n.344 del 27.12.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5202 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il confronto con le altre istituzioni e i diversi soggetti interessati e/o coinvolti nel progetto diretto al ripristino della linea ferroviaria Budrio-Massa Lombarda, a prendere in esame la ridefinizione di uno studio finalizzato alla verifica in tempi rapidi delle condizioni di fattibilità del ripristino della linea, all'esplicitazione dei vantaggi che ne deriverebbero ed alla programmazione finanziaria conseguente, prevedendo inoltre le necessarie poste nell'elaborazione del Bilancio regionale per il 2018. A firma della Consigliera: Piccinini

L’Assemblea Legislativa regionale

premesso che

la linea ferroviaria la Budrio-Massa Lombarda è una ferrovia dismessa il cui esercizio si è svolto regolarmente fra il 1887 ed il 1964, con un tracciato di poco superiore ai 26 chilometri;

il tracciato era interconnesso, e potrebbe esserlo anche ora, con la rete ferroviaria nazionale e regionale (oggi RFI e FER), confluendo nelle linee Bologna-Budrio-Portomaggiore e Lavezzola-Lugo-Faenza, località dalle quali si può raggiungere direttamente Ravenna;

la linea ferroviaria consentiva e consentirebbe (se riattivata) un collegamento diretto ed alternativo fra Bologna e Ravenna, fra il capoluogo regionale ed il capoluogo di provincia più popoloso dell'area romagnola, sede universitaria distaccata dell'ateneo bolognese e del primo porto italiano per la movimentazione di rinfuse solide, il secondo dell'Adriatico per il complessivo traffico merci;

lungo il vecchio tracciato - che per lunghi tratti si presenta ancora con i binari o, comunque, risulta sgombro da insediamenti - sussistono ancora i manufatti delle vecchie stazioni e dei caselli;

l'ipotesi di riattivazione della linea è stata oggetto di studi commissionati da pubbliche istituzioni nel 1988 e nel 2003 (Province di Ravenna, Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna) o svolti da associazioni quali Legambiente nel 2009;

lo Studio di Fattibilità condotto nel 2003 dalla società METIS, per conto della Regione Emilia-Romagna e delle Province di Bologna e di Ravenna concluse che l'ex percorso ferroviario presenta alcuni requisiti fondamentali capaci di apportare motivazioni concrete all’attuabilità del progetto di riattivazione della linea:

- binari e massicciata facilmente ricostruibili: il tracciato su cui sorgevano un tempo si presenta sempre ben visibile e rintracciabile e soprattutto ancora del tutto sgombro;

- fabbricati di stazioni, caselli e case cantoniere: tutti esistenti, anche se alcuni in pessime condizioni;

- bacino d’utenza rilevante: ipotizzando come scenario di ripristino Budrio-Ravenna (linea Bologna-Budrio-Ravenna) si assisterebbe ad una importante migrazione dal trasporto su gomma (automobili ed autolinee) a quello su rotaia;

- maggiori vantaggi ambientali, con una riduzione delle emissioni di CO2 annue stimate attorno alle 2200 tonnellate;

- vantaggi economico-pratici per i pendolari: riduzione dei costi e dei tempi di percorrenza;

restano aperte anche altre problematiche quali quelle connesse alle possibili esigenze di parziali modifiche al preesistente tracciato, oggi lambito in alcuni tratti da costruzioni, e, ovviamente, l’analisi accurata della compatibilità economica;

in quest’ultimo ambito rientrano anche le valutazioni connesse agli spostamenti lungo l’asse Ravenna-Lugo-Massa Lombarda-Budrio-Bologna, che lo studio realizzato da METIS individuava, nel 2003, in oltre 6.000 spostamenti giornalieri, per un totale di più di 938.000 passeggeri all'anno; analoga rilevanza riveste la valutazione della riduzione annuale delle emissioni di anidride carbonica quantificabile, quantificata da Legambiente nel 2009 in circa 2200 tonnellate;

il Piano Strategico Locale di Medicina richiamato l’indubbio valore che potrebbe essere generato dal ripristino della linea ferroviaria sottolineando l’esigenza richiedendo l'aggiornamento dello studio di fattibilità del 2003, che sostanzialmente ne ha riconfermata la fattibilità, dimostrandone la maggiore efficienza in caso di ripristino completo del tratto da Budrio a Massa Lombarda;

preso atto che

a seguito di un incontro con della Commissione Affari Istituzionali del Comune di Medicina, aperta alla cittadinanza, svoltasi l’ 1 settembre 2017, nel corso della quale è stato affrontato anche il tema del collegamento ferroviario Budrio- Massa Lombarda, l’Assessore regionale ai trasporti Raffele Donini ha dichiarato (vedi anche il profilo fb dell’Assessore) di avere “anche riscontrato che la comunità cittadina e le amministrazioni del territorio intendono favorire l'aggiornamento del progetto per il ripristino della ferrovia Budrio-Massa Lombarda. Non sarà certo la Regione a mettersi di traverso a questa iniziativa, pur consapevole che le risorse stimate non sono certo ad oggi disponibili”;

lo studio di fattibilità tecnico-economica per il ripristino della linea ferroviaria Budrio- Massa Lombarda, commissionato nel 2003 alla società METIS spa ha evidenziato costi di realizzazione e gestione difficilmente sostenibili;

in presenza di tali costi di gestione evidenziati dallo studio di fattibilità le ipotesi di ripristino non hanno trovato esito positivo nella vigente proposta di PRIT in quanto nella attuale situazione economica si ritiene di indirizzare le già scarse risorse disponibili per investimenti infrastrutturali su interventi ritenuti più urgenti e non rimandabili;

impegna la Giunta

a proseguire il confronto con le altre istituzioni e i diversi soggetti interessati e/o coinvolti nel progetto diretto al ripristino della linea ferroviaria Budrio - Massa Lombarda;

a valutare, laddove esistano condizioni tecniche ed economiche che rendano ipotizzabile l’intervento, l’opportunità di rivedere lo studio di fattibilità e di riavviare il confronto con tutti i soggetti coinvolti;

a salvaguardare le necessità di mobilità dei residenti nell’area attraverso approfondimenti specifici volti al miglioramento del servizio.

Approvata a maggioranza dalla Commissione III Territorio, Ambiente, Mobilità nella seduta del 16 novembre 2017.

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