n.135 del 07.05.2014 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5114 - Risoluzione per impegnare la Giunta a tutelare l’esistenza, gli organici ed i servizi erogati dalle scuole, di ogni ordine e grado, site nei Comuni montani. A firma dei Consiglieri: Alessandrini, Pariani, Fiammenghi, Pagani, Barbieri, Piva, Luciano Vecchi, Zoffoli, Mumolo, Casadei, Ferrari, Moriconi, Mazzotti, Paruolo, Monari, Carini, Serri, Bartolini, Riva

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

sono 102 i comuni montani dell’Emilia-Romagna, nei quali sono situate 156 scuole primarie, 86 scuole secondarie di primo grado e 35 scuole secondarie di secondo grado, frequentate da circa 27 mila studenti ed allievi;

il territorio montano in Emilia-Romagna costituisce circa il 40% della superficie complessiva e vi risiede circa l’11% della popolazione;

una delle questioni problematiche della scuola in territorio montano riguarda la presenza di pluriclassi che, a causa dei numeri limitati di alunni, mettono insieme studenti di età e di livelli di apprendimento diversi, con evidente discapito della qualità e della continuità dell’offerta didattica;

il DM 331/1998, "Disposizioni concernenti la riorganizzazione della rete scolastica, la formazione delle classi e la determinazione degli organici del personale della scuola", prevedeva un totale massimo di 12 alunni per la formazione delle cosiddette "pluriclassi", cioè classi con alunni iscritti ad anni di corso diversi, nelle scuole dell’obbligo ubicate nelle zone del Paese a bassa densità abitativa come quelle di montagna;

la progressiva adozione di provvedimenti normativi di riforma del sistema scolastico ha innalzato il parametro del numero di alunni necessari per l'attivazione della classe: per la scuola dell'infanzia si passa da 15 a 18 alunni per la possibile richiesta della sezione; per la scuola primaria da 6 si passa a 10 per la costituzione della classe;

inoltre l'attivazione della pluriclasse non prevede una regola speciale per le zone più fragili, ma viene assoggettata alla regola generale e quindi, anche nelle zone montane, la pluriclasse può essere istituita contenendo fino a 18 alunni;

ciò significa, laddove i numeri sono esigui, caratteristica peculiare delle zone montane, una proliferazione di pluriclassi uniche e un impoverimento nella qualità della didattica e difficoltà nell'insegnamento, determinando situazioni complesse di difficile gestione in quanto a numeri, dinamiche e problematiche.

Considerato che

la Regione Emilia-Romagna ha attivato un progetto denominato Scuola@Appennino, che si propone di costituire una collaborazione tra scuole, istituzioni, associazioni e famiglie e di mettere in rete le scuole di montagna, predisponendo gli adeguati collegamenti telematici, per garantire l’accesso ai servizi educativi e culturali e migliorare la comunicazione e l’interazione tra i plessi scolastici;

il progetto, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con oltre 300 mila euro e coordinato insieme ad un gruppo interistituzionale composto da Ufficio Scolastico Regionale, UNCEM, UPI e Lepida spa, prevede la formazione degli insegnanti, metodologica e tecnologica.

Sottolineato che

l’ANCI ha adottato un documento di indirizzo in cui ha sottolineato come la chiusura delle scuole fa aumentare la marginalità dei territori montani a contrasto della quale è strategico che le Regioni, d'intesa con le Province e i Comuni, mantengano e potenzino nel Piano di dimensionamento della rete scolastica, le scuole delle zone montane, individuando i bisogni formativi delle comunità che vi risiedono, ricercando di volta in volta le molteplici soluzioni più opportune, tenendo fermo che la scuola debba restare presidio sul territorio e che sia di qualità nell'apprendimento;

intorno alla riorganizzazione della rete scolastica territoriale occorre intervenire con una metodologia che tenga conto non solo degli aspetti finanziari, ma di una strategia di tutela e valorizzazione della permanenza delle popolazioni su territori definiti marginali, ma di grande importanza in merito alla gestione delle risorse naturali, alla qualità territoriale e alla coesione sociale.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

ad agire in tutte le sedi più opportune affinché già dal prossimo anno scolastico:

- venga adottata una normativa nazionale specifica capace di abbassare il parametro di costituzione della pluriclasse nelle scuole di ogni ordine e grado dei comuni montani, che al momento produce numerosi disagi;

- sia definita una fascia entro la quale individuare l’ottimale dimensionamento della rete scolastica definendo criteri e parametri e non solo il numero degli alunni, cercando di coniugare le istanze degli enti locali con l’esigenza di una qualità del servizio;

- si investa nella formazione degli insegnanti che lavorano nelle pluriclassi, al fine di garantire un insegnamento di qualità e condizioni adeguate per l’innovazione didattica;

- sia garantita la "continuità" pluriennale degli insegnanti nelle scuole di montagna, legando la concessione di punteggi aggiuntivi ad una effettiva continuità di servizio, secondo criteri da concordare tra le parti sociali;

- vengano promossi progetti innovativi volti a superare le "sofferenze" di organico (docente e personale ATA) nelle piccole scuole nell'ottica di sostenere, potenziare e valorizzare questi presidi educativi, strettamente legati al loro territorio.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 15 aprile 2014

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