n.150 del 15.05.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8238 - Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre un percorso partecipato con gli stakeholders regionali, che porti a individuare le strategie migliori di individuazione, riconoscimento e sviluppo delle potenzialità dei bambini e ragazzi PD e-APC, a verificare fin d'ora, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, la possibilità di prevedere PDP per gli alunni e gli studenti già riconosciuti come PD e APC e corsi di formazione obbligatori per i referenti BES e per i loro docenti, portando inoltre l'attenzione sul tema in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinché si giunga ad un percorso condiviso su questa tematica e alle modifiche normative necessarie. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Cardinali, Montalti, Tarasconi
L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna
Premesso che
In Italia gli studenti con Plusdotazione (PD) rappresentano circa il 2% della popolazione scolastica, percentuale che sale all’8% se si considerano anche coloro che possiedono un Alto Potenziale Cognitivo (APC).
Si tratta di persone caratterizzate non solo da un QI superiore alla media (maggiore di 130 nel primo caso e fra 120 e 129 nel secondo), ma anche da schemi di apprendimento diversi da quelli comunemente sviluppati, sui quali si basa l’ordinaria modalità di insegnamento scolastico.
Rilevato che
L’assenza di riconoscimento della caratteristica in esame- che spesso le famiglie fanno valutare dietro consistente esborso economico presso strutture private, dal momento che oggi in Italia è effettuato pochissime strutture pubbliche, fa sì che il bambino o ragazzo PD o APC possa incorrere nel rischio di sviluppare un rapporto controverso con la scuola, che potrebbe sembrargli poco interessante e basata su metodologie di trasmissione del sapere inadatte alla propria forma mentis.
A ciò si aggiunge, in taluni casi, il disagio dovuto alle possibili difficoltà di socializzazione con i ragazzi della stessa età e ad uno sviluppo asincrono, (ovvero abilità cognitive molto sviluppate rispetto ad abilità motorie ed emotive nella norma).
Evidenziato che
Oggi la PD e l’APC non sono contemplati fra i Bisogni Educativi Speciali (BES), per cui non è prevista la redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), strumento che sarebbe invece un valido aiuto per docenti e famiglie nel definire le strategie di intervento più idonee nei singoli casi. In tal senso occorre una modifica normativa che ufficializzi non solo l’inserimento nei BES, ma anche la necessità di predisporre il PDP fin dal momento in cui viene riconosciuta la PD o l’APC e non- come avviene nel caso dei Disturbi dell’Apprendimento e dell’Attenzione- successivamente al manifestarsi del possibile disagio.
Inoltre, è indispensabile che i docenti di questi bambini e ragazzi ed i referenti BES ricevano una formazione specifica che fornisca loro gli strumenti per definire e seguire percorsi didattici che consentano di sviluppare tutte le potenzialità degli alunni, con appagamento e senza frustrazione alcuna.
Impegna la Giunta
A predisporre un percorso partecipato con gli stakeholders regionali, che porti a individuare le strategie migliori di individuazione, riconoscimento e sviluppo delle potenzialità dei bambini e ragazzi PD e APC.
A verificare fin d’ora, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, la possibilità di prevedere PDP per gli alunni e gli studenti già riconosciuti come PD e APC e corsi di formazione obbligatori per i referenti BES e per i loro docenti.
A portare l’attenzione sul tema in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinché si possano confrontare percorsi, linee guida, interventi e strategie adottati da altre regioni così da giungere ad un percorso condiviso su questa tematica.
Approvata all’unanimità dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 15 aprile 2019.