà essere progettata previo studio di fattibilità ed analisi ecologica;
12. il progetto esecutivo dovrà contenere un "piano di gestione, manutenzione e verifica di funzionalità del sistema di drenaggio, invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali" che dovrà essere approvato dalla Amministrazione provinciale di Reggio Emilia;
13. nella progettazione dell'impianto di illuminazione stradale si dovrà tenere conto e limitare l‘impatto luminoso, nei confronti delle residenze limitrofe e dell’ambiente naturale, derivante dai fasci di luce diretta;
14. le fasi di progettazione definitiva dovranno prevedere la redazione di una proposta di Piano di Monitoraggio da sottoporre a validazione della Regione Emilia-Romagna, da redigersi ai sensi dell’art. 28 del D.lgs 152/2006 e ss.mm.ii., nonché dell’art. 22 della L.R. 9/1999 e ss.mm.ii. (art. 25 LR 3/2012) che dovrà essere articolata in una fase ante-operam, in una fase in corso d’opera ed in una fase post-operam; il piano di monitoraggio dovrà quindi verificare e controllare gli impatti ambientali significativi previsti-prevedibili dal progetto;
15. come da deliberazione della Giunta provinciale n. 110 del 5/4/2011 “Esame Variante al PRG adottata dal Comune di Canossa con delibera n. 56 del 18/11/2009:
- ai sensi dell’art. 72 del PTCP riguardante le opere pubbliche previste all’interno delle fasce A e B, in fase attuativa per i tratti interferenti andrà redatto un apposito studio di compatibilità da sottoporre all’Autorità di Bacino del Fiume Po;
- riguardo agli aspetti di prevenzione e riduzione del rischio sismico per tale infrastruttura, classificata “opera di rilevante interesse pubblico”, si dovranno conseguire le analisi di cui al punto 4.2 della DAL n. 112 del 2 maggio 2007;
- si rammenta inoltre che, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente (DM 14/1/2008), in fase di progettazione esecutiva è obbligatoria l’esecuzione di indagini geognostiche nonché delle opportune verifiche di carattere geologico-geotecnico e sismico;
16. come da deliberazione della Giunta provinciale n. 110 del 5/4/2011 “Esame Variante al PRG adottata dal Comune di Canossa con delibera n. 56 del 18/11/2009, relativamente alle prescrizioni formulate nella procedura di Verifica di Assoggettabilità a VAS:
- dovranno essere previste tutte le soluzioni e accorgimenti descritti negli elaborati di Variante e nel Rapporto ambientale preliminare, finalizzati a ridurre e/o mitigare gli impatti ambientali;
- dovranno essere rispettate le condizioni e prescrizioni dei pareri espressi, tra cui:
- il parere del Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po, prot. n. PG.2010.0232183 del 23/9/2010;
- il parere congiunto di ARPA Sezione Provinciale di Reggio Emilia, prot. ARPA n. PGRE/2010/7186 del 4/8/2010, e di AUSL - Dipartimento di Sanità Pubblica - Commissione Nuovi Insediamenti Produttivi – Distretto di Montecchio Emilia, prot. AUSL n. 80984 del 23/8/2010;
- il parere del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, prot. n. 9307 del 30/11/2010;
- con riferimento al settore idrico, considerato che l’area in oggetto ricade all’interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina-pianura - settore di ricarica di tipo C, si chiede di prevedere tutte le misure di prevenzione del rischio generato da opere e interventi che possono eventualmente costituire centri di pericolo (dettagliati all’Allegato 9 delle NA del PTCP vigente ) connessi alla Variante in oggetto, conformemente anche alle misure previste dall’art. 45 delle norme di attuazione del PTA della Regione Emilia-Romagna e dall’art. 82 delle norme di attuazione del PTCP 2010;
- si richiama la necessità di produrre lo studio mirato di impatto archeologico previsto dall’art. 95 del DLgs 163/06;
- prima dell’esecuzione delle opere, dovranno essere acquisiti gli eventuali pareri e atti di assenso necessari presso le rispettive autorità competenti.
17. resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione, dovranno essere rilasciate dalle autorità competenti ai sensi delle vigenti disposizioni;
b) resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione, dovranno essere rilasciate dalle autorità competenti ai sensi delle vigenti disposizioni;
c) di trasmettere la presente delibera alla proponente Provincia di Reggio Emilia – Servizio Infrastrutture, Mobilità Sostenibile, Progettazione ed Edilizia, alla Provincia di Reggio Emilia – Assessorato Ambiente, al Comune di Canossa, all'ARPA - Sezione Provinciale di Reggio Emilia;
d) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, la presente deliberazione.
Allegato A
Sintesi delle osservazioni presentate sul S.I.A. del progetto preliminare della variante di Ciano d’Enza in comune di Canossa (RE) presentato dalla Provincia di Reggio Emilia
A Osservazioni di carattere generale:
A.1 si chiede che il tracciato scelto non frazioni le aree sede di attività industriali preesistenti costringendole alla dislocazione di alcuni impianti; (oss. 1);
A.2 si chiedono chiarimenti sulla auspicata delocalizzazione di attività industriali a forte impatto (cartiera) e che tali attività non si sovrappongano al polo agroalimentare previsto (oss. 2) (oss. 4) (oss. 6) (oss.12);
A.3 ritengono inutile la realizzazione della variante stradale finalizzata unicamente alla speculazione fondiaria di pochi privati (oss. 12);
B Osservazioni al quadro di riferimento programmatico:
B.1 si rilevano discrepanze o contrasti con le Norme Tecniche di Attuazione del PAI e del PTCP e la mancata proposta di alternative al tracciato scelto; (oss. 5) (oss. 7);
B.2 si osserva la mancanza di interconnessione alla viabilità esistente ed alle rete ferroviaria locale (oss. 5) (oss. 7);
C Osservazioni al quadro di riferimento progettuale:
C.1 si chiedono rassicurazioni in merito al tracciato scelto rispetto a tutte le componenti ambientali locali e una valutazione approfondita degli impatti attesi sulle stesse componenti; si richiedono inoltre rassicurazioni sulle indagini ed analisi condotte nel SIA (oss. 3) (oss. 6);
C.2 si paventa una carenza delle analisi e delle indagini preliminari e quindi una mancata adeguatezza delle soluzioni e salvaguardie proposte (oss. 5) (oss. 7);
C.3 si lamentano della posizione prevista per la rotonda localizzata a Nord del lago Lontra che comporterebbe l’abbattimento di fabbricati e relativi terreni agricoli privati a vigneto (oss. 8) (oss. 9) (oss. 10) (oss. 11) (oss. 13) (oss. 14) (oss. 15);
D Osservazioni al quadro di riferimento ambientale:
D.1 si paventa la scelta di un tracciato che comprometta l’assetto idrogeologico locale e l’uso agricolo del territorio attraversato (oss.3) (oss.5) (oss.7);
Allegato B
Parere sulle osservazioni presentate sul S.I.A. del progetto preliminare della variante di Ciano d’Enza in comune di Canossa (RE) presentato dalla Provincia di Reggio Emilia
A Osservazioni di carattere generale:
A.1 l’osservazione è stata parzialmente accolta, nelle valutazioni di cui al punto 5.2;
A.2 l’osservazione non è accolta per la programmazione a lungo termine che esula da questo atto;
A.3 l’osservazione non è accolta per le valutazioni di cui al punto 4;
B Osservazioni al quadro di riferimento programmatico:
B.1 le osservazioni sono state valutate ed accolte nei punti 3.11, 4.1.6, 4.5, 4.6, 4.8 e 4.10;
B.2 l’osservazione è stata accolta nelle valutazioni di cui al punto 3 e al punto 5.2;
C Osservazioni al quadro di riferimento progettuale:
C.1 l’osservazione è stata parzialmente accolta nelle valutazioni di cui ai punti 5 e 6;
C.2 l’osservazione è stata accolta nelle valutazioni di cui al punto 6 e nelle prescrizioni al punto 7.2 e seguenti;
C.3 l’osservazione è stata accolta, nelle integrazioni di cui al punto 2.11;
D Osservazioni al quadro di riferimento ambientale:
D.1 l’osservazione è stata accolta nelle considerazioni di cui ai punti 6.7 e 6.8;