n.307 del 27.10.2021 periodico (Parte Seconda)

Approvazione dello schema di Protocollo di intesa per l'istituzione di una rete regionale per la conservazione e la tutela delle tartarughe marine e dei cetacei

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

− la Convenzione internazionale firmata dai rappresentanti di 80 paesi a Washington nel 1973, entrata in vigore a luglio 1975, sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, CITES), recepita dall’Italia con la legge 7 febbraio 1992, n. 150, modificata dal Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 275;

− la Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento (Convenzione di Barcellona, 1976), ratificata dall’Italia con la legge 27 maggio 1999, n. 175;

− la Convenzione di Berna, adottata nel 1979 ed entrata in vigore nel 1982, sulla conservazione della fauna selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, ratificata dall’Italia con la legge 5 agosto 1981, n. 503;

− la Convenzione di Bonn sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica (Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals, CMS), adottata il 23 giugno del 1979, e ratificata dall’Italia con la legge 25 gennaio 1983, n. 42;

− il Protocollo sulle aree particolarmente protette del Mediterraneo (Protocol Concerning Mediterranean Specially Protected Areas, noto come protocollo SPA), adottato a Ginevra il 3 aprile 1982 e ratificato a Barcellona il 10 giugno 1995 come protocollo sulle aree particolarmente protette e sulla diversità biologica nel Mediterraneo denominato SPA and Biodiversity Protocol (Protocol Concerning Specially Protected Areas and Biological Diversity in the Mediterranean);

− il Piano di Azione per la Conservazione delle Tartarughe Marine del Mediterraneo, adottato nel 1989 nell’ambito del Mediterranean Action Plan (MAP);

− la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare UNCLOS (United Nations Convention on the Law of the Sea), firmata a Montego Bay in Giamaica il 10 dicembre 1982, e ratificata dall’Italia con la legge 2 dicembre 1994, n. 689;

− la Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992 e ratificata dall’Italia con la legge 14 febbraio 1994, n. 124;

− il Regolamento (CE) n. 338 del Consiglio, del 9 dicembre 1996 relativo alla protezione di specie di flora e fauna selvatica mediante il controllo del loro commercio;

− il Regolamento (CE) 1967 del Consiglio, del 21 dicembre 2006, relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo e recante modifica del Regolamento (CEE) n. 2847/93 e che abroga il Regolamento (CE) n. 1626/94.

− la Direttiva 92/43/CEE e successive modifiche ed integrazioni, relativa alla Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche;

− il DPR 357/97 “Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche“ e s.m.i.;

− la Legge 6 dicembre 1991, n. 394, “Legge quadro sulle aree protette” e s.m.i.;

− il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;

− il DM del 17 ottobre 2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)”;

− la legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 recante “Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a Leggi regionali” e, in particolare, il Titolo I;

− la legge regionale 31 luglio 2006, n. 15 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”;

− la legge regionale 20 maggio 2021, n. 4 recante “Legge europea per il 2021;

− l'elenco regionale delle specie di pesci, anfibi, rettili, mammiferi, insetti ed altri invertebrati da sottoporre a particolare protezione, approvato con deliberazione 22 luglio 2009, n. 243 dell’Assemblea legislativa nell’ambito del Programma per il Sistema della Aree protette e dei siti di Rete Natura 2000.

Richiamate:

− la propria deliberazione n. 646 del 21 maggio 2012, con la quale è stato approvato lo schema di Protocollo d’Intesa (d'ora in avanti "Protocollo") per l’istituzione di una Rete Regionale per la Salvaguardia e la Tutela delle Tartarughe Marine (d'ora in avanti "Rete regionale"), sottoscritto in data 31 luglio 2012 con valenza triennale;

− la propria deliberazione n. 1233 del 23 luglio 2014 con la quale è stato approvato lo schema di addendum al Protocollo, che estende le funzioni ed i compiti della Rete regionale anche alla salvaguardia dei cetacei marini, e ne integra i componenti in seguito alla L.R. del 23 dicembre 2011, n. 24;

− la propria deliberazione n. 1055 del 27 luglio 2015 con la quale è stata approvata la proroga della durata del Protocollo al 27 luglio 2016;

− la propria deliberazione n. 2321 del 22 novembre 2019 con la quale è stato approvato lo schema di Protocollo della Rete regionale per la conservazione e la tutela delle tartarughe marine e dei cetacei marini;

− la propria deliberazione n. 1572 del 9 novembre 2020 con la quale si istituito il SIC marino IT40600018 “Adriatico settentrionale – Emilia-Romagna” al largo del delta del Po e confinante con un analogo sito della Regione Veneto;

− il Protocollo di intesa per la redazione del Piano Nazionale per la Conservazione delle Tartarughe Marine (PATMA) del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

− il documento “Linee guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione e rilascio a scopi scientifici”, prodotto da ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare pubblicate nella collana Manuali e Linee guida ISPRA n. 89/13, nonché le successive modifiche al testo introdotte a seguito dei lavori del Comitato Paritetico per la Biodiversità, sul quale la Conferenza Stato Regioni ha sancito l’Accordo il 10 luglio 2014 con il Repertorio n. 83/CSR della Presidenza del Consiglio dei Ministri (di seguito denominate “Linee Guida”);

− il documento “Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE e Direttiva 09/147/CE) in Italia: ambiente marino” pubblicato nella collana Manuali e Linee guida ISPRA n. 190/19;

Considerato che:

− la Regione Emilia-Romagna, nell'ambito delle funzioni esercitate ai sensi dell'art. 7 del DPR 357/97 e ai sensi dell’art. 8 comma 4, del Titolo I della Legge regionale 14 aprile 2004, n. 7, nonché della Legge regionale 17 febbraio 2005, n. 6 in materia di tutela della biodiversità, è attualmente impegnata nell'attuazione della Direttiva "Habitat";

− il Mar Adriatico, in particolare il settore settentrionale interessato dalla costa emiliano-romagnola, ospita specie di mammiferi e tartarughe marine soggette alla tutela della Direttiva Habitat 92/43/CEE e del DPR 357/97;

− la salvaguardia delle tartarughe marine rappresenta un’applicazione del principio dello sviluppo sostenibile, così come definito dall’art. 3 quater del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.;

− l'art. 11 della sopra richiamata Direttiva Habitat impone agli Stati membri la realizzazione di attività di monitoraggio dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario, sul territorio di propria competenza;

− l’art. 7 del DPR 357/97 stabilisce che le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, sulla base delle Linee guida per il monitoraggio stabilite dal Ministero dell’Ambiente, disciplinino l’adozione delle misure idonee a garantire la salvaguardia e il monitoraggio dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario;

− nella Regione Emilia-Romagna sono attualmente presenti alcuni centri di soccorso e di riabilitazione per tartarughe marine dotati di vasche ed abilitati alla terapia e alla riabilitazione, regolarmente autorizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art.11 del DPR 357/97;

− nella Regione Emilia-Romagna è, altresì, presente un C.R.A.S. CETACEI esclusivamente deputato al soccorso dei cetacei autorizzato dalla Regione Emilia-Romagna, Servizio Territoriale Agricoltura, Caccia e Pesca di Rimini;

Considerato, inoltre, che si rende necessario:

− coordinare le politiche e gli strumenti per la gestione e la salvaguardia delle tartarughe marine e dei cetacei e gli interventi ad esse finalizzate, in maniera tale da superare le carenze che limitano l’efficacia delle azioni di conservazione e di tutela di queste specie protette;

− attuare azioni prioritarie per attività di ricerca volte principalmente alla riduzione di fattori di rischio, allo studio delle aree scelte dalle tartarughe marine per la ricerca di cibo e per lo svernamento, ed alla stima qualitativa e quantitativa degli impatti che le attività alieutiche ed i diversi sistemi di pesca hanno sulle popolazioni di tartarughe presenti nel mare Adriatico, al fine di identificare opportune misure regolamentari della pesca, coerentemente con le disposizioni del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

− attuare iniziative volte alla formazione di operatori qualificati addetti agli interventi di recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine, ai fini della riabilitazione, nonché al rilascio delle stesse in mare;

− attuare iniziative volte all’informazione ed alla sensibilizzazione della cittadinanza sul tema della salvaguardia delle tartarughe marine e dei cetacei;

− valorizzare le esperienze maturate a livello locale e garantire così un intervento sempre più adeguato ed efficace per la salvaguardia delle specie di tartarughe marine e di cetacei;

− tenere conto della riorganizzazione delle competenze tra gli Assessorati regionali avvenuta nel 2020;

− inserire tra i componenti della Rete regionale istituita in passato ulteriori soggetti pubblici e privati in quanto impegnati su questi temi a diverso livello;

Ritenuto, quindi, opportuno:

− predisporre un nuovo Protocollo di Intesa, allegato parte integrante alla presente deliberazione, per la re-istituzione della suddetta Rete regionale tra la REGIONE EMILIA-ROMAGNA: Assessorato alla Montagna, Aree Interne, Programmazione territoriale, Pari Opportunità (con funzioni di coordinamento), Assessorato all'Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, Assessorato alle Politiche per la salute, Assessorato all’Ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile ed i seguenti altri soggetti: COMANDO REGIONE CARABINIERI FORESTALE EMILIA-ROMAGNA – Nucleo Carabinieri CITES di Bologna; COMANDO REGIONE CARABINIERI FORESTALE EMILIA-ROMAGNA – Nucleo Carabinieri CITES di Forlì-Cesena; RAGGRUPPAMENTO CARABINIERI PER LA BIODIVERSITÀ - Reparto Biodiversità di Punta Marina; ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ - Delta del Po; ARPAE - Struttura Oceanografica Daphne; ARPAE SAC – Sede di Rimini; IZSLER - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna; UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie; FONDAZIONE CENTRO RICERCHE MARINE; FONDAZIONE CETACEA; CESTHA, Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat; T.A.O., Turtles of the Adriatic Organization; SEA SHEPHERD ITALIA; DELTA RESCUE; ENPA - Ente Nazionale Protezione Animale – Sezione Lagosanto (FE); AICS - Associazione Italiana Cultura e Sport – Comitato Regionale Emilia-Romagna - Settore Ambiente; AMA - Associazione Mediterranea Acquacoltori; LEGACOOP Agroalimentare Nord Italia; CONFCOOPERATIVE – FEDAGRIPESCA Emilia-Romagna; FLAG COSTA DELL’EMILIA-ROMAGNA

− stabilire che l’adesione del suddetto Protocollo da parte di tutti i soggetti sopra menzionati avverrà con specifiche comunicazioni ufficiali;

− stabilire che le modalità ed i tempi della collaborazione sono indicati in dettaglio nei singoli articoli del Protocollo;

Dato atto, infine, che le modalità di recupero, soccorso, affidamento, gestione e rilascio in natura delle specie oggetto del presente protocollo sono regolamentate sulla base delle specifiche Linee Guida e protocollo operativo disposti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e che, a tal riguardo, la Regione potrà avvalersi dei Centri di primo soccorso e dei Centri di terapia e riabilitazione, coordinati con gli uffici delle Capitanerie di Porto, nonché di altre strutture che svolgeranno anche attività complementari;

Vista la legge n. 124 del 2015 di riforma della pubblica amministrazione ed i relativi decreti attuativi, in particolare i decreti legislativi 4/8/2016, n. 169 e 19/8/2016, n. 177;

Richiamate:

- la Legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 "Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e s.m.i.;

- il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e s.m.i.;

- la propria deliberazione n. 83 del 21/1/2020 “Approvazione Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2020-2022” e, in particolare, l’allegato A) “Catalogo dei Processi Amministrativi” e l’allegato D) “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2020-2022”;

Richiamate, altresì, le proprie deliberazioni:

- n. 2416 del 29 dicembre 2008 "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/07" e s.m.i., per quanto applicabile;

- n. 56 del 25 gennaio 2016 “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi della L.R. n. 43/01”;

- n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase di riorganizzazione avviata con delibera 2189/15”;

- n. 622 del 28 aprile 2016 “Seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/15;

- n. 702 del 16 maggio 2016 “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali – Agenzie – Istituto, e nomina dei responsabili della prevenzione della corruzione della trasparenza e accesso civico, della sicurezza del trattamento dei dati personali, e dell'anagrafe per la stazione appaltante”;

- n. 1107 del 11 luglio 2016 "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta Regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/25";

- n. 771 del 24 maggio 2021 avente ad oggetto “Rafforzamento delle capacità amministrative dell'ente. Secondo adeguamento degli assetti organizzativi e linee di indirizzo 2021”;

Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell’Assessore alla Montagna, Aree Interne, Programmazione territoriale, Pari Opportunità

A voti unanimi e palesi

delibera

1. di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, e che qui si intendono integralmente richiamate, il Protocollo di Intesa per la re-istituzione della “Rete regionale per la conservazione e la tutela delle tartarughe marine e dei cetacei”, allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto, tra:

- Regione Emilia-Romagna;

- Carabinieri forestale Emilia-Romagna – Nucleo CITES di Bologna;

- Carabinieri Forestale Emilia-Romagna – Nucleo CITES di Forlì-Cesena;

- Raggruppamento carabinieri per la biodiversità - Reparto Biodiversità di Punta Marina;

- Ente di gestione per i parchi e la biodiversità - Delta del Po;

- ARPAE - Struttura Oceanografica Daphne;

- ARPAE SAC – Sede di Rimini;

- IZSLER - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna;

- Università di Bologna - Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie;

- Fondazione Centro Ricerche Marine;

- Fondazione CETACEA;

- CESTHA - Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat;

- T.A.O. - Turtles of the Adriatic Organization;

- SEA SHEPHERD Italia;

- DELTA RESCUE;

- ENPA - Ente Nazionale Protezione Animale – Sezione Lagosanto (FE);

- AICS - Associazione Italiana Cultura e Sport – Comitato Regionale Emilia-Romagna - Settore Ambiente;

- AMA - Associazione Mediterranea Acquacoltori;

- LEGACOOP Agroalimentare Nord Italia;

- CONFCOOPERATIVE – FEDAGRIPESCA Emilia-Romagna;

- FLAG COSTA DELL’EMILIA-ROMAGNA.

2. di stabilire che l’adesione al presente Protocollo di intesa da parte di tutti i soggetti sopra menzionati avverrà con specifiche comunicazioni ufficiali;

3. di autorizzare l’Assessore alla Montagna, Aree Interne, Programmazione territoriale, Pari Opportunità, o un suo delegato, a rappresentare la Regione Emilia-Romagna durante i lavori della Rete regionale;

4. di affidare alla Direzione Generale cura del territorio e dell’ambiente lo svolgimento delle attività previste dal presente Protocollo di Intesa, con il coinvolgimento di tutti i Servizi della Regione Emilia-Romagna con competenze in materia di tutela dell’ambiente marino e delle specie protette, in materia di sorveglianza sanitaria e degli aspetti veterinari e di benessere animale, nonché in materia di pesca e acquacoltura;

5. di autorizzare l’Assessore alla Montagna, Aree Interne, Programmazione territoriale, Pari Opportunità, o un suo delegato, ad apportare le eventuali modifiche al Protocollo ritenute non sostanziali che si rendessero necessarie;

6. di disporre la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, dando atto che il Servizio Aree protette provvederà alla sua diffusine sulle pagine web dedicate;

7. di dare atto, infine, che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa.

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