n.314 del 02.10.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8856 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali, il Ministero della salute e la Conferenza Stato Regioni, a concertare ed adottare celermente i criteri per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone su territorio italiano ai sensi dell’art. 2 comma 1 del DPR n. 102 del 5 luglio 2019; impostando inoltre un’indagine propedeutica alla predisposizione dello specifico studio del rischio, ai sensi del comma 5 dell’art. 2 del DPR n. 102 del 5 luglio 2019, che l'immissione della vespa samurai potrebbe comportare per la conservazione delle specie e degli habitat naturali sul nostro territorio. A firma del Consigliere: Bertani
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
premesso che
la cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto infestante altamente polifago della famiglia dei Pentatomidae, proveniente da Cina e Giappone. In Italia il primo esemplare è stato ritrovato in provincia di Modena nel 2012 e si è rapidamente espanso in quasi tutta la regione;
Halyomorpha halys causa danni alla frutticoltura e all'orticoltura. L’elenco delle piante di cui si nutre è molto esteso, il dipartimento agricoltura dell’università dell’Oregon ha stilato un elenco di 126 specie di piante attaccate dalla cimice asiatica: tra queste ci sono: asparago, pisello, soia, mais, zucca, peperoncino, mirtillo, lampone, pyracantha, rosa, glicine, agrifoglio e sambuco solo per citarne alcune. L’insetto per nutrirsi perfora il rivestimento del frutto della pianta ospite con l'apparato boccale; questo sistema di alimentazione comporta la nascita di fossette o aree necrotiche sulla superficie esterna dei frutti e ne compromette anche il sapore;
anche quest’anno assistiamo impotenti al disastro pressoché totale (a volte anche il 100% del raccolto) causato da questo terribile insetto;
considerato che
l’assessore regionale all’agricoltura, durante uno specifico tavolo tecnico, al quale erano presenti associazioni agricole e organizzazioni dei produttori ortofrutticoli, tenutosi mercoledì 28 agosto scorso, avrebbe illustrato il “Piano regionale per il contrasto alla cimice asiatica” il quale si articolerebbe in una serie di proposte e azioni da attuare a livello regionale, a livello Nazionale e a livello della Commissione UE, tra le quali la richiesta di usare sul territorio regionale la Vespa Samurai (Trissolcus japonicus), un imenottero parassitoide della famiglia Scelionidae, noto come antagonista naturale della cimice asiatica.
Considerato altresì che
è stato da pochissimo approvato il Decreto del Presidente della repubblica n. 102 del 5 luglio 2019 (attuativo dal 20 settembre 2019) il quale introduce le norme necessarie a prevedere i criteri per l’immissione sul territorio di specie e di popolazioni non autoctone, come la suddetta Vespa Samurai;
il comma 1 dell’art. 2 infatti stabilisce che:
“Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, il Ministero della salute e la Conferenza permanente […] adotta con proprio decreto i criteri per […] l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone di cui al comma 3”.
Il comma 4 dell’art. 2 infatti stabilisce che:
“4. Su istanza delle regioni, delle province autonome di Trento e di Bolzano o degli enti di gestione delle aree protette nazionali, l'immissione in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone di cui al comma 3 può essere autorizzata per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociali e culturali, e comunque in modo che non sia arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali nella loro area di ripartizione naturale nè alla fauna e alla flora selvatiche locali.”;
il comma 5 dell’art. 2 del suddetto Decreto stabilisce inoltre che:
“L'autorizzazione di cui al comma 4 è subordinata alla valutazione di uno specifico studio del rischio che l'immissione comporta per la conservazione delle specie e degli habitat naturali, predisposto dagli enti richiedenti sulla base dei criteri di cui al comma 1.”
Evidenziato che
la lotta alla cimice asiatica è senza dubbio molto ardua e impegnativa e certamente non la si risolve solamente studiando e monitorando il problema quando nel momento che si trova nella fase di maggiore esplosione;
è assolutamente opportuno dare una risposta forte e chiara al mondo agricolo, che da 8 anni ha visto peggiorare la situazione, arrivando alla distruzione del 100% dei propri raccolti, attraverso un’azione costante e continuativa durante tutto l’anno e non solo durante l’emergenza;
Impegna la Giunta regionale
a continuare le azioni intraprese per la soluzione di questo grave problema e a perseguire l'impegno di attivarsi per:
a) sollecitare il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali, il Ministero della salute e la Conferenza Stato Regioni, a concertare ed adottare celermente i criteri per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone su territorio italiano ai sensi dell’art. 2 comma 1 del DPR n. 102 del 5 luglio 2019;
b) impostare un’indagine propedeutica alla predisposizione dello specifico studio del rischio, ai sensi del comma 5 dell’art. 2 del DPR n. 102 del 5 luglio 2019, che l'immissione della vespa samurai potrebbe comportare per la conservazione delle specie e degli habitat naturali sul nostro territorio.
Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 18 settembre 2019