n.113 del 21.04.2017 (Parte Seconda)

Oggetto n. 4457 - Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma dei Consiglieri: Montalti, Calvano, Pettazzoni, Campedelli, Foti, Pruccoli, Caliandro

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

con deliberazione n. 2314 del 21/12/2016 la Regione ha presentato all'Assemblea Legislativa la proposta di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del “Piano Aria Integrato Regionale” (PAIR2020).

Il Piano, che ha quale orizzonte temporale strategico di riferimento il 2020, prevede 90 misure per il risanamento della qualità dell'aria al fine di ridurre i livelli degli inquinanti sul territorio regionale e rientrare nei valori limite fissati dalla Direttiva 2008/50/CE e dal D.lgs. 155/2010.

Il Piano avrà come ambiti di intervento la gestione sostenibile delle città, la mobilità di persone e merci, il risparmio energetico e la riqualificazione energetica, le attività produttive, l’agricoltura, gli acquisti verdi della pubblica amministrazione (Green Public Procurement).

La parola chiave del PAIR2020 è "integrazione", nella convinzione che per rientrare negli standard di qualità dell'aria sia necessario agire su tutti i settori che contribuiscono all'inquinamento atmosferico oltre che al cambiamento climatico e sviluppare politiche e misure coordinate ai vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e di bacino padano.

Le misure previste dal PAIR intervengono su tutte le fonti di emissione, coinvolgendo cittadini e istituzioni, imprese e associazioni, e sono articolate in cinque ambiti di intervento principali: le città, la pianificazione e l’utilizzo del territorio, la mobilità, l’energia, le attività produttive e l’agricoltura.

L’obiettivo del Piano è la riduzione delle emissioni, rispetto al 2010, del 47% per le polveri sottili (PM10), del 36% per gli ossidi di azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per l’anidride solforosa e di conseguenza portare la popolazione esposta al rischio di superamento dei valori limite di PM10 dal 64% del 2010 all’1% nel 2020.

Dato che

gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sull’ambiente sono ormai noti, e sono confermati da numerosi studi scientifici e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La Regione Emilia-Romagna già nel 2012 ha emanato un provvedimento, contenente disposizioni in materia di rendimento energetico degli edifici, che ha fatto dell’Emilia-Romagna la prima Regione a recepire nella propria disciplina disposizioni in materia di integrazione di impianti ad energia rinnovabile negli edifici.

La Commissione Europea ha adottato alla fine del 2013, anno europeo dell'aria, il pacchetto "aria pulita", che contiene importanti innovazioni per la riduzione alla fonte delle emissioni inquinanti e per il rafforzamento della coerenza tra le politiche settoriali, con misure intese a garantire il conseguimento a breve termine degli obiettivi esistenti e, per il periodo fino al 2030, il raggiungimento di nuovi obiettivi per la qualità dell’aria.

È opportuno sostenere con ogni mezzo disponibile la creazione di un contesto territoriale favorevole alla realizzazione di interventi diffusi, in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico.

La Regione Emilia-Romagna ha inoltre approvato il “Piano energetico regionale 2030” e il “Piano Triennale di Attuazione 2017-2019” e i relativi Rapporti ambientali e studi di incidenza, con deliberazione n. 1284/2016.

Il “Piano Energetico Regionale” (PER) rappresenta la strategia della Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle politiche in materia di energia.

La Regione Emilia-Romagna assume gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come fondamentale fattore di sviluppo della società regionale e di definizione delle proprie politiche in questi ambiti.

La Regione Emilia-Romagna ha di recente approvato anche il "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici in Emilia-Romagna per il triennio 2016-2018" con l’obiettivo di limitare, sostituire o eliminare progressivamente l’acquisto di prodotti tossici, pericolosi, difficilmente smaltibili o comunque a significativo impatto ambientale; preferire prodotti/servizi a più lunga durata, facilmente smontabili e riparabili, ad alta efficienza energetica, ottenuti con materiali riciclati/riciclabili, recuperati o da materie prime rinnovabili, e che minimizzano la produzione di rifiuti; e promuovere nelle scelte di acquisto la diffusione di tecnologie ecologicamente compatibili, sistemi di produzione a ridotto impatto ambientale e sistemi pubblici di etichettatura ecologica dei prodotti che tengano conto dell’intero ciclo di vita dei prodotti/servizi che si intende acquistare.

La Regione Emilia-Romagna, un anno fa, ha inoltre approvato il progetto di legge "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata” con il chiaro obiettivo di una transizione da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza prospettive legate al riuso o al ripristino delle stesse, ad una “economia circolare”, in cui non vi siano prodotti di scarto e in cui le materie vengano costantemente rimesse in circolazione e riutilizzate.

Considerato che

la climatizzazione degli edifici assorbe oltre 1/3 delle risorse energetiche di origine fossile consumate annualmente dal nostro Paese e ciò principalmente a causa del nostro patrimonio edilizio, composto da edifici obsoleti, costruiti secondo standard di rendimento energetico inadeguati rispetto alle attuali esigenze di contenimento dei consumi e delle emissioni climalteranti.

L’efficientamento energetico degli edifici già esistenti, attraverso la realizzazione di interventi di adeguamento dell’involucro edilizio e dei sistemi impiantistici interni, costituisce uno dei settori in cui più facilmente possono coniugarsi gli obiettivi previsti dal PAIR2020.

Valutato che

l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna può diventare un punto di riferimento a livello regionale e un esempio sul versante della sostenibilità ambientale applicata alle istituzioni. Tale obiettivo può essere raggiunto predisponendo un progetto pilota relativo ai servizi e allo stabile in cui l’Assemblea Legislativa ha la sua sede.

Il progetto pilota dovrebbe valutare la fattibilità dei seguenti interventi:

- una illuminazione a basso dispendio di energia, con ad esempio l’utilizzo di luci a LED;

- una migliore coibentazione dell’edificio per garantire la riduzione delle dispersioni termiche e un miglior confort (per esempio attraverso l’installazione di un cappotto);

- una migliore gestione delle temperature all’interno dell’edificio, ad esempio attraverso l’utilizzo di cronotermostati, piccole centraline elettroniche che consentono di programmare le accensioni dell’impianto in funzione dei valori impostati di temperatura, in fasce orarie altrettanto programmabili;

- l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile e di pannelli solari-termici per la produzione di acqua calda;

- una migliore, e più efficiente, gestione della raccolta differenziata all’interno dell’edificio;

- una implementazione degli acquisti verdi, ossia di beni e servizi ecologici, superando gli obiettivi dati dal piano regionale che prevede di raggiungere entro il 2018 il 50% di “acquisti verdi” di beni e servizi;

- un accordo con i centri di riuso per il recupero e il riutilizzo dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, presenti all’interno dell’Assemblea legislativa;

- l’installazione di almeno una colonnina di ricarica per veicoli elettrici, presso il parcheggio sottostante all’edificio dell’Assemblea legislativa;

- un utilizzo intelligente e più razionale dei materiali anche durante le sedute dell’Assemblea legislativa, a partire dalle fotocopie. I documenti prodotti durante le sedute dell’Assemblea, potrebbero essere stampati solo su richiesta dei consiglieri e qualora non vi sia tale richiesta, essere inviati e consultati in tempo reale direttamente sui computer già dato in dotazione ai consiglieri;

- una campagna di sensibilizzazione sulla riduzione degli impatti ambientali fatta a partire dalla modifica delle abitudini quotidiane.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa

ad attivarsi affinché venga avviato un progetto pilota presso la struttura dell’Assemblea legislativa, che abbia come obiettivo quello di rendere l’Assemblea più ambientalmente sostenibile, anche attraverso l’implementazione delle azioni sopra descritte.

Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana dell’11 aprile 2017

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