n.73 del 17.03.2021 periodico (Parte Seconda)

LR 4/2018, art. 11: Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) relativo al progetto: "Lavori per la distribuzione ad usi plurimi delle acque del CER nell'area Selice-Santerno" nei comuni di Imola, Mordano, Massa Lombarda, proposto da Consorzio Di Bonifica della Romagna Occidentale

IL DIRIGENTE FIRMATARIO

(omissis)

determina 

a) di escludere dalla ulteriore procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 11, comma 1, della L.R. 20 aprile 2018, n. 4, il progetto denominato “lavori per la distribuzione ad usi plurimi delle acque del CER nell’area Selice-Santerno” localizzato nei Comuni di Imola (BO), Mordano (BO), Massa Lombarda (RA), proposto dal Consorzio Bonifica Romagna Occidentale per le valutazioni espresse in narrativa, a condizione che vengano rispettate le condizioni ambientali di seguito indicate:

1) relativamente alle fasi di cantiere la Soprintendenza ritiene che la realizzazione delle opere previste sia da sottoporre ad assistenza archeologica in corso d’opera secondo le prescrizioni di seguito elencate:

a. Che le eventuali operazioni di bonifica bellica, sia superficiali, sia profonde, siano sottoposte a controllo da parte di archeologi professionisti all’uopo incaricati, che opereranno in ottemperanza alle norme di sicurezza previste in questo tipo di attività, di concerto con la ditta esecutrice;

b. Che gli scavi siano effettuati con abbassamenti progressivi a benna liscia, sotto la diretta supervisione archeologi professionisti fino alla quota massima prevista per l’opera in progetto;

c. Gli scavi per la posa delle condotte dovranno essere realizzati esclusivamente con l’uso di benna liscia e non potranno in alcun modo essere eseguiti con la catenaria.

2) post operam dovrà essere trasmessa alla Regione Emilia-Romagna Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale la documentazione riguardante la certificazione di regolare esecuzione delle stesse;

b) che la verifica dell’ottemperanza delle presenti condizioni ambientali dovrà essere effettuata da:

1) Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara nella fase di cantiere;

2) Regione Emilia-Romagna Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale; fase post operam;

c) di stabilire, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 4/2018, che la relazione di verifica di ottemperanza delle condizioni ambientali dovrà essere presentata alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale e agli altri soggetti specificamente individuati per la verifica delle diverse prescrizioni;

d) di dare atto che la non ottemperanza alle condizioni ambientali sarà soggetta a sanzione come definito dall’art. 29 del D.Lgs. 152/2006;

e) di stabilire l’efficacia temporale per la realizzazione del progetto in 10 anni; decorso tale periodo senza che il progetto sia stato realizzato, il provvedimento di screening deve essere reiterato, fatta salva la concessione, su istanza del proponente, di specifica proroga da parte dell’autorità competente;

f) di trasmettere copia della presente determina dirigenziale:

al proponente Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, al Comune di Imola, al Comune di Mordano, al Comune di Massa Lombarda, alla Provincia di Bologna, alla Provincia di Ravenna, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, ad ARPAE Direzione Tecnica, Unità Specialistica Progetto demanio idrico, ad ARPAE SAC di Bologna, ad ARPAE SAC di Ravenna, all’Agenzia di Protezione Civile Servizio Area Reno e Po di Volano, al Unione dei Comuni della Bassa Romagna, al Nuovo Circondario Imolese;

g) di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale nel BURERT e, integralmente, sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna;

h) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione nel BURERT;

i) di dare atto, infine, che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del D.Lgs. 33/2013.

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