n.275 del 05.08.2020 periodico (Parte Seconda)

Dichiarazione dello stato di crisi regionale per gli eventi calamitosi verificatisi nel territorio regionale nei giorni dal 2 al 15 giugno e dal 2 al 4 luglio 2020

IL PRESIDENTE

Visti:

- la legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale di protezione civile”, ed in particolare l’art. 2 che, alle lettere a), b) e c) del comma 1, individua e distingue gli eventi calamitosi in relazione al rilievo rispettivamente nazionale, regionale e locale degli stessi ed all’assetto dei poteri e delle attribuzioni di enti ed amministrazioni;

- il Decreto legislativo 2 gennaio 2018 n. 1 “Codice della protezione civile” ed in particolare l’art. 7 che definisce la tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile e i poteri di intervento degli enti competenti e l’art. 48 che abroga, tra l’altro, la legge n. 225/1992 e dispone all’art. 50 che, fino all’adozione dei provvedimenti attuativi previsti dal medesimo decreto, continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti;

- la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile” e successive modifiche ed in particolare l’art. 2 che, in linea con la legge n. 225/1992 e il sopravvenuto decreto legislativo n. 1/2018, definisce la tipologia degli eventi calamitosi e i relativi ambiti di intervento istituzionale;

- la L.R. 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, province, comuni e loro unioni” e ss.mm.ii., con la quale, in coerenza con il dettato della Legge 7 aprile 2014, n. 56, è stato riformato il sistema di governo territoriale e, per quanto qui rileva, è stato ridefinito l’assetto delle competenze dell’Agenzia regionale di protezione civile ridenominata, peraltro, “Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile”;

Premesso che:

- dal 2 al 15 giugno del corrente anno il territorio della regione Emilia-Romagna è stato interessato da più impulsi temporaleschi che si sono susseguiti su diversi settori a più riprese con rovesci di pioggia e grandine che hanno causato allagamenti localizzati nel Reggiano, nelle zone collinari e montane del Bolognese e Modenese, e intensi fenomeni fluvio-torrentizi con erosione, trasporto ed accumulo di detrito, che hanno interessato edifici e viabilità;

- tra il 2 e il 4 luglio fenomeni convettivi intensi, che hanno interessato l’area a ridosso del Po tra il reggiano e il ferrarese, sono stati caratterizzati da grandinate di grosse dimensioni nel reggiano e da forti raffiche (valori massimi dell’ordine di 100 km/h) nel Ferrarese e precipitazioni intense e in alcuni casi persistenti hanno provocato danni e allagamenti in particolare nella bassa parmense, bassa reggiana, fascia pedecollinare modenese e bolognese;

- i ripetuti impulsi temporaleschi che si sono susseguiti nei mesi di giugno e luglio 2020, sull’intero territorio regionale, hanno determinato repentine piene del reticolo idraulico minore sia in area collinare e montana sia in area di pianura;

- in conseguenza delle precipitazioni si sono verificati centinaia di dissesti, movimenti franosi, diffusi smottamenti, colate rapide di detriti e fango, alcuni crolli e caduta massi, cedimenti di muri di contenimento che hanno interessato prevalentemente la viabilità comunale ma anche quella provinciale e regionale e in alcuni casi hanno interessato anche abitati;

- nella zona di pianura le intense precipitazioni a carattere di nubifragio hanno determinato prevalentemente scenari di allagamento urbano per difficoltà di scolo del reticolo, e insufficienza diffusa del reticolo del sistema di Bonifica;

- la rete di bonifica è stata particolarmente sollecitata; sono stati attivati tutti gli impianti idrovori interessati per lo smaltimento delle acque e le casse di espansione; nonostante gli svuotamenti preventivi dei canali colmi per irrigazione, si sono verificate diverse tracimazioni con conseguenti allagamenti; le ripetute operazioni di riempimento e svuotamento dei canali consortili hanno determinato diffusi dissesti lungo le sponde arginali.

- a scala regionale si contano oltre trenta scuole di vario ordine e grado allagate del tutto o in parte e allagamenti e danneggiamenti hanno interessato in particolare anche alcuni municipi, edifici di culto, strutture sanitarie ed altri edifici destinati a vari usi;

- i nuclei più intensi dei sistemi temporaleschi organizzati sono stati caratterizzati da estese grandinate e forti raffiche di vento associate a fulminazioni che hanno provocato rilevanti danni e disservizi a edifici pubblici e privati (ad uso abitativo e produttivo), alle strutture sportive, alberature, reti elettriche, reti telefoniche, rete stradale e rete ferroviaria;

Dato atto che l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha assicurato il proprio intervento operativo raccordandosi con i Vigili del fuoco per gli interventi di soccorso tecnico urgente, nonché con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e gli enti locali coinvolti, anche mediante l’attivazione delle Strutture operative e del Volontariato di Protezione Civile per la gestione delle criticità e il necessario supporto per il più rapido rientro nelle condizioni di normalità;

Evidenziato che, per l’intensità, l’estensione e l’impatto sulle aree colpite degli eventi in parola, la Regione Emilia-Romagna ha trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri la relazione di evento, riportante anche una prima valutazione speditiva dei danni, e la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale, ai sensi dell’art. 24 del Decreto legislativo n. 1/2018, affinché con mezzi e poteri straordinari possa essere assicurata una pronta ed adeguata risposta, anche in termini di risorse finanziarie, alle urgenti necessità di ripristino delle condizioni di sicurezza e mitigazione dei rischi residui nelle aree colpite;

Visto l’art. 8, comma 1, della legge regionale n. 1/2005, ai sensi del quale, al verificarsi o nell'imminenza degli eventi di cui all'art. 2, comma 1, lettera b), della medesima legge regionale, ovvero eventi di rilievo regionale che per natura ed estensione necessitano di una immediata risposta della Regione, il Presidente della Giunta regionale decreta lo stato di crisi regionale, determinandone durata ed estensione territoriale;

Ritenuto, nelle more dell’auspicata deliberazione dello stato di emergenza di cui sopra, di dichiarare ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 1/2005, lo stato di crisi regionale per tutto il territorio regionale;

Dato atto che il Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della citata legge regionale n. 1/2005, al verificarsi di una situazione di pericolo che renda necessari specifici lavori o altri interventi indifferibili e urgenti, nonché misure temporanee di assistenza a nuclei familiari evacuati da abitazioni inagibili, può adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari, assumendo i relativi impegni di spesa nei limiti delle disponibilità dei capitoli del bilancio dell'Agenzia regionale a ciò specificamente destinati, nel rispetto di direttive impartite dalla Giunta regionale;

Visto il Decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;

Dato atto dei pareri allegati;

decreta:

Per le ragioni espresse in parte narrativa e che qui si intendono integralmente richiamate:

  1. di dichiarare, ai sensi dell’art. 8, della legge regionale n. 1/2005, nel territorio regionale colpito dagli eventi calamitosi descritti in premessa, lo stato di crisi regionale, per la durata di 90 giorni decorrenti dalla data di adozione del presente Decreto;
  2. di pubblicare integralmente il presente Decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico;
  3. di dare atto che il presente atto sarà pubblicato altresì sul sito web istituzionale della Regione nella sezione “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Altri contenuti” – “Dati ulteriori” - in applicazione degli indirizzi della Giunta regionale sulla trasparenza ampliata, ai sensi dell’art. 7-bis, comma 3, del D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33 e ss.mm.ii..

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina