n.340 del 06.12.2023 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 7251 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore (6 V/m). A firma dei Consiglieri: Paruolo, Piccinini, Zamboni, Costa, Dalfiume, Montalti, Zappaterra, Pillati, Caliandro, Fabbri
il Consiglio dell'Unione Europea con la Raccomandazione n. 1999/519/CE del 12 luglio 1999, riguardante la limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz, afferma la necessità di proteggere i cittadini dagli effetti negativi sulla salute derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici;
la protezione dalle esposizioni è regolamentata in Italia dalla Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001 la quale si pone gli obiettivi di tutelare la salute e di promuovere sia la ricerca scientifica che l'innovazione tecnologica;
con il D.P.C.M dell'8 luglio 2003, in applicazione delle restrizioni prestabilite nella Raccomandazione UE n. 1999/519/CE sono stati fissati i limiti di esposizione e i relativi valori di attenzione; inoltre, è stato aggiornato lo stato delle conoscenze, conseguenti alle ricerche scientifiche prodotte a livello nazionale ed internazionale, in materia dei possibili rischi sulla salute originati dai campi elettromagnetici;
in Emilia-Romagna, le leggi regionali n. 30 del 31 ottobre 2000 e n. 30 del 25 novembre 2002 integrano le norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico e disciplinano la localizzazione di impianti fissi per l'emittenza radio, televisiva e di telefonia mobile. In particolare, vietano le localizzazioni di nuovi impianti per la telefonia mobile nelle aree destinate ad attrezzature sanitarie, assistenziali e scolastiche, nelle zone di parco classificate A e nelle riserve naturali perseguendo obiettivi di qualità che minimizzano l'esposizione ai campi elettromagnetici in tali aree al fine di proteggere la salute dei cittadini, assicurare la salvaguardia del territorio e concorrere alla tutela dell'ambiente.
la legge nazionale fissa attualmente il livello di attenzione a 6 V/m (volt/metro) da osservare in tutti gli ambiti con permanenza umana prolungata fino ad almeno 4 ore giornaliere per le frequenze 100 KHz-300Ghz;
il suddetto limite è stato già di fatto modificato con la legge n. 221/2012, che ha introdotto la modalità di effettuare la misura come media su 24 ore, anziché sui 6 minuti nelle ore di maggiore traffico telefonico, stabiliti originariamente. In questa maniera, data l'ampiezza del periodo su cui viene effettuata la media e per la ragione che di notte il traffico telefonico è scarso, di fatto è possibile che durante il giorno si tocchino picchi di esposizione superiori ai 6 V/m, pur rientrando la media su 24 ore nei limiti fissati dalla legge;
il limite dei 6 V/m è stato stabilito come un compromesso ragionevole fra il principio di precauzione e le esigenze tecniche e tecnologiche; quindi, non è nemmeno certo che tale valore sia completamente cautelativo, soprattutto nei confronti di categorie particolarmente fragili, come anziani, malati, madri in gravidanza e bambini, portatori di pacemaker e persone elettrosensibili (ovvero con una particolare sensibilità ai campi elettromagnetici).
gli Stati membri sono responsabili della definizione delle loro politiche in materia di sanità, incluso il riconoscimento di malattie o sindromi specifiche;
alcuni Paesi europei hanno stabilito livelli di esposizione di più cautelativi di quelli italiani, come ad esempio la Svizzera con 5 V/m;
molti esponenti del mondo scientifico, associativo e dei comitati si stanno esprimendo per mantenere i valori di attenzione cautelativi per i valori di campo elettromagnetico (CEM) di 6 V/m e chiedono di procedere nelle ricerche sperimentali per approfondire i possibili impatti dei CEM sulla salute.
sulla stampa nelle settimane scorse sono comparse notizie per cui il Governo starebbe mettendo a punto un provvedimento per innalzare il limite, attualmente fissato a 6 V/m, portandolo a valori superiori come ad esempio 24 V/m.
Tutto ciò premesso e considerato,
a sollecitare il Governo in tutte le sedi istituzionali opportune e nella conferenza Stato-Regioni a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore, ovvero 6 V/m;
a chiedere che la modalità di misurazione di tale valore, che attualmente avviene come media su 24 ore, torni ad essere svolta come media nei 6 minuti nelle ore di maggiore traffico telefonico.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 21 novembre 2023