n.64 del 04.03.2019 (Parte Prima)
Oggetto n. 8021 - Ordine del giorno n. 5 collegato all’oggetto 7391 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Norme per lo sviluppo, l'esercizio e la tutela dell'apicoltura in Emilia-Romagna". A firma della Consigliera: Gibertoni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Rilevato che
le api sono straordinari indicatori biologici per valutare lo stato di salute ambientale e i rischi di esposizione animale (uomo incluso);
il biomonitoraggio è uno strumento innovativo di controllo che può trovare varie applicazioni nel campo degli studi ambientali: permette infatti di rilevare gli effetti dell’inquinamento osservando organismi viventi e i loro parametri biologici attraverso lo studio di variazioni ecologiche dovute all´effetto di una o più sostanze inquinanti presenti nei vari comparti della biosfera;
questi studi permettono di osservare eventuali modificazioni morfologiche, fisiologiche e genetiche sia a livello cellulare e di organismo, ma anche a livello di popolazione e di comunità.
Rilevato inoltre
le api svolgono un ruolo fondamentale per il mantenimento della biodiversità vegetale: muovendosi di fiore in fiore per cercare nutrimento, favoriscono l’impollinazione, contribuendo così alla sopravvivenza e allo sviluppo delle piante, tanto quelle selvatiche che quelle coltivate. La loro scomparsa, quindi, potrebbe avere gravi conseguenze sull’equilibrio dell’ecosistema, mettendo tra l’altro a rischio la produzione di buona parte della frutta e della verdura che consumiamo;
l’esposizione combinata a più pesticidi è una delle cause principali della moria delle api;
un fenomeno che – suggeriscono gli studiosi – dovrebbe portare a ripensare il sistema di valutazione del rischio dei pesticidi: oggi, infatti, si considerano solo gli effetti prodotti da singole molecole, ma raramente sappiamo cosa succede quando ad agire sono due o più sostanze contemporaneamente, manca una valutazione sui possibili effetti sinergici che derivano dalla combinazione di due o più sostanze utilizzate contemporaneamente.
Constatato che
la biodiversità rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema (di un suolo agricolo, di una foresta, di un lago, e via dicendo). Infatti, è stato dimostrato che la perdita di biodiversità contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello della salute all’interno della società, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e impoverisce le tradizioni culturali;
la biodiversità fornisce nutrimento (vegetali e animali), fibre per tessuti (cotone, lana, ecc.), materie prime per la produzione di energia (legno e minerali fossili) ed è la base per i medicinali. La perdita e l’impoverimento della biodiversità ha impatti pesanti sull’economia e sulle società, riducendo la disponibilità di risorse alimentari, energetiche e medicinali. Attualmente il mercato mondiale dei farmaci vale 650 miliardi di dollari e quasi la metà si basa su farmaci tratti, direttamente o indirettamente, dai regni vegetale e animale.
Evidenziato che
i risultati di una ricerca, svolta in determinate aree di macchia mediterranea in Italia e in Tunisia, nell’ambito del progetto Mediterranean CooBEEration, condotta dal Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna ha messo in evidenza l’importanza delle api nel ripristinare la vegetazione nei casi di desertificazione, incendi e impoverimento dei terreni a seguito di calamità;
a differenza degli altri insetti impollinatori, l'ape domestica può essere aiutata dall'uomo, attraverso dei nutritori con soluzioni zuccherine posti tra tetto e soffitto dell'alveare, per contribuire a velocizzare il ripristino vegetazionale delle zone a seguito di incendi o altre calamità. Un concetto condiviso, ma sul quale non vi erano, almeno fino ad oggi, dati certi e controprove misurate ad attestarne l'impatto. Il miele rappresenta la matrice di raccolta per il breve periodo mentre la cera viene utilizzata per le valutazioni di lungo periodo grazie alla sua natura lipidica che conserva a lungo nel tempo le sostanze inquinanti;
lo studio suddetto ha dimostrato che attraverso gli alveari di api domestiche si può intervenire in maniera significativa (e con tempi più rapidi) per la ripresa della vegetazione di alcuni territori, colpiti da calamità;
la biodiversità rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema (di un suolo agricolo, di una foresta, di un lago, e via dicendo). Infatti, è stato dimostrato che la perdita di biodiversità contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello della salute all’interno della società, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e impoverisce le tradizioni culturali;
la biodiversità fornisce nutrimento (vegetali e animali), fibre per tessuti (cotone, lana, ecc.), materie prime per la produzione di energia (legno e minerali fossili) ed è la base per i medicinali. La perdita e l’impoverimento della biodiversità ha impatti pesanti sull’economia e sulle società, riducendo la disponibilità di risorse alimentari, energetiche e medicinali. Attualmente il mercato mondiale dei farmaci vale 650 miliardi di dollari e quasi la metà si basa su farmaci tratti, direttamente o indirettamente, dai regni vegetale e animale.
Impegna la Giunta regionale
a promuovere e incentivare, con o senza interventi di natura finanziaria, in collaborazione con organismi tecnico-scientifici specializzati presenti sul territorio regionale, il biomonitoraggio con le api, studi e ricerche sull'impatto sinergico dei pesticidi sulle api e sugli effetti delle api sulla biodiversità e sulla salubrità dei prodotti apistici.
Approvato all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 febbraio 2019