n.138 del 02.05.2019 periodico (Parte Seconda)
Legge regionale n. 24 dell’8 agosto 2001 – Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP. (Delibera di Giunta n. 323 del 4 marzo 2019)
L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale, progr. n. 323 del 4 marzo 2019, recante ad oggetto “Legge regionale n. 24/2001 e ss.mm.ii. - Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP. Proposta alla Assemblea legislativa”
Preso atto:
- del parere favorevole espresso dalla Commissione referente "Territorio Ambiente Mobilità" di questa Assemblea legislativa, giusta nota prot. AL/2019/7344 in data 21 marzo 2019;
- del parere favorevole espresso dal Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) sulla proposta della Giunta regionale n. 323 del 4 marzo 2019 (qui allegato).
Previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
- di approvare le proposte contenute nella deliberazione della Giunta regionale, progr. n. 323 del 4 marzo 2019, sopra citata e qui allegata quale parte integrante e sostanziale;
- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna.
"LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la L.R. n. 24 del 8/8/2001 “Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo” e s.m.i.;
- la D.A.L. n. 15 del 9/6/2015 “Specificazione dei requisiti per l’accesso e la permanenza negli alloggi di ERP di cui all’art. 15, della L.R. 8 agosto 2001, n. 24 e metodologia per il calcolo dei canoni di ERP (Proposta della Giunta regionale in data 15 aprile 2015, n. 388)”, pubblicata nel BURERT n. 130 del 16/6/2015;
- la D.G.R. n. 894 del 13/6/2016 “Determinazione dei requisiti economici per l’accesso e la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica e delle modalità per il calcolo e l’applicazione dei canoni ERP.”, pubblicata nel BURERT n. 186 del 24/6/2016;
- la D.G.R. n. 739 del 31/5/2017 “Correttivi alla metodologia per la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di ERP definita dalla D.G.R. n. 894/2016.”, pubblicata nel BURERT n. 163 del 14/6/2017;
Visto, in particolare, la D.A.L. n. 154 del 6/6/2018, “Atto unico sull'edilizia residenziale pubblica. (Proposta della Giunta regionale in data 2 maggio 2018, n. 613)”, pubblicata nel BURERT n. 174 del 14/6/2018, che ha riunito in un unico atto la disciplina relativa ai requisiti per l’accesso e la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica e alla nuova la metodologia di calcolo del canone erp, superando le precedenti D.A.L. n. 15/2015, D.G.R. n. 894/2016 e D.G.R. n. 739/2017;
Dato atto che la D.G.R. n. 894 del 2016, confluita nella D.A.L. n. 154/2018, ha previsto il monitoraggio sui nuovi limiti di reddito e sulla metodologia di calcolo del canone erp, stabilendo la seguente tempistica, aggiornata dalla D.G.R. 739/2017:
“Entro il 30 giugno 2018 le Acer, in collaborazione con i Tavoli territoriali di concertazione delle politiche abitative, forniscono alla Regione i dati relativi all’applicazione della nuova disciplina.
Tali dati saranno esaminati da un gruppo tecnico regionale, con la partecipazione di rappresentanti dei Comuni e delle Acer, al fine di verificare l’impatto e il grado di raggiungimento degli obiettivi della nuova disciplina.
Entro il 31 dicembre 2018 verrà predisposta e presentata al “Tavolo di concertazione Regione, enti locali, associazioni economiche e sindacali in materia di politiche abitative di cui all’articolo 8, comma 5 della legge regionale n. 24/2001” (D.G.R. n. 153/2015)” una relazione informativa sugli effetti dell’applicazione dei nuovi limiti di reddito e della nuova metodologia di calcolo dei canoni.”;
Considerato che il monitoraggio ha la funzione, nel quadro della verifica del raggiungimento degli obbiettivi, di evidenziare elementi su cui è opportuno intervenire, con l’obiettivo di aumentare la coerenza ed equità del complessivo sistema;
Considerato che il monitoraggio effettuato in relazione alla nuova metodologia di calcolo del canone erp si è posto l’obiettivo di misurare:
- la variazione complessiva del gettito annuo del canone e la variazione media per nucleo;
- la variazione complessiva e media all’interno delle fasce di protezione, accesso e permanenza;
- la variazione del canone con riferimento alle diverse tipologie di nucleo, considerate secondo le seguenti variabili sociodemografiche: cittadinanza, numero dei componenti, data di nascita dell’intestatario del contratto, anzianità di assegnazione dell’alloggio, presenza di minori, di invalidi, di anziani (over 65), nucleo monoparentale;
Considerato che la nuova metodologia di calcolo del canone è entrata in vigore il 1 ottobre 2017, come previsto dalla D.G.R. n. 739/2017, ma si è ritenuto necessario evidenziare anche le variazioni del canone dovute alla nuova modalità di determinazione dell’ISEE di cui al D.P.C.M. n. 159 del 2013;
Ritenuto quindi necessario:
- raccogliere i dati relativi ai canoni applicati in tre momenti temporali diversi, ossia: dicembre 2016, canone secondo il sistema di calcolo di cui alla D.C.R. n. 395 del 2002 e secondo l’ISEE calcolata in base alla precedente disciplina di cui al D.Lgs. n.109 del 1998; marzo 2017, canone secondo il vecchio sistema e ISEE calcolata secondo le nuove modalità di cui al D.P.C.M. 159/2013; dicembre 2017, in cui sia il canone che l’ISEE seguono le nuove discipline;
- effettuare tale raccolta in riferimento ai nuclei che, alle tre date indicate, erano rimasti invariati, per composizione e per numero di componenti, e che occupavano il medesimo alloggio;
Dato atto che quindi i nuclei su cui è stato effettuato il monitoraggio del canone nei tre momenti indicati sono 34.047;
Constatato, sulla base delle risultanze del monitoraggio, che il gettito canoni dal dicembre 2016 al dicembre 2017 ha subito un incremento complessivo del 18%, di cui l’8% è riconducibile al nuovo metodo di calcolo dell’ISEE e il 10% alle nuove modalità di calcolo del canone erp;
Constatato, inoltre, che dall’esame delle variazioni di canone in relazione alle specifiche variabili sociodemografiche è possibile evidenziare tali aspetti:
- i valori medi indicano una percentuale complessiva dei casi di riduzione di canone del 31,7%, superiore di circa 5 punti all’ammontare totale delle variazioni di canone (26,6%);
- i nuclei maggiormente colpiti dall’aumento del canone sono quelli unipersonali, che sono 13.915 (il 40,87% del campione) di cui 9.057 si caratterizzano per essere anche nuclei anziani (over 65);
- i nuclei con invalidi e con minori traggono beneficio dalla riforma e le altre tipologie esaminate risultano sostanzialmente in linea con gli andamenti generali;
Considerato che dei 13.915 nuclei unipersonali, 7.818 si collocano in fascia di protezione, 5.054 in fascia di accesso e 1.043 in fascia di permanenza;
Ritenuto necessario, alla luce delle risultanze del monitoraggio effettuato, lasciare la facoltà ai Comuni di prevedere nei propri regolamenti una misura correttiva al canone che viene corrisposto dai nuclei unipersonali in fascia di protezione e in fascia di accesso, consistente nell’applicazione di una riduzione del 10% rispetto al canone calcolato in base alla metodologia vigente (D.A.L. n. 154 del 2018 e regolamenti comunali);
Considerato opportuno ribadire che in fascia di protezione debba essere comunque corrisposto il canone minimo, qualora l’applicazione della riduzione del 10% determini un canone inferiore allo stesso;
Ritenuto opportuno prevedere che l’esecutività della deliberazione di Assemblea legislativa decorra dalla pubblicazione della medesima nel BURERT;
Visti:
- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, avente ad oggetto “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e s.m.;
- il D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007” e s.m.i.;
- n. 122 del 28 gennaio 2019 “Approvazione piano triennale di prevenzione della corruzione 2019 -2021”;
- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” e le circolari applicative prot. PG 660476 del 13 ottobre 2017 e PG 779385 del 21 dicembre 2017;
- n. 2189 del 21 dicembre 2015 “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera n.2189/2015”;
- n. 622 del 28 aprile 2016 “Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;
- n. 1107 del 11 luglio 2016 “Integrazione delle declaratorie delle Strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell’implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera n. 2189/2015”;
- n. 1681 del 17 ottobre 2016 “Indirizzi per la prosecuzione della riorganizzazione della macchina amministrativa regionale avviata con delibera n. 2189/2015”;
- n. 163 del 17 febbraio 2017 “Assunzione dei vincitori delle selezioni pubbliche per il conferimento di incarichi dirigenziali, ai sensi dell'art. 18 della L.R. 43/2001, presso la Direzione Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente”;
Richiamata infine la determinazione n. 4023 del 17 marzo 2017 “Conferimento di incarico dirigenziale di responsabile del Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative presso la Direzione Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente”;
Acquisito il parere favorevole, espresso ai sensi dell’art. 6, L.R. n. 13/2009, del Consiglio delle Autonomie Locali espresso in data 25 febbraio 2019;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore competente per materia;
delibera:
di proporre all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, per le motivazioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente richiamate:
1. di lasciare la facoltà ai Comuni di prevedere nei propri regolamenti una misura correttiva al canone che viene corrisposto dai nuclei unipersonali in fascia di protezione e in fascia di accesso, consistente nell’applicazione di una riduzione del 10% rispetto al canone calcolato in base alla metodologia vigente (D.A.L. n. 154 del 2018 e regolamenti comunali);
2. di ribadire che in fascia di protezione debba essere comunque corrisposto il canone minimo, qualora l’applicazione della riduzione del 10% determini un canone inferiore allo stesso;
3. di stabilire che l’esecutività della deliberazione di Assemblea legislativa decorre dalla pubblicazione della medesima nel BURERT;
4. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;
5. di pubblicare la deliberazione assembleare nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna."