n.70 del 15.03.2023 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 6285 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con il Governo e con la Commissione Europea per far valere ragioni oggettive sull'inopportunità della decisione dell'Irlanda di adottare un sistema di etichettatura sui rischi sanitari del vino che non distingue tra l'uso e l'abuso, al fine di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane ed emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Mori, Molinari, Rossi, Sabattini, Daffadà, Zappa- terra, Costa, Bulbi, Rontini, Fabbri, Caliandro, Bessi, Soncini, Marchetti Francesca, Maletti
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’Italia oltre ad essere il maggior produttore di vino nel mondo, poiché quasi un quinto del vino prodotto a livello globale viene dal nostro Paese, vanta una tra le più antiche e rinomate produzioni al mondo, con una storia che risale a migliaia di anni fa;
la produzione vinicola italiana è molto diversificata, con una grande varietà di vitigni e tecniche di coltivazione. Ognuna delle Regioni e Province autonome italiana vanta proprie tradizioni vinicole e denominazioni geografiche che ne determinano storia e identità territoriale;
tra le Regioni italiane, l’Emilia-Romagna vanta una produzione vinicola tra le più antiche e rinomate d'Italia con una lunga tradizione nella produzione di vini di qualità;
la superficie a vite dedicata alla produzione vinicola è oltre 52 mila ettari (dati 2022) di superfici, dato che posiziona il territorio regionale dell’Emilia-Romagna al quinto posto in Italia per superficie vitata e al terzo per quantità di uva prodotta. La maggioranza dei vigneti si trova nel Ravennate, nel Modenese e nel Reggiano;
il volume d’affari generato dalle 30 denominazioni geografiche vinicole dell’Emilia-Romagna è di 486 milioni di euro (Rapporto ISMEA/Qualivita 2021) un valore che posiziona la regione tra le prime italiane;
il dato complessivo della produzione lorda vendibile per l’Emilia-Romagna nel 2021 si è attestato a 408 milioni di euro, pari ad oltre il 7,6% del fatturato agricolo regionale, collocandosi come quinto miglior settore a livello regionale (dopo latte, cereali, patate e ortaggi, frutta e prima di carni suine).
Rilevato che
l’Irlanda di recente ha ricevuto il formale via libera dell'Ue per procedere all'adozione di etichette che informino dei rischi per la salute connessi al consumo di alcol sulle bottiglie di alcolici, tra i quali rientra anche il vino;
l’assenso dall’Unione Europea si è realizzato a seguito di “silenzio assenso”, al termine del periodo di moratoria di sei mesi previsto dalla normativa alla richiesta da parte dell’Irlanda di introdurre a livello nazionale l’obbligo di inserire alert sanitari sull’etichetta delle bevande alcoliche;
se arriverà anche l’autorizzazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, su tutte le bottiglie di bevande alcoliche che saranno messe in vendita in Irlanda, comprese quelle del vino, sarà obbligatorio indicare nell’etichetta i rischi sanitari connessi all’uso delle sostanze alcoliche, equiparando di fatto la pericolosità del vino a quella del fumo;
la regolamentazione che vuole introdurre l’Irlanda non differenzia l’uso dall’abuso di alcol, tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche.
Considerato che
la nuova regolamentazione che vuole introdurre l’Irlanda crea una forte spaccatura del mercato unico europeo, mettendo a serio rischio il funzionamento del mercato unico europeo, e di fatto la nuova regolamentazione, se dovesse entrare in vigore, legittimerà etichettature differenti sui prodotti da un Paese Ue all’altro, mettendo in pericolo l'armonizzazione della legislazione dell'UE e compromettendo la libera circolazione delle merci nel mercato interno;
inoltre, la nuova disposizione voluta dall’Irlanda crea disinformazione senza alcuna distinzione tra abuso e consumo moderato e responsabile, equiparando di fatto il vino ai superalcolici, criminalizzando prodotti della civiltà mediterranea, senza apportare misurabili ed effettivi benefici nella lotta contro il consumo irresponsabile;
il Parlamento Europeo nel 2022 si è espresso, con un voto a larghissima maggioranza, contro le suddette indicazioni nelle etichette. Nell’approvazione della relazione sul Piano di azione anti-cancro, dal testo originario è stato cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta e introdotto l'invito a migliorare l'etichettatura delle bevande alcoliche con l'inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
Evidenziato che
la decisione dell’Irlanda, se sarà confermata, avrà delle conseguenze negative per l’export italiano e delle aziende vinicole emiliano-romagnole verso l’Irlanda, viste le possibili modifiche delle abitudini dei consumatori con le nuove etichette allarmistiche, con il rischio che il danno diventi molto più consistente nel caso in cui altri Paesi decidano di seguirne tale esempio,
ricordato che il 26 ottobre 2022 l’Assemblea legislativa regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno oggetto 5873 collegato al Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a sostegno del settore agricolo, agroalimentare, ittico e delle bonifiche” con il quale, dopo avere sottolineato che “il vino è territorio, cultura e tradizioni ed equipararlo ad altri alcolici o superalcolici è sintomo di ignoranza e disinformazione”, ha impegnato la Giunta regionale a condannare l’approccio semplicistico e infondato che equipara il vino, in termini di effetti dannosi per la salute, a tutte le altre bevande alcoliche e superalcoliche in commercio, senza che sia definita alcuna distinzione in termini di tipologia di prodotto e modalità di consumo e a farsi portavoce, presso le competenti sedi istituzionali nazionali ed europee, della necessità di difendere il vino nella sua corretta identità, biodiversità e tradizione.
Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi in primo luogo con il Governo e con la Commissione Europea, anche attraverso i Parlamentari Europei di riferimento della nostra Regione, per far valere ragioni oggettive sull’inopportunità di questa decisione dell’Irlanda e per arginare altre possibili azioni di altri Paesi, che introducano disinformazione ai cittadini e di conseguenza logiche di concorrenza sleale che potrebbero generarsi, con l’obiettivo di salvaguardare le produzioni vitivinicole italiane e della nostra regione.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 1 marzo 2023