n.121 del 08.05.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3688 - Risoluzione proposta dai consiglieri Meo e Naldi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla definizione ed attuazione di un Piano regionale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, seguendo le procedure già in uso in altri stati europei e le indicazioni contenute nel libro bianco dell'Unione Europea riguardante tale tematica

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

dal 26 novembre al 7 dicembre scorso si è svolta a Doha in Qatar la COP18, la Conferenza delle Parti degli Stati Membri della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici, in cui si sono confermate l’estrema lentezza e la scarsa convinzione della maggior parte dei Governi ad assumere impegni precisi, benché il cambiamento climatico sia un problema drammatico e centrale per il futuro dell’umanità, e nonostante le conoscenze scientifiche, oltre che i gravi eventi meteorologici estremi anche recenti, documentino che il fenomeno sta avendo un’evoluzione accelerata, preoccupante e sempre più tangibile;

infatti, il recente rapporto "Emission Gap Report 2012" dell’UNEP ha sottolineato che gli impegni attuali che i Governi hanno già preso per contrastare il cambiamento climatico sono così deboli che condurranno in ogni caso il pianeta a un aumento della temperatura globale della superficie terrestre fino a 5°C entro fine secolo, ben oltre il limite di 2°C di aumento medio che non dovremmo assolutamente superare se vogliamo garantire un futuro alla nostra civiltà.

Considerato che

nel 2009 l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990 e con il "Piano europeo per l’energia e il clima" ha stabilito il contributo minimo degli Stati membri e le modalità per l’adempimento dell’impegno della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas serra dal 2013 al 2020;

nel 2011 la "Roadmap 2050" della Commissione Europea ha proposto una tabella di marcia per le prospettive d’azione fino al 2050 che consentirà all’UE di conseguire l’obiettivo di riduzione concordato preservando e supportando la competitività dell’economia e in questo contesto alcuni Stati nazionali, come Germania e Regno Unito, hanno già elaborato e presentato piani d'azione nazionali compatibili con la visione Europea.

Valutato che

la nuova Strategia Energetica Nazionale, varata recentemente dal Governo, oltre a contenere azioni programmatiche che fanno riferimento al 2020 come limite temporale, a fronte di programmi europei orientati al 2050, prevede il raddoppio della produzione nazionale di petrolio e introduce pericolose modifiche dei limiti ambientali per le trivellazioni offshore, mentre bisognerebbe incentivare maggiormente l’utilizzo delle energie rinnovabili, la trasformazione degli edifici in luoghi a basso consumo energetico e l’incremento del parco di veicoli elettrici sul territorio nazionale.

Preso atto che

la Regione Emilia-Romagna è impegnata da anni nell’adozione a livello regionale degli obiettivi per la mitigazione dei cambiamenti climatici stabiliti a livello comunitario (dapprima in seguito alla ratifica del Protocollo di Kyoto e più recentemente in base alla "Strategia 20-20-20") e nel supporto allo sviluppo delle politiche territoriali e delle imprese per la riduzione delle emissioni di gas serra;

la Regione, nell’ambito della Rete Cartesio, rete delle regioni italiane per lo sviluppo della gestione ambientale a livello di cluster territoriale, ha coordinato un gruppo di lavoro che ha prodotto le "Linee Guida per la definizione e attuazione di una strategia di riduzione delle emissioni di gas serra da parte delle Pubbliche Amministrazioni" che stanno trovando applicazione nelle diverse regioni aderenti, e anche in Emilia-Romagna;

già il "Piano di Azione Ambientale per un futuro sostenibile della Regione Emilia-Romagna 2008-2010" prevedeva, tra le azioni mirate al miglioramento della governance ambientale regionale, lo sviluppo di "Progetti pilota per i bilanci di CO2, per la costruzione di un sistema comune di rendicontazione della CO2 negli enti locali e la metodologia per la diffusione di un sistema di calcolo per i crediti di emissione nella Pubblica Amministrazione";

questa azione si è tradotta nell’iniziativa denominata "Piani Clima in Emilia-Romagna", finanziata con la DGR n. 2262/2010, che impegna direttamente Province e Comuni capoluogo nella costruzione e attuazione dei propri piani clima territoriali, attraverso la partecipazione diretta ad un apposito gruppo di lavoro regionale, chiamato a condividere modalità, criteri e contenuti comuni per i piani clima, quali strumenti di coordinamento, monitoraggio, rendicontazione e comunicazione delle politiche di mitigazione, aventi carattere trasversale rispetto alle competenze settoriali degli enti locali;

i dati e le elaborazioni disponibili presso Arpa Emilia-Romagna in merito all'evoluzione del clima regionale nei passati decenni indicano un aumento delle temperature e un aumento degli eventi estremi (siccità, piogge intense, rischio di alluvioni) e un peggioramento dell'evoluzione nel prossimo futuro (proiezioni che confermano ed esasperano le tendenze in atto).

Impegna la Giunta regionale

ad attivare un processo che porti alla definizione ed attuazione di un vero e proprio Piano regionale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, seguendo procedure già in uso in altri paesi europei e le indicazioni del libro bianco dell’Unione Europea sull'adattamento, tenendo conto anche della strategia nazionale in via di elaborazione presso il Ministero dell’Ambiente, piano che funga da cornice entro cui integrare e valutare la pianificazione settoriale e locale.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 23 aprile 2013

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