n.113 del 20.05.2015 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONEOggetto n. 577 – Risoluzione per sostenere un sistema di istruzione inclusivo qualificato e qualificante sulla base delle riforme programmate. A firma dei consiglieri: Boschini, Francesca Marchetti, Calvano, Poli, Bagnari, Ravaioli, Soncini, Zoffoli, Caliandro, Nadia Rossi, Bessi, Mumolo, Iotti, Prodi, Zappaterra, Sabattini, Cardinali, Lori, Serri, Rontini, Pruccoli, Mori, Montalti
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
La scuola italiana attende da decenni una riforma organica che consenta di superare ritardi e debolezze del sistema di istruzione.
Numerosi tentativi di riforma o riordino, attuati negli scorsi anni da diversi governi, oltre ad essere non sempre organici o ad essere attuati in modo parziale, hanno modificato e fatto evolvere il sistema di istruzione e gli ordinamenti, generando spesso elementi ulteriori di complessità e contraddittorietà.
In molti casi gli interventi di riordino, specie su aspetti organizzativi e di reclutamento del personale, sono stati dettati all'interno di norme finanziarie e con il principale obiettivo di generare risparmi; si sono quindi sottratte risorse invece di realizzare effettivi maggiori investimenti su un servizio pubblico che è invece strategico per il futuro del Paese, per la crescita e lo sviluppo delle persone, per l'integrazione sociale e lavorativa dei giovani, per lo sviluppo economico.
Nel novembre 2014 la Corte di Giustizia europea si è pronunciata in via pregiudiziale nei confronti della possibilità di continuare a rinnovare illimitatamente i contratti a termine dei precari della scuola, dichiarando la non conformità rispetto alla normativa europea della regolamentazione italiana in materia di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola; ciò renderà necessaria una misura adeguata per tutelare coloro che hanno maturato un'anzianità di servizio di oltre 36 mesi a seguito di una successione di contratti di lavoro a tempo determinato.
La stabilizzazione del personale precario, oltre che rispondere ad un'esigenza di giustizia sociale dando finalmente certezza a professionisti che da anni mandano avanti la scuola italiana senza alcuna certezza di stabilità, è precondizione per la buona riuscita di qualsiasi riforma che voglia incidere in modo strutturale sul sistema dell'istruzione del nostro Paese, in particolare favorendo la continuità didattica, a vantaggio degli studenti e del loro diritto ad una scuola di qualità.
Dato atto che
Il personale precario vive una oggettiva situazione di disagio, generata sia da forme di precariato storico che dalla sedimentata complessità e incertezza normativa, che rischia di ledere i principi di pari trattamento o anche principi giuridici inerenti i diritti individuali e sociali.
L'attuale Governo ha il merito di aver riportato il tema del sistema di istruzione al centro dell'azione politica, assumendo programmaticamente l'obiettivo di investire sulla scuola (3 miliardi in legge di stabilità, a regime) e di assorbire quindi tutto il precariato, dapprima dalle graduatorie ad esaurimento (GAE) dove sono inseriti i docenti che hanno superato un concorso o hanno un titolo di valore concorsuale, come prevede la Costituzione, successivamente di tutti gli altri mediante concorsi con scadenza fissa.
Sono attualmente in corso evoluzioni nel testo del DDL, con l'approvazione di diversi emendamenti nel lavoro di Commissione, con probabili importanti evoluzioni in Aula.
Evidenziato che
L'attuale Governo, nel presentare lo scorso settembre il piano di riforma "La buona scuola", ha previsto un contestuale Piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni nella scuola, che tra l'altro è stato in parte anche connesso con gli obiettivi di ampliamento e revisione dell'offerta e con nuovi modelli di strutturazione dell'organico ("organico dell'autonomia").
Il suddetto piano di stabilizzazione è più ampio di quello già impostato in passato da altri esecutivi, in quanto riguardava nelle intenzioni iniziali tutti i precari delle graduatorie ad esaurimento e tutti i vincitori e gli idonei dell'ultimo concorso, e intende - nella formulazione attuale del DDL - pervenire, già da settembre 2015, alla copertura di tutte le cattedre disponibili e vacanti in un solo anno, con l'aggiunta di circa 50mila posti rispetto allo stato attuale, per attuare l'autonomia scolastica.
AI piano di stabilizzazione si intende affiancare un nuovo concorso che dovrebbe permettere ulteriori inserimenti in ruolo, in sostituzione dei pensionamenti previsti nel triennio a partire dal 2016.
Entrato in fase di definizione normativa col DDL "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti", il progetto di riforma "La buona scuola" ha impattato la complessa situazione pregressa sopra descritta, con forti intrecci normativi, condizioni diversificate sui diversi territori provinciali, tra le diverse graduatorie e classi di concorso, pronunciamenti giurisdizionali europei, tentando la costruzione di un percorso in linea con gli obiettivi programmatici dichiarati e al tempo stesso coerente coi quadri giuridici e di fatto riscontrati.
Le criticità riscontrate, sulle quali occorre porre massima attenzione, riguardano:
- gli idonei del concorso 2012 e gli abilitati negli ultimi anni che in base al D.M. 81/13 si trovano preclusa la possibilità di iscriversi alle graduatorie ad esaurimento (GAE) da cui verrà attinto il personale docente da inserire a ruolo (per i quali è comunque previsto un emendamento all'articolo 8 presentato dal Partito Democratico, volto a includere nelle assunzioni tutti gli idonei del concorso 2012);
- gli abilitati a seguito di TFA (Tirocinio Formativo Attivo) e PAS (Percorsi abilitanti speciali) il cui titolo comunque consente l'accesso al concorso ma non al ruolo;
- i supplenti di lungo corso, cioè coloro che hanno insegnato per almeno 36 mesi, in rispetto della sentenza della Corte di Giustizia europea (per i quali è comunque previsto un emendamento all' articolo 12, a firma del Partito Democratico, che consentirà ai precari abilitati di continuare a lavorare in attesa della stabilizzazione per concorso);
- il personale ATA;
- fasce rilevanti di personale della scuola dell'infanzia;
- la possibilità di rispettare i tempi programmati per le assunzioni (A.S. 2015-16).
Invita la Giunta
A proseguire nell'impegno da sempre profuso nel progettare e sostenere per quanto di propria competenza un sistema di istruzione inclusivo, qualificato e qualificante a livello regionale, sostenendo nel territorio nella fase attuativa le riforme programmate e in fase di approvazione a livello nazionale.
Ad attivarsi presso il Governo con la richiesta di definire i contenuti del Piano di assunzione e stabilizzazione dei precari nel modo più ampio e equo possibile, rendendo effettivi gli emendamenti già presentati, nel rispetto dei principi costituzionali, del pronunciamento della Corte di Giustizia europea e dei fabbisogni di organico determinati sia dai posti vacanti che dalla riforma in itinere, affrontando nel modo più ampio richiamate ed attuando tutte le misure necessarie.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 5 maggio 2015