n.30 del 08.02.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3887 - Risoluzione per impegnare la Giunta - definiti, in sede di indirizzi assembleari, criteri di equità ed omogeneità delle politiche tariffarie applicate dai comuni per i servizi di nido per i bambini della fascia 0-3 anni - a sostenere, anche economicamente, un abbattimento delle tariffe per le famiglie più disagiate. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Boschini, Zoffoli, Pruccoli, Tarasconi, Mori, Rontini, Rossi Nadia, Iotti, Soncini, Poli, Caliandro, Cardinali, Ravaioli, Bessi, Lori, Bagnari, Montalti, Paruolo, Serri
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la programmazione condivisa ed il supporto economico che contraddistinguono l’azione della Regione Emilia-Romagna in ambito di servizi all’infanzia, ci ha portato ad essere la Regione italiana con la più ampia diffusione di tali servizi, l’unica ad aver superato l’obiettivo di Lisbona, col 35,5% di posti disponibili in relazione al totale dei bambini in età d’accesso (dati a.s. 2014-15);
ciò è il frutto di accorte e continue politiche di investimento portate avanti dagli enti locali con il sostegno della Regione, in un sistema integrato pubblico-privato che vede il pieno coinvolgimento di diversi gestori, nel rispetto di regole e principi comuni;
su questa linea prosegue la recentissima L.R. 19/2016, che ridefinisce il sistema delle prestazioni con una maggiore attenzione alle esigenze di qualità e flessibilità, confermando il ruolo sistemico dell’azione coordinata fra tutti gli attori coinvolti, istituzionali, pubblici o privati che siano.
Rilevato che
negli ultimi anni, a causa della persistente crisi economica, si è assistito ad un calo delle iscrizioni ai nidi, dovuto sia al fatto che le rette risultano sempre meno sostenibili per molte famiglie, sia al fatto che i genitori, entrambi nella peggiore delle ipotesi, si sono trovati fuori dal mercato del lavoro e quindi non necessitanti di tale servizio;
il nido resta tuttavia un servizio fondamentale, la cui fruizione va supportata sia in un’ottica di integrazione sociale e di primo approccio educativo, sia perché rende più agevole ai genitori il mantenimento del proprio impiego o la ricerca di un nuovo lavoro.
Evidenziato che
posto che l’azione della Regione non può eccedere l’individuazione condivisa con il sistema delle autonomie locali, essendo il sistema tariffario dei servizi a titolarità pubblica competenza dell’ente locale - che detiene potestà regolamentare e autonomia di bilancio -, la citata l.r. 19/16 tratta del tema delle rette rimandando agli emanandi indirizzi dell’Assemblea legislativa, previo parere di ANCI Emilia-Romagna, l’individuazione di tariffe che rispondano “a criteri di equità e omogeneità delle politiche tariffarie applicate dai comuni per i servizi di cui alla presente legge, che riguardino anche la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi medesimi…”.
Sottolineato che
la L. 107/2015 (cd. “buona scuola”) prevede l’istituzione del “sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni”;
l’ultimo Consiglio dei Ministri ha varato diversi decreti attuativi delle deleghe da essa previste, ivi compresa quella relativa al segmento 0-6, definendo un nuovo disegno del sistema di responsabilità maggiormente condivisa tra Stato, Regioni e Comuni, e le relative previsioni a carico del Bilancio dello Stato e ad oggi siamo in attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti del testo.
Posto che
certamente l’entità dei contributi regionali rappresenta un elemento di sostegno per il sistema dei servizi, che anche grazie al sostegno finanziario dello Stato e delle Regioni può attuare politiche di contenimento delle rette.
Si impegna
in sede di discussione dei citati indirizzi assembleari, a definire criteri di equità e omogeneità delle politiche tariffarie applicate dai comuni per i servizi di cui alla presente legge - che riguardino anche la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi medesimi - e che agevolino il più possibile la frequentazione dei servizi di nido per i bambini della fascia 0-3, con particolare attenzione alle fasce di disagio sociale ed economico.
Impegna la Giunta
a sostenere anche economicamente, per quanto di sua competenza e nell’ambito della collaborazione con gli Enti Locali, il massimo abbattimento perseguibile delle tariffe per le famiglie economicamente più disagiate, in relazione anche agli stanziamenti statali che saranno alla base dell’attuazione dei decreti citati.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 17 gennaio 2017