n.100 del 12.04.2023 periodico (Parte Seconda)

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la celiachia è una delle patologie permanenti più diffuse e la stima della sua prevalenza si aggira intorno all’1%: nella popolazione italiana con un numero totale che si aggira intorno ai 600.000 celiaci. Come riportato nell’ultima Relazione annuale al Parlamento sono oltre 233.000 i celiaci ad oggi diagnosticati di cui il 34% è appartenente alla popolazione maschile (78.248) e il 66% a quella femminile (154.899) e che la patologia risulta concentrata nella fascia di età tra i 18 e i 59 anni;

le persone che hanno un’intolleranza permanente al glutine (celiachia) devono seguire un’alimentazione a base di prodotti dietetici specifici e l'unica terapia attualmente disponibile è l'esclusione totale dalla dieta dei cereali contenenti glutine.

Considerato che

la Regione Emilia-Romagna ha attivato un percorso che permette alle persone con celiachia di rifornirsi gratuitamente, entro un importo massimo di spesa mensile, dei prodotti alimentari senza glutine nelle farmacie e nei negozi convenzionati, presenti sul territorio regionale;

dal mese di luglio 2019 per i circa 18.000 cittadini affetti da celiachia presenti sul nostro territorio è più semplice acquistare i prodotti dietetici specifici grazie alla dematerializzazione dell'intero processo che ha reso operativo il percorso di approvvigionamento dei prodotti privi di glutine a carico del Servizio sanitario regionale sostituendo l’erogazione dei buoni cartacei con un budget mensile elettronico che le persone affette da celiachia possono utilizzare per l’acquisto di prodotti senza glutine con Tessera Sanitaria e Codice Pin Celiachia personale.

Riscontrato che

attualmente, i pazienti che si trovano domiciliati per studio o lavoro in una regione diversa da quella di residenza non possono utilizzare i buoni di acquisto dei prodotti senza glutine necessari per l’alimentazione corretta e terapeutica in quanto i buoni digitali possono essere utilizzati solo nella regione di emissione;

diciotto regioni su ventidue hanno adottato i buoni digitali o dematerializzato l’intero processo e nonostante questo faciliti i pazienti celiaci negli acquisti dei prodotti dietetici specifici, i software utilizzati dalle varie pubbliche amministrazioni delle diciotto regioni sono ancora disomogenei e non interoperabili, creando notevoli disagi.

Evidenziato che

a tutt'oggi, gli accordi tra le due ASL dalle quali il paziente celiaco riceve assistenza sanitaria (la ASL di residenza e quella temporanea in cui studia o lavora) possono essere definiti solamente tramite un percorso burocratico complesso che deve essere riconosciuto ed accettato da entrambe le ASL di origine-residenza e di arrivo-domicilio che oltretutto va rinnovato ogni sei mesi ed è subordinato all’emissione di tutti gli scontrini fiscali raccolti e consegnati dal paziente;

esiste già un indirizzo parlamentare che prevede la predisposizione, in tempi brevi, di un provvedimento che consenta ai sistemi informatici di tutte le regioni di dialogare tra loro, ma che al momento è disatteso e non ancora definito.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi presso le Istituzioni competenti per promuovere, in tempi brevi, tutte le azioni necessarie al fine di predisporre un provvedimento che permetta ai pazienti celiaci di utilizzare il budget mensile a loro disposizione anche in regioni diverse da quella di residenza, garantendo l'omogeneità e l'interoperabilità dei sistemi informatici regionali.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta antimeridiana del 28 marzo 2023