n.327 del 16.10.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8713 - Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare e potenziare il sostegno ai progetti innovativi rivolti a detenuti a fine pena e al loro reinserimento sociale, attuando il massimo raccordo tra le misure volte all'umanizzazione della pena e al reintegro in società e le misure volte all'inclusione lavorativa delle persone più vulnerabili, che costituisce una delle priorità del sopra citato Fondo sociale europeo 2014/2020, attraverso attività di coprogettazione e cofinanziamento tra i vari ambiti di competenza della Regione; continuando inoltre a dare esecuzione e rinnovare, ove ne ricorrano i presupposti, le intese e convenzioni stipulate con i vari enti che si occupano delle misure alternative della pena. A firma dei Consiglieri: Bertani, Paruolo, Boschini, Lori, Sensoli, Rontini, Tarasconi, Prodi, Marchetti Francesca, Ravaioli, Zoffoli

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

La Costituzione italiana, all’articolo 27 dichiara che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;

le misure alternative nell’esecuzione della pena hanno dimostrato di poter essere strumenti di grande efficacia, sia in termini di risparmio di spesa che di recidiva riscontrata successivamente;

vi sono progetti di misure alternative presenti nella nostra Regione, che hanno dimostrato di poter abbattere il tasso di recidiva a livelli del 10-15%, molto inferiori ai valori superiori al 70% che si rilevano su chi sconta la pena in carcere;

le misure alternative comportano risparmi di spesa rispetto alla detenzione in carcere, contribuiscono a ridurre il sovraffollamento (che intanto cresce passando dal 104% del 2015 al 124% del 2017 a livello regionale, come mostrato dalla ultima relazione penitenziaria), come pure lo squilibrio del rapporto fra numero di detenuti e personale di polizia penitenziaria, educatori, interpreti, mediatori;

il tema del superamento del regime penitenziario è di grande attualità: una recente relazione del Comitato per gli affari giuridici del Consiglio d'Europa ha identificato nel sovraffollamento il problema principale delle carceri europee e la necessità di un progressivo ampliamento delle misure alternative alla detenzione è da lungo tempo richiamata da più parti come imprescindibile impegno.

Evidenziato che

la Comunità Papa Giovanni XXIII da anni sperimenta il progetto CEC “Comunità Educante con i Carcerati”, un percorso educativo per detenuti che beneficiano di una misura alternativa al carcere che concepisce la pena come occasione riparativa, rieducativa e non vendicativa, proprio come stabilito dalla Costituzione Italiana. Se venisse riconosciuta una retta di 40 euro al giorno a persona dallo Stato, in un solo anno per 10.000 detenuti sarebbe possibile avere un significativo risparmio della spesa pubblica a loro dedicata, oltre ad un'importante ricaduta sul tessuto sociale;

il progetto AC.E.RO “Accoglienza e Lavoro”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dal Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della stessa Regione attraverso attività di accoglienza in strutture riabilitative collettive individuate sul territorio dell’Emilia-Romagna e percorsi di inclusione lavorativa, ha raggiunto buoni risultati in merito a competenze e abilità per l’acquisizione e il consolidamento del livello di autonomia di persone dimesse dal carcere per l’ammissione ad una misura alternativa, al fine di contenere il rischio di recidiva;

Impegna la Giunta regionale

a continuare e potenziare il sostegno ai progetti innovativi rivolti a detenuti a fine pena e al loro reinserimento sociale, attuando il massimo raccordo tra le misure volte all’umanizzazione della pena e al reintegro in società e le misure volte all’inclusione lavorativa delle persone più vulnerabili, che costituisce una delle priorità del sopra citato Fondo sociale europeo 2014/2020, attraverso attività di coprogettazione e cofinanziamento tra i vari ambiti di competenza della Regione;

a continuare a dare esecuzione e rinnovare, ove ne ricorrano i presupposti, le intese e convenzioni stipulate con i vari enti che si occupano delle misure alternative della pena, creando sinergia fra amministrazione penitenziaria, enti territoriali e la Regione stessa, dando priorità al rinnovo dei progetti che hanno avuto risultanze positive, quali ad esempio il progetto CEC “Comunità Educante con i Carcerati” e il progetto AC.E.RO “Accoglienza e Lavoro”;

a determinare nel prossimo di bilancio le risorse necessarie per sostenere le iniziative richiamate.

Approvata a maggioranza dalla Commissione V “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” nella seduta del 26 settembre 2019.

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