n.185 del 29.07.2015 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 904 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere ogni azione possibile, in tutte le sedi opportune, finalizzata alla salvaguardia dei livelli occupazionali della CISA di Faenza (RA), per evitare la delocalizzazione dell'azienda che causerebbe un impoverimento socio-economico del comprensorio romagnolo. A firma dei Consiglieri: Rontini, Liverani, Pompignoli, Fabbri, Bignami, Bertani, Gibertoni, Sassi, Bagnari, Torri, Caliandro, Foti, Bessi, Calvano, Taruffi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna 

Premesso che 

la Cisa è una storica fabbrica faentina di chiavi e serrature, recentemente divenuta di proprietà di una multinazionale americana, la Allegion, con sede a Dublino; 

il marchio Cisa è universalmente riconosciuto come sinonimo di qualità e sicurezza. Questa ottima reputazione è stata costruita negli anni proprio grazie alla professionalità, alla generosità e ai sacrifici delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori; 

in un incontro svoltosi a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico in data 23 giugno 2015, la dirigenza di Allegion ha annunciato l’esubero di 258 lavoratori e lavoratrici, di cui 238 negli stabilimenti di Faenza (RA) e 20 in quello di Monsanpolo (AP), concentrati per lo più nel comporto produttivo dell’azienda; 

sempre in quella sede la proprietà ha invece omesso la presentazione di un piano industriale che contemplasse strategie e investimenti per la valorizzazione della Cisa di Faenza; 

se questa ipotesi fosse confermata il sito industriale di via Granarolo sarebbe fortemente ridimensionato. A tale timore si aggiunge la forte preoccupazione della possibile ricaduta negativa di queste gravi scelte su settori connessi all’attività produttiva che Allegion pare intenda delocalizzare, soprattutto con riguardo alle imprese artigianali operanti nel territorio dell’Unione della Romagna Faentina. 

Considerato che 

la città di Faenza non è rimasta silente ed indifferente rispetto a questa situazione: sabato mattina, 4 luglio u. s., si è svolta una manifestazione di solidarietà, contro i licenziamenti dei lavoratori della Cisa, che ha visto una grandissima partecipazione, coinvolgendo oltre un migliaio di persone che dallo stabilimento di via Granarolo hanno raggiunto a piedi piazza della Libertà; 

a fianco ai lavoratori della Cisa c’erano i sindacati, le Rsu dell’azienda, tantissimi ex operai della storica azienda romagnola, tutte le Istituzioni del territorio e tantissimi cittadini faentini, a testimonianza del fatto che questa vicenda non riguarda il singolo destino dei 238 dipendenti che potrebbero essere oggetto di esubero, ma l’intera comunità faentina; 

il prossimo 16 luglio, a Roma, è in programma un incontro al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico tra l’azienda e i sindacati e in quella sede è atteso un piano di ristrutturazione per lo stabilimento faentino. La Regione, come la volta scorsa, sarà presente alla riunione del tavolo convocato presso il MISE. 

Evidenziato che 

il Consiglio Comunale di Faenza, lo scorso 30 giugno, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno recante "Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Cisa di Faenza" con cui "chiede alla Regione Emilia-Romagna di sollecitare la proprietà Allegion a presentare il piano industriale, rinunciando alla ingiustificata strategia degli esuberi" e "qualora ve ne fosse bisogno, di predisporre tutti gli strumenti necessari alla riqualificazione del personale coinvolto e alla condivisione degli incentivi per nuovi investimenti”; 

la ricetta per il rilancio dell’azienda passa attraverso una politica di investimenti e la salvaguardia dell’occupazione e non attraverso un percorso di tagli indiscriminati. 

Tutto ciò premesso

Esprime 

piena solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori della Cisa. 

Auspica 

una celere, positiva, soluzione della vertenza aziendale in atto. 

Impegna la Giunta regionale 

a promuovere ogni azione possibile, in tutte le sedi opportune, finalizzata alla salvaguardia dei livelli occupazionali della Cisa di Faenza, per evitare la delocalizzazione dell’azienda che causerebbe un impoverimento socio-economico del comprensorio romagnolo; 

a ribadire, nella riunione già convocata al MISE il prossimo 16 luglio, i possibili interventi che ritiene possano essere azionati dalla Regione Emilia-Romagna per sostenere il piano industriale di riorganizzazione che la proprietà dell’azienda pare stia elaborando, sia con attenzione alle attività di formazione e riqualificazione professionale (dal momento che l’azienda ha dichiarato di voler rivedere il proprio modello produttivo spostandosi verso prodotti di maggior valore aggiunto), che ai possibili finanziamenti legati al POR FESR per la ricerca industriale e l’innovazione (per nuovi prodotti su cui l’azienda intenda eventualmente impegnarsi). 

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 7 luglio 2015

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