n.138 del 01.08.2012 periodico (Parte Seconda)

Protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di Bacino del Reno, la Provincia di Bologna, il Comune di Calderara di Reno ed il Comune di Castel Maggiore, per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Reno in località Trebbo (nei comuni di Calderara di Reno e Castel Maggiore)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera: 

1. per le motivazioni tutte riportate in premessa, di approvare lo schema di protocollo d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Calderara di Reno e il Comune di Castel Maggiore, con la partecipazione anche dell’Autorità di Bacino del fiume Reno, schema che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione (Allegato A).

2. di approvare il documento “Cassa d’espansione di Trebbo di Reno - Sintesi del processo partecipato per definire la sistemazione finale della cassa e le modalità per la mitigazione degli impatti in fase di cantiere”, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione (Allegato B), contenente le attività che si intendono eseguire in relazione all’organizzazione e alla conduzione del processo partecipato.

3. di delegare l’Assessore alla Sicurezza Territoriale, Difesa del Suolo e della Costa alla sottoscrizione del sopra citato protocollo di intesa, autorizzando fin d’ora ad apportare, in fase di sottoscrizione, eventuali modifiche e precisazioni di carattere non sostanziale.

4. di dare atto che alla predisposizione del progetto preliminare per la realizzazione dell’opera provvederà un apposito gruppo tecnico costituito con provvedimento del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa. Tale gruppo tecnico sarà coordinato dal Responsabile del Servizio Tecnico Bacino Reno e sarà composto da esperti nominati dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Autorità di Bacino del Reno, dalla Provincia di Bologna e dai Comuni interessati. Il provvedimento del Direttore generale individuerà anche le modalità organizzative e gestionali, i tempi e le risorse riferiti alle attività da eseguire al fine di dare attuazione al processo partecipato di cui all’Allegato B.

Protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di Bacino del Reno, la Provincia di Bologna, il Comune di Calderara di Reno, il Comune di Castel Maggiore, per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Reno in località Trebbo (nei comuni di Calderara di Reno e Castel Maggiore)

L’anno duemiladodici, il giorno 13 del mese di Luglio, tra la Regione Emilia-Romagna - con sede in Bologna, viale A. Moro 52 (C.F. 80062890379) nella persona dell’Assessore alla Sicurezza Territoriale, Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, Paola Gazzolo;

la Provincia di Bologna - con sede in Bologna, Via Zamboni 13 (C.F. 80022230371) nella persona del Presidente Beatrice Draghetti;

l’Autorità di Bacino del Reno - con sede in Bologna, Viale Silvani 6 (C.F. 80062590379 ) nella persona del Presidente del Comitato Istituzionale, Paola Gazzolo;

il Comune di Calderara di Reno - con sede in Calderara di Reno, Piazza Marconi 7 (C.F. 00543810378 ) nella persona del Sindaco, Irene Priolo;

il Comune di Castel Maggiore - con sede in Castel Maggiore, Via Matteotti 10 (C.F. 00819880378 ) nella persona del Sindaco, Marco Monesi;

premesso che

la cassa di espansione sita in prossimità della località Trebbo (nei comuni di Calderara di Reno e Castel Maggiore) fa parte di un complesso ed articolato insieme di opere idrauliche e di presidio del territorio che interessano il sistema idraulico Reno -Samoggia - Lavino, caratterizzato da frequenti problemi di criticità in caso di piene straordinarie e da episodi di rotte ed allagamenti diffusi.

La cassa di espansione “Trebbo” svolge pertanto una importante e strategica funzione di mitigazione del rischio idraulico nei territori di pianura posti a valle e di contenimento dei colmi di piena generati dalle piogge fino a tempo di ritorno bisecolare.

L’opera rappresenta uno degli elementi fondamentali nel sistema predisposto dalla Regione Emilia-Romagna per la messa in sicurezza della pianura bolognese, a tutela della popolazione e del patrimonio.

Per tali motivi, la cassa di espansione “Trebbo” è stata inserita nel Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico del Bacino del Fiume Reno (P.S.A.I.), adottato con delibera n. 1 in data 6/12/2002 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Reno e approvato, per il territorio di competenza con DGR n. 567 del 7/4/2003.

Inoltre, nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Bologna (approvato con Del. C.P. del 30/3/2004) l’area destinata alla realizzazione della cassa “Trebbo” (perimetrata come da P.S.A.I.) è indicata come “Area per interventi idraulici strutturali con potenzialità di valorizzazione ecologica”.

La previsione della cassa di espansione è stata, quindi, recepita nei Piani Strutturali Comunali (P.S.C.) dei Comuni di Calderara di Reno (approvato in data 16/04/2010) e di Castel Maggiore (approvato in data 27/1/2010) come area interessata dalla realizzazione di interventi idraulici strutturali.

A seguito degli eventi alluvionali del dicembre 2009, l’opera in oggetto è stata inserita nel O.P.C.M. 3850/2010 “Piano degli interventi urgenti riguardante il territorio della regione Emilia-Romagna colpito dagli eccezionali eventi meteorologici avvenuti nell’ultima decade del mese di dicembre 2009 e nei primi giorni del mese di gennaio 2010”, (con codice 05928) ed è classificata tra gli interventi urgenti finanziati a compensazione, il cui Ente Attuatore è individuato nel Servizio Tecnico Bacino Reno.

Tutto ciò premesso si conviene e si stipula quanto segue

Articolo 1

(Premesse)

Le premesse fanno parte integrante del presente protocollo.

Articolo 2

(Oggetto del protocollo)

Il presente protocollo d’intesa è finalizzato alla realizzazione della cassa di espansione “Trebbo” e delle opere idrauliche connesse così come definite nel progetto che sarà redatto dalla Regione Emilia-Romagna, Servizio Tecnico Bacino Reno comprensivo della sistemazione ambientale finale delle aree così come risultante dal processo partecipativo.

Articolo 3

(Individuazione delle azioni necessarie e dei compiti relativi)

La Regione Emilia-Romagna provvede attraverso un apposito gruppo tecnico, coordinato dal Servizio Tecnico Bacino Reno e composto da esperti nominati dagli Enti sottoscrittori del presente Protocollo di Intesa, alla predisposizione del progetto preliminare.

La Regione Emilia-Romagna provvede al coordinamento dell’attività degli Enti sottoscrittori, all’espletamento delle procedure espropriative per l’acquisizione delle aree necessarie allibrando le stesse a favore del Demanio regionale con remunerazione delle indennità di esproprio a carico del promotore finanziario individuato al termine della procedura di gara che sarà indetta dalla Regione stessa ed alla realizzazione della cassa di espansione “Trebbo”.

L’Autorità di Bacino del Reno si impegna a fornire la necessaria consulenza in collaborazione con gli uffici preposti della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Bologna.

La Provincia di Bologna si impegna ad effettuare le eventuali varianti alla pianificazione vigente e ad emettere i pareri di competenza.

I Comuni di Castel Maggiore e Calderara di Reno si impegnano ad effettuare gli eventuali e necessari aggiornamenti degli strumenti di pianificazione, con apposizione degli eventuali vincoli preordinati all’esproprio, a cedere alla Regione Emilia-Romagna le aree di proprietà interessate dalla cassa di espansione nel rispetto del principio dell’equo indennizzo sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 181 del 7.6.2011, nonché ad individuare le aree più idonee alla delocalizzazione degli edifici posti all’interno delle aree destinate alla realizzazione della cassa di espansione anche mediante perequazione urbanistica ed applicando prioritariamente quanto disposto dalla Legge Regionale 1 dicembre 1998, n. 38.

I sottoscrittori del presente protocollo d’intesa si impegnano a procedere nell’attuazione dello stesso senza indugi e ad attuare tutto quanto di loro competenza per lo snellimento delle procedure amministrative, eventualmente anche ricorrendo a successive intese, ai sensi dell’art. 35 della L.R. 10/2008.

Articolo 4

(Finanziamento delle opere)

L’opera sarà interamente finanziata con capitali di soggetti privati, i quali potranno ammortizzare l’esposizione finanziaria mediante la prevista compensazione con il materiale di pregio commerciale risultante dalla realizzazione della cassa di espansione.

Qualora in esito della procedura di selezione del promotore finanziario parti dell’opera risultino prive della copertura finanziaria con capitali privati la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Bologna si impegnano per quanto di competenza sin d’ora ad attivarsi al fine di garantire il completamento della cassa di espansione in quanto opera di rilevante importanza per la sicurezza idraulica della pianura bolognese e per la salvaguardia dal rischio di inondazione del territorio di influenza del fiume Reno a valle di Bologna.

Articolo 5

(Tempi e modalità di attuazione)

Per l’attuazione di quanto previsto dal presente protocollo di intesa si stabiliscono i seguenti tempi:

la progettazione preliminare da porre a base di gara dovrà essere completata entro 8 mesi decorrenti dalla data di adozione dell’atto conclusivo del percorso partecipato di cui all’art. 7 del presente protocollo, ai sensi dell’art. 11, c.4 della L.R. 3/10, ed è affidata ad un gruppo di progettazione interdisciplinare a composizione mista, con funzioni di supporto tecnico e giuridico-amministrativo al Responsabile unico del procedimento, individuato mediante atto della Regione Emilia–Romagna e composto da collaboratori della Regione Emilia-Romagna, dell’Autorità di Bacino del Reno, della Provincia di Bologna e dei comuni interessati;

i tempi di realizzazione dell’opera saranno definiti dalle risultanze del processo partecipativo e del progetto preliminare e procedure connesse.

Articolo 6

(Proprietà e utilizzo delle opere)

Le opere idrauliche da realizzare sono soggette a regime demaniale e, conseguentemente, tutte le aree saranno allibrate a favore del Demanio Regionale.

In capo alla Regione Emilia-Romagna saranno posti gli oneri di manutenzione straordinaria della cassa e gli oneri di manutenzione ordinaria delle opere idrauliche (scarichi, sfioratori, arginature ecc.). L’utilizzo delle aree interne alla cassa di espansione nei periodi di non allagamento potrà essere assegnato di comune accordo dalla Regione Emilia-Romagna ai Comuni di Castel Maggiore e Calderara di Reno con concessione gratuita, ai sensi della L.R. 7/04 ss.mm.ii..

La concessione verrà rilasciata per le finalità di tutela ambientale e di recupero o valorizzazione finalizzati anche alla fruizione pubblica come definiti dal processo di partecipazione. I Comuni concessionari potranno rapportarsi con i soggetti privati per consentire l'utilizzo delle aree del demanio idrico a scopo sociale o ricreativo.

Articolo 7

(Processo partecipativo)

Ai sensi della L.R. 9 febbraio 2010, n. 3, gli enti firmatari del presente protocollo d’intesa si impegnano a proporre l’avvio di un processo partecipativo per l’attuazione della cassa di espansione delle piene del fiume Reno in località Trebbo, che preveda il coinvolgimento dei soggetti titolari di diritto di cui all’articolo 3 della legge stessa. Il progetto partecipativo, che dovrà essere sottoposto ad idonea certificazione del tecnico di garanzia individuato ai sensi della legge, sarà avviato ad avvenuta approvazione di apposito atto contenente i criteri attuativi di principio che ne disciplineranno obiettivi, tempistiche, metodologia applicativa, valutazione e ritorno dei risultati. Dal progetto partecipativo così definito, verranno estrapolate le indicazioni che, come istruttoria prodromica, andranno a confluire nel progetto preliminare di realizzazione dell’opera.

per la Regione Emilia-Romagna ___________

per l’Autorità di bacino ___________

per la Provincia di Bologna ____________

per il Comune di Calderara di Reno ___________

per il Comune di Castel Maggiore ___________

Bologna, lì 13 luglio 2012

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