n.342 del 30.12.2015 periodico (Parte Seconda)

Risoluzione - Oggetto n. 1772 - Risoluzione per invitare la Giunta a perseguire ogni iniziativa utile ai fini di una positiva soluzione della crisi annunciata da Philips Saeco per salvaguardare la produzione, il lavoro e il reddito dei dipendenti nello stabilimento di Gaggio Montano. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Taruffi, Gibertoni, Fabbri, Alleva, Foti, Aimi, Bignami

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Saeco, storica azienda di Gaggio Montano fondata nel 1981, è stata acquistata nel 2009 dalla multinazionale olandese Philips;

i buoni auspici che avevano accompagnato l’acquisizione si sono presto scontrati con una realtà che ha visto la delocalizzazione in Romania di parte della produzione, il massiccio ricorso alla cassa integrazione e una drastica contrazione della produzione di macchine per caffè e ciò nonostante il settore sia uno dei pochi che non ha riscontrato gravi danni dalla crisi economica ed oggi sia in netta ripresa;

ultimo atto della parabola discendente innescata dalla nuova proprietà è il recentissimo annuncio di 243 esuberi, poco meno della metà dei 558 dipendenti dello stabilimento bolognese, che parrebbe dettato esclusivamente da logiche di profitto della multinazionale e non da reali contrazioni della produzione.

Evidenziato che

Saeco non è solo un marchio centrale del made in Italy, caratterizzato dall’alta qualità legata al continuo investimento in ricerca e sviluppo, ma è anche una imprescindibile risorsa entro il panorama produttivo della nostra regione, nonché fonte di impiego e di reddito per centinaia di famiglie;

non solo, ma la collocazione appenninica della produzione aggiunge ulteriore valore sociale alla stessa, rendendo possibile il presidio di un territorio in cui minori sono le occasioni di lavoro rispetto alle città della pianura;

le ricadute negative riguarderebbero dunque l’intero Appennino bolognese, sia dal punto di vista economico che sociale. A tal proposito, non può che destare preoccupazione il dato relativo al numero di imprese nei comuni appenninici bolognesi, quasi dimezzate dal 2008 ad oggi;

si tratterebbe, come hanno ribadito i 9 sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e i 4 dell’Unione dei Comuni dell’Alto Reno, di una situazione che metterebbe a dura prova l’intera vallata, già fortemente provata dalla crisi economica degli ultimi anni.

Valutato che

la Regione, in accordo con la Città Metropolitana, ha già convocato un Tavolo di crisi svoltosi il 2 dicembre, invitando l’azienda, Unindustria Bologna e i sindacati.

Invita la Giunta

a perseguire ogni ulteriore iniziativa che sarà ritenuta utile a contribuire alla positiva soluzione della crisi annunciata da Saeco, salvaguardando la produzione nello stabilimento gaggese, il lavoro ed il reddito dei dipendenti e il presidio sociale del territorio.

Impegna la Giunta

a utilizzare la Conferenza per la montagna come momento per la predisposizione di politiche industriali per tutto l’Appennino, operando anche al fine di riconvertire alcuni stabilimenti assicurandone così la continuità produttiva.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 10 dicembre 2015

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