n.286 del 21.12.2012 (Parte Prima)
Oggetto n. 3337/1 – Ordine del giorno proposto dai consiglieri Meo, Donini, Naldi, Monari, Costi, Marani, Defranceschi, Mandini, Noè, Manfredini, Mori, Luciano Vecchi, Montanari e Moriconi collegato al progetto di legge "Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012" (Prot. n. 50639 del 18 dicembre 2012)
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
secondo il documento "Primo bilancio" realizzato dalla Regione Emilia-Romagna a sei mesi dai tragici eventi sismici del 20 e 29 maggio scorso sui danni del terremoto, le abitazioni dichiarate inagibili (abitazioni con danni classificati in classi B, C, D, E) sono state oltre 31.000 per un danno stimato ammontante a oltre 3,3 miliardi di euro;
a causa del terremoto coloro che hanno dovuto fare ricorso alla cassa integrazione nell’area a fine ottobre erano 40.752 lavoratori per 3.748 unità produttive, per la sospensione dell’attività della propria azienda;
l’ampiezza dell’area colpita dal sisma e l’importanza delle attività economiche porta a valutare il valore aggiunto perso a causa del sisma in 3,1 miliardi di euro secondo la stima condotta nel documento "Primo bilancio" a partire dalle valutazioni sulle imprese colpite, sui tempi di fermo produzione e sulla dimensione economica dell’area.
Considerato che
il D.L. 74/2012 e relativa legge di conversione n. 122/2012 che all’art. 3, comma 1, paragrafo a), determina che il Commissario Delegato può riconoscere un contributo per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, in relazione al danno effettivamente subito;
l’art. 1, comma 3, del DPCM del 4 luglio 2012 che prevede che il Commissario Delegato può riconoscere "ai proprietari ovvero agli usufruttuari o ai titolari di diritti reali di garanzia che si sostituiscano ai proprietari, nonché agli affittuari degli immobili colpiti dal sisma in cui era presente un’abitazione principale, un contributo per la riparazione del danno con miglioramento sismico o per la ricostruzione delle strutture e delle parti comuni dell’edificio, ai sensi dell’art. 1117 del codice civile, fino all’80% del costo ammesso e riconosciuto";
sul rimanente 20% di spesa per gli immobili residenziali, che resta a carico dei beneficiari, si applica il bonus di credito d’imposta per le ristrutturazioni, pari al 50% dell’investimento fino al 30 giugno 2013 e al 36% per gli interventi conclusi successivamente;
le diverse ordinanze (n. 29/2012, n. 51/2012 e n. 86/2012) emanate ed aggiornate dal Commissario Delegato alla ricostruzione e Presidente della Regione Vasco Errani, stabiliscono i criteri e modalità di assegnazione del contributo pubblico per la riparazione, il ripristino con miglioramento sismico o la demolizione e ricostruzione di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo che hanno subito diversi livelli di danno dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio.
Valutato che
gli effetti combinati di recessione ed eventi sismici determinano per lo scenario regionale relativo al 2012 elaborato da Prometeia, un peggioramento di tutti i principali indici macroeconomici con una diminuzione reale del Pil del 2,5%, una diminuzione della domanda interna del 3,8%, una diminuzione dell’occupazione dell’1,7% e un aumento del tasso di disoccupazione che raggiungerà il 7,6%, ossia un livello mai raggiunto negli ultimi vent’anni;
tale situazione causerà il peggioramento delle condizioni di vita di molte delle famiglie la cui abitazione è stata danneggiata dal terremoto e che per vari motivi (diminuzione dei redditi, accresciuto indebitamento, ecc.) non riusciranno a sostenere neppure quel 20% di spese di ristrutturazione dell’immobile inagibile a proprio carico.
Impegna la Giunta regionale
a prevedere l’istituzione di misure economiche di sostegno alle famiglie che si trovino nell’impossibilità di fare fronte alle spese derivanti dalla propria quota delle spese di ristrutturazione dell’abitazione resa inagibile dal terremoto;
ad individuare comunque, nella fase di attuazione della presente legge, meccanismi di tutela delle famiglie appartenenti alle fasce di reddito più deboli che consentano di evitare l’esproprio delle loro abitazioni.
Approvato all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 18 dicembre 2012.