n.340 del 20.11.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4254 - Risoluzione proposta dai consiglieri Mori, Bonaccini, Barbieri, Piva, Ferrari, Monari, Pariani, Serri, Fiammenghi, Mumolo, Montanari, Moriconi, Pagani, Casadei, Luciano Vecchi, Riva e Carini per impegnare l'Assemblea legislativa e la Giunta a sostenere, con particolare riferimento alle celebrazioni del 70° anniversario della Resistenza, progetti volti ad ampliare la ricerca storica di testimonianze, biografie e iconografie dedicate al ruolo delle donne nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione, favorendo inoltre collaborazioni e progetti innovativi con Università, Istituti ed Associazioni femminili volti a valorizzare storie, memorie e contributi relativi al ruolo svolto dalle donne negli anni 1943-1945

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

nel corso di quest’anno e fino al 2015 sarà celebrato il 70° anniversario della Resistenza (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945), con particolare riferimento agli eventi che hanno portato l'Italia alla liberazione dalla dittatura e dall'occupazione straniera, alla dignità, indipendenza e unità della Nazione e alla Democrazia;

le Istituzioni nazionali e regionali, in collaborazione con le associazioni e gli istituti storici, hanno il dovere di contribuire a valorizzare e diffondere la memoria collettiva di fatti cruciali della storia d'Italia promuovendo, in forza dei principi fondamentali della Costituzione Repubblicana, una partecipazione ampia e attiva della popolazione rivolgendosi anzitutto alle nuove generazioni, ossia agli artefici dell'impegno di oggi per la democrazia e la libertà di domani.

Considerato che

sulla base della documentazione ANPI nazionale le partigiane combattenti furono 35.000, le patriote 20.000, nei gruppi di difesa ci furono 70.000 iscritte, le arrestate e/o torturate furono 4.653, mentre le deportate furono 2.750, le fucilate o impiccate furono 2.812, le commissarie di guerra 512, le donne decorate di medaglie d’oro al valore militare sono state 19;

oltre i numeri, la Resistenza delle donne è da sempre un “racconto sommerso”, dal momento che la storiografia si è basata su fonti di natura istituzionale e collettiva, soprattutto incentrate su documenti e narrazioni maschili della Lotta di Liberazione che relegavano le donne a ruoli marginali.

Sottolineato che

l’antifascismo fu per le tante donne che fecero parte della Resistenza una scelta consapevole, che ha dato avvio al lungo percorso – non ancora concluso - verso la loro piena cittadinanza pubblica e politica;

in particolare, assumendo compiti fino ad allora tradizionalmente maschili, sostituendo gli uomini nel lavoro e nel mantenimento della famiglia, ribaltando la consueta divisione dei ruoli, nonché in numerosi casi agendo e lottando attivamente per la Liberazione, le donne italiane superarono ruoli e stereotipi tradizionali e conquistarono un riconoscimento politico e civile che ebbe come primo esito il diritto al voto;

 il contributo che le donne hanno reso alla nascita della Repubblica, alla nostra Costituzione e all’affermazione di diritti civili e sociali che sono diventati patrimonio di tutti, non è mai stato valorizzato né sui testi scolastici né attraverso alcun canale di larga divulgazione culturale.

Evidenziato che

la Regione Emilia-Romagna ha pienamente assunto la parità tra donne e uomini come principio informatore della propria attività istituzionale e legislativa, nonché fattore di sviluppo socio-culturale ed economico della comunità emiliano-romagnola.

Impegna l’Assemblea legislativa e la Giunta, per quanto di rispettiva competenza,

a sostenere in ogni tempo, ma in particolare per le celebrazioni del 70° anniversario, progettualità volte ad ampliare la ricerca storica di testimonianze, biografie e iconografie dedicate al ruolo delle donne nella Resistenza e Lotta di Liberazione;

nell’ambito di tale finalità, a favorire collaborazioni e progetti innovativi con Università, Istituti storici e luoghi della memoria, nonché iniziative sia culturali che educative sul territorio, in collaborazione con l’associazionismo femminile e con l’Ufficio scolastico regionale, volte a far conoscere e valorizzare storie, memorie e contributi di donne negli anni 1943-1945, anche attraverso l'intitolazione di spazi pubblici a personalità meritevoli o a momenti simbolici dell’azione di Resistenza femminile.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 5 novembre 2013

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina