n.144 del 18.05.2016 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2209 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare studi di fattibilità volti alla ridestinazione ed alla ricollocazione delle merci e dei prodotti alimentari commestibili ma scartati, coinvolgendo le realtà imprenditoriali ed il “Tavolo Regionale Permanente per l’Economia Solidale” al fine di redigere un piano per la massima limitazione dello spreco alimentare. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Cardinali, Zoffoli, Caliandro, Marchetti Francesca, Bagnari, Campedelli, Zappaterra, Rontini, Prodi, Mumolo, Tarasconi, Montalti, Rossi Nadia, Iotti, Poli, Bessi, Calvano, Soncini, Serri, Sabattini, Paruolo

L'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna

Premesso che

Nonostante in Emilia-Romagna si intravedano confortanti segnali di ripresa, all'interno del contesto di una crisi globale che sta falcidiando anche le più solide economie mondiali, non mancano certamente difficoltà quotidiane per i cittadini.

In particolare, sono aumentati coloro che, in situazioni economiche sempre più precarie, ogni giorno si rivolgono ai centri di assistenza volontaria delle Province (Caritas, parrocchie, associazioni, ecc...) per richiedere medicinali per curarsi, denaro per il pagamento delle utenze e cibo per i pasti quotidiani.

L'incremento del bisogno fa sì che neanche le collette alimentari di solidarietà, programmate per riempire i magazzini di queste strutture, risultino sufficienti rispetto alla domanda.

Rilevato che

Nello stesso tempo, e in spregio ad una situazione di povertà ed indigenza sempre più diffusa, lo spreco alimentare nel mondo ha toccato la cifra di 1.000 miliardi di dollari, cifra che sale a 2.600 miliardi se si considerano i costi "nascosti" legati all'acqua e all'impatto ambientale.

Secondo i dati pubblicati in occasione della Terza giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio), ogni anno l'Unione europea l perde 90 milioni di tonnellate di cibo e l'Italia contribuisce con un importo pari a 8,4 miliardi di euro l'anno di cibo buttato.

Considerato che

In data 14 ottobre 2015 alcuni membri del Parlamento Europeo hanno trasmesso una dichiarazione scritta, presentata a norma dell'articolo 136 del Regolamento, inerente alla donazione alle organizzazioni caritative dei prodotti alimentari invenduti ancora idonei al consumo.

I dati riportati in tale documento sono allarmanti:

- un cittadino europeo su quattro, l'equivalente a 125 milioni di persone, è a rischio di povertà e 16 milioni europei non hanno cibo sufficiente;

- le abitudini di consumo degli europei, soprattutto per quanto riguarda la grande distribuzione, portano a sprecate ogni anno 100 milioni di tonnellate di generi alimentari fra prodotti prossimi alla data di vendita raccomandata, rimanenze di promozioni temporanee e frutta e verdura il cui aspetto è ritenuto non ottimale.

Valutato che

I market di ogni marchio quotidianamente producono e gettano significativi scarti di alimenti ancora commestibili, spesso solo perché non più esteticamente attraenti. Frutta e verdura in confezione vengono eliminate un giorno prima della scadenza per garantire al cliente l'assoluta freschezza del prodotto, mentre il prodotto sfuso subisce la stesse sorte appena sorge la minima imperfezione. I latticini, almeno tre giorni prima della scadenza, subiscono un taglio del prezzo allo scopo di eliminarne totalmente le giacenze prima di essere gettati

Sottolineato che

In base a una relazione pubblicata nel giugno 2014 dal Comitato economico e sociale europeo, vari Stati membri dell'UE hanno già varato misure per incoraggiare la donazione alle organizzazioni caritative dei generi alimentari invenduti.

Impegna la Giunta regionale

Ad avviare gli opportuni studi di fattibilità per intavolare adeguati progetti di ridestinazione e ricollocazione di queste merci commestibili ma scartate, coinvolgendo adeguatamente, già in fase di programmazione le realtà imprenditoriali coinvolte ed eventualmente prevedendo incentivi o sgravi fiscali per le stesse.

A predisporre, col coinvolgimento del "Tavolo Regionale Permanente per l'Economia Solidale" di cui alla legge regionale n. 19 del 2014, un piano di azioni da intraprendere per Iimitare al massimo lo spreco alimentare e avviare nuovi modelli economici socialmente e attuare un percorso di transizione verso natura mente sostenibili.

Approvata all’unanimità dalla Commissione III Territorio, Ambiente, Mobilità nella seduta del 28 aprile 2016.

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