n.240 del 08.07.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 458 - Risoluzione per impegnare la Giunta a individuare tempestivamente le modalità per organizzare nei territori attività ricreative, sportive ed educative per bambini e ragazzi in condizioni di sicurezza e a continuare parallelamente una riflessione innovativa sul sistema 0/6, partendo dalle esperienze dei nostri territori, per dare centralità a nidi e scuole d’infanzia nella discussione sulla ripartenza della scuola. A firma dei Consiglieri: Pillati, Soncini, Caliandro, Zappa-
terra, Marchetti Francesca, Costi, Montalti, Bulbi, Fabbri, Rontini, Rossi, Tarasconi, Mumolo, Costa, Daffadà

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

La Regione Emilia-Romagna ha affrontato con tempestività l’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del contagio da Covid-19, cercando fin dai primi allarmi di assicurare le migliori condizioni di cura e assistenza alla popolazione, di mettere in campo tutte le possibili misure di contrasto e contenimento del contagio e di garantire condizioni di sicurezza nella erogazione dei servizi essenziali.

Le azioni che il Presidente Bonaccini e la giunta regionale hanno messo in campo si sono caratterizzate per il prioritario ascolto della comunità scientifica, il raccordo con il Governo, il confronto continuo con gli attori istituzionali del territorio regionale e per l’assoluta priorità attribuita alla salute delle persone.

Questo ha comportato fin da subito l’adozione di misure per la riduzione del contagio che, in anticipo rispetto al resto del Paese, hanno previsto la chiusura di interi settori economici così come dei servizi educativi e delle scuole.

Le strategie di limitazione del contagio, necessarie insieme al potenziamento del sistema sanitario pubblico per far fronte in modo efficace alla drammatica emergenza sanitaria, hanno avuto e hanno un forte impatto sulla vita delle persone, di ogni fascia di età, sulle libertà individuali e i comportamenti collettivi, sulla socialità, ma anche sul lavoro e l’economia.

Evidenziato che

È in corso a livello nazionale e regionale una riflessione sui tempi e le modalità di una ripresa graduale delle attività economiche e della vita sociale, che si pone l’obiettivo di individuare tutte le modalità necessarie perché ciò avvenga in sicurezza a garanzia della salute individuale e collettiva.

La riapertura progressiva delle attività economiche deve necessariamente essere accompagnata da una riflessione su come declinare, in questo nuovo difficile scenario, il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, poiché le famiglie non hanno in questo momento alcun sostegno nel loro lavoro di cura e sono più a rischio di aumento di povertà, anche educative.

Dopo quasi due mesi di chiusura dei servizi educativi e delle scuole, molti dei genitori che non hanno potuto avvalersi dello smartworking hanno ormai esaurito ferie, congedi parentali, permessi retribuiti e guardano alla possibilità della ripresa del lavoro nelle prossime settimane con grande apprensione e preoccupazione, poiché sembra ormai certo che i servizi educativi e le scuole di ogni ordine e grado non possano aprire prima di settembre.

Ritenuto che

L’introduzione del bonus baby sitter e il prolungamento dei congedi parentali sono misure sicuramente interessanti, che andrebbero rafforzate per rispondere alla complessità dei bisogni delle famiglie.

è necessario, però, da un lato sostenere la funzione genitoriale nella gestione dell’isolamento dei figli per lunghi mesi, poiché i genitori non sempre hanno possibilità abitative, economiche, relazionali tali da mantenere alto il livello di benessere dei propri figli, ponendo particolare attenzione ai ragazzi con disabilità, e dall’altro riconoscere il bisogno dei bambini e dei ragazzi, nelle diverse fasce di età, di riprendere una dimensione relazionale e collettiva con i coetanei e con adulti esterni al nucleo familiare.

Il graduale allentamento delle misure di contenimento, necessario a una ripresa graduale della vita di relazione di adulti e bambini, deve, però, essere accompagnato da modalità che permettano di ridurre al minimo il rischio del contagio per non vanificare i risultati raggiunti in termini di riduzione dell’emergenza sanitaria, perché la tutela della salute delle persone a ogni età deve continuare a essere la priorità anche nella costruzione di ipotesi di risposte, in collaborazione con gli enti locali, alle esigenze delle famiglie.

Tutto ciò premesso e considerato,

Impegna la Giunta

A individuare al più presto, avvalendosi di tutte le professionalità e le competenze necessarie, assieme agli Enti Locali, le modalità per organizzare nei territori, non appena le condizioni sanitarie consentiranno la ripresa graduale delle attività economiche e della vita sociale, attività ricreative, sportive ed educative in condizioni di sicurezza rivolte a bambini e ragazzi di diverse fasce di età, con forte attenzione alla disabilità, in grado di cogliere le problematiche delle famiglie, dovute anche alle nuove modalità organizzative del lavoro, oltre che le esigenze dei bambini e dei ragazzi.

A continuare parallelamente una riflessione sul sistema 0/6, partendo dalle esperienze e dalle competenze che i nostri territori sono in grado di esprimere sul tema dell’educazione e dei servizi all’infanzia e per questo in grado di contribuire a una loro innovazione. Una riflessione oggi più che mai necessaria alla luce delle criticità che l’emergenza ha evidenziato e che contribuisca a dare centralità ai nidi e alle scuole d’infanzia nella discussione che il MIUR sta avviando sulle modalità con cui la scuola potrà riprendere il suo cammino in condizioni di sicurezza. La riapertura dei nidi e delle scuole d’infanzia presuppone uno sforzo di innovazione al fine di individuare modalità con cui conciliare le due contrapposte esigenze, quella della salute dei bambini e del personale e quella educativa e di relazione tipica e necessaria dell'infanzia, che difficilmente può basarsi su distanziamento fisico, dispositivi di protezione o didattica a distanza.

Approvata a maggioranza dalla Commissione V Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 18 giugno 2020.

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