n. 63 del 28.04.2010 - periodico (Parte Seconda)

Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul piano di coltivazione e sistemazione finale della cava di sabbia "Ghisiola"

Con deliberazione della Giunta comunale n. 42 del 09/03/2010

LA GIUNTA COMUNALE

(omissis)

delibera:

1) in considerazione del limitato rilievo degli interventi previsti e dei conseguenti impatti ambientali, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della L.R. 18.05.1999 n.9, come modificata dalla L.R. 16 novembre 2000 n. 35, integrata con le modifiche di cui al D.lgs 152/06 come modificato dal D.lgs 4/2008, escludere dalla ulteriore procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) il progetto costituito dai seguenti elaborati conservati in atti, relativo al Polo estrattivo Ghisiola 2 sito in Via Stanzano distinta all’N.C.T. del Comune di Castel San Pietro Terme al Fg. 90, mapp. 1/P, 2/P, 4/P, 9/P, 31/P, 32/P, 33/P, 57/P, 58/P, 69, 70/P, 72/P, 90/P della Superficie Catastale di mq. 164.158 di proprietà della Immobiliare Varignana sas di Guidi Sauro & C. e al Foglio 106 Mappali 1/P e 2/P della superficie catastale di mq. 30.790 di proprietà della Fondazione Opera Pia Baldazzi:

  1. Individuazione e valutazione degli impatti ambientali del progetto preliminare
  2. Progetto preliminare di coltivazione e sistemazione ambientale dell’area di cava da assoggettare a procedura di verifica (screening)
  3. Conformità del progetto alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica,
  4. valutazione clima acustico e revisionale di impatto acustico
  5. monitoraggio atmosferico – stato di bianco
  6. figure e fotografie
  7. relazione relativa a porzioni di fasce boscate sottoposte a vincolo paesaggistico, poste all’interno dell’area di effettiva coltivazione
  8. tavola 1 estratto di mappa catastale con individuazione delle proprietà, dell’area di pertinenza della cava e di effettiva escavazione
  9. tavola 2 rilievo plano-altimetrico attuale con indicazione delle aree interessate da escavazione, da accumulo temporaneo, da fasce boscate esistenti e fasce di rispetto
  10. tavola 3a sezioni longitudinali e trasversali
  11. tavola 3b sezioni longitudinali e trasversali
  12. tavola 4 fasi attuative dell’escavazione della cava e metodo di scavo
  13. tavola 5 piano di sistemazione morfologica finale
  14. tavola 6 piano di sistemazione agro forestale

a condizione siano rispettate le seguenti prescrizioni in sede di progettazione del piano di coltivazione e sistemazione della cava:

Poiché l’asportazione di suolo avrà anche ripercussioni sulla morfologia del territorio eliminando le funzioni di spartiacque e versante della porzione di collina oggetto di escavazione, in fase di progettazione esecutiva (piano di coltivazione e sistemazione) negli interventi di sistemazione finale si dovranno individuare opere che riducono gli effetti indotti dal futuro assetto morfologico, soprattutto per gli aspetti legati al deflusso idrico di superficie e inoltre l’esercente l’attività in caso di dissesto è tenuto ad intervenire prioritariamente per garantire la stabilità dei terreni oggetto di coltivazione sia in fase di coltivazione che al termine dei lavori di sistemazione;

Acque superficiali

Nella progettazione e nella sistemazione one finale si dovranno adottare accorgimenti tecnici per impedire alterazione nel deflusso del Rio Fontana Coperta o variazioni della conformazione dell’alveo dovute ad interramenti per dispersione dei materiali movimentati o per cedimento delle sponde, tutto ciò al fine di garantire il deflusso regolare del Rio senza compromettere od alterare il suo regime naturale di piena

Inoltre si dovranno adottare accorgimenti tecnici che dovranno garantire per i rii Ghisiola e Magione adiacenti al perimetro di cava un apporto idrico meteorico dell’area risistemata onde conservare, seppure in modalità e quantitativi differenti, le corrivazioni associate ai preesistenti versanti;

Acque sotterranee

L’intervento estrattivo non dovrà comportare rischi di contaminazione ed alterazione per gli acquiferi di pianura e di conseguenza il progetto di recupero ambientale dovrà tenere conto del potenziale utilizzo della ex cava come bacino di accumulo della risorsa idrica e non dovrà consentire tombamenti o riporti con materiali che superano i limiti previsti dal D. lgs. N. 152/2006 parte V;

Atmosfera

Dovranno essere utilizzati per il trasporto del materiale, mezzi dotati di cassone telonato. Lo stesso dovrà risultare chiuso durante il transito sulla viabilità pubblica

Si dovrà procedere al lavaggio delle gomme dei mezzi pesanti in uscita dall’area di cava attraverso una idonea vasca di lavaggio o altra soluzione di equivalente efficacia

Dovrà essere mantenuta quanto più possibile pulita e lavata la viabilità di accesso alla cava e di immissione sulla viabilità pubblica, in particolare il tratto che risulta già asfaltato, al fine di limitare il sollevamento di polveri ed il trascinamento di materiale terroso;

occorre che l’accumulo di materiale terroso sia limitato quanto più possibile. Nei periodi particolarmente caldi si dovrà prevedere l’eventuale necessità di procedere alla bagnatura dei cumuli per ridurre il fenomeno della dispersione e del trasporto in aria

dovranno essere utilizzati mezzi sufficientemente moderni e rispondenti alle norme di certificazione vigenti in modo da limitare quanto più possibile l’emissione di gas e particelle inquinanti

dovrà essere predisposta entro un anno dall’inizio del corso d’opera, una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria ed in particolare delle PTS da eseguirsi con adeguata strumentazione individuando almeno due recettori presso cui svolgere il monitoraggio tra quelli più impattati dalle lavorazioni in essere in quel momento. Ciascuna campagna dovrà avere una durata di almeno 2 settimane e l’acquisizione dovrà avvenire in continuo sulle 24 ore. Le risultanze di tale monitoraggio dovranno essere fornite agli enti territorialmente competenti

qualora emergessero criticità circa le polveri generate dall’attività, dovrà essere previsto un monitoraggio articolato su campagne a cadenza periodica trimestrale per un anno di attività, mentre per i successivi anni l’effettuazione o la periodicità potrà essere rivista in funzione dei valori rilevati e dell’avanzamento delle lavorazioni.

Rumore

Le attività di cava dovranno svolgersi soltanto nel periodo diurno e rispettando l’orario previsto dal regolamento comunale per tale tipo di attività ( o in sua assenza ai sensi della D.G.R. n. 45 del 21/01/2002)

Si dovranno porre in atto tutti gli accorgimenti gestionali e tecnici per limitare quanto più possibile le emissioni acustiche disturbanti. Tra gli accorgimenti gestionali si richiede di elaborare percorsi tali da limitare quanto più possibile il ricorso ai segnalatori acustici di retromarcia delle macchine operatrici

Dovranno essere utilizzati mezzi rispondenti alla normativa vigente in materia di emissione acustica delle macchine industriali, in modo da limitare quanto più possibile il rumore prodotto;

dovrà essere predisposto entro un anno dall’inizio della coltivazione, una campagna di monitoraggio per la componente rumore da eseguirsi con adeguata strumentazione e metodiche ai sensi della normativa vigente. Le misure dovranno prevedere rilievi di 24 ore in esterno ed in facciata ad almeno tre recettori individuati tra quelli impattati dalle lavorazioni in essere in quella fase e, (compatibilmente con la disponibilità dei residenti) rilievi all’interno degli edifici finalizzati alla stima del livello differenziale. In particolare le misure dovranno altresì essere eseguite in giornate di lavoro tipo e possibilmente nei periodi di maggiore criticità acustica (valutata in funzione del tipo di lavorazioni e dell’esposizione dei diversi ricettori monitorati)

dovranno essere fornite agli enti territorialmente competenti le risultanze di tale monitoraggio

laddove i risultati delle misure evidenziassero superamenti o situazioni critiche, si dovrà procedere quanto prima all’individuazione di interventi di mitigazione temporanei quali ad es: cauterizzazione delle macchine, realizzazione di dune provvisorie col materiale di deposito cavato o con altro materiale terroso, installazione di barriere mobili su new-jersey, ecc.. Per la verifica dell’efficacia degli interventi apportati, dovrà essere ripetuta la campagna di monitoraggio.

Le risultanze di tale monitoraggio dovranno essere fornite agli enti territorialmente competenti.

I quantitativi estraibili devono corrispondere a quelli previsti nel P.A.E. vigente

Il Piano di Coltivazione dovrà comprendere un programma attuativo che preveda la ripresa dell’attività a partire dalla porzione sommitale del comparto, organizzato per lotti annuali successivi e conseguenti di coltivazione e risistemazione, finalizzato alla mitigazione dell’impatto percettivo temporaneo sul paesaggio in modo da completare definitivamente le operazioni di coltivazione e successiva risistemazione anno dopo anno, lasciando superfici defintivamente risistemate e non più ricoinvolgibili da alcun tipo di intervento.

In sede di progetto di coltivazione siano approfondite tutte le tematiche di dettaglio previste dal P.A.E. con specifico riferimento alla viabilità pubblica di accesso alla cava che dovrà essere allargata, rettificata e sistemata rendendola idonea al nuovo traffico di cava, comprendendo inoltre tutti gli oneri già a suo tempo contemplati per l’attività estrattiva relativa al lotto 1 Ghisiola esaurito di recente; inoltre è opportuno venga prodotto il nulla osta della totalità delle proprietà interessate con particolare riferimento al tracciato della viabilità di cava.

2) Trasmettere la presente deliberazione alla Ditta proponente A. GUIDI S.P.A. con sede a osteria Grande (BO) in Via Emilia Ponente, 6260;

3) Pubblicare per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione la presente decisione.

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