n.34 del 06.02.2024 (Parte Seconda)
ORDINE DEL GIORNO - Oggetto n. 7981 - Ordine del giorno n. 9 collegato all'oggetto 7675 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Decisione sulle osservazioni pervenute e approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2030)". A firma delle Consigliere: Costi, Zamboni, Rontini
il traffico autostradale costituisce una rilevante fonte di inquinamento atmosferico. Nella Relazione generale del Piano Aria il carico inquinante specifico delle autostrade non è indicato; tuttavia, tali arterie sono ricomprese tra le fonti di inquinamento di competenza del livello nazionale al pari degli impianti soggetti a procedura AIA nazionale, di porti ed aeroporti. Il dato relativo a queste fonti evidenzia come, tutte insieme, contribuiscano alle emissioni inquinanti in Emilia-Romagna in misura rilevante, in particolare per gli NOx, 30% del totale, e PM10,9% del totale;
a conferma di questo contributo, con deliberazione di Giunta n. 2130 del 13 dicembre 2021, la Regione Emilia-Romagna ha formalizzato, sulla base di una specifica istruttoria, la richiesta al Ministero della Transizione Ecologica di dare esecuzione all'adozione di misure di contenimento delle emissioni da sorgenti sulle quali la Regione non ha competenza amministrativa e legislativa;
in particolare, nel Piano sono riportate tra le azioni proposte a livello nazionale le seguenti misure:
- limiti di velocità più bassi nelle autostrade nel semestre invernale (ad esempio 110 km/h per i veicoli leggeri, 80 km/h per i veicoli pesanti), in particolare nelle aree più critiche per la qualità dell'aria;
- pedaggio autostradale differenziato sulla base della classe di inquinamento o tassazione dei veicoli in base alla classe inquinante in maniera uniforme sul territorio nazionale per favorire le motorizzazioni a minore impatto emissivo;
- rimodulazione accise carburanti per evitare di favorire carburanti per veicoli a maggiore impatto emissivo.
il Piano dell'Aria prevede un'ampia serie di limitazioni alla circolazione dei veicoli privati al fine di ridurre il carico inquinante; tuttavia, tali limitazioni si applicano esclusivamente all'interno dei centri abitati, con esclusione della regolazione del traffico autostradale;
a partire dal 1999 le autostrade italiane hanno attraversato un processo di privatizzazione e oggi sono gestite in concessione da società di diritto privato, in gran parte SPA che, anche se partecipate da capitali pubblici, rispondono alle logiche di mercato e a finalità di lucro: privatizzazione dei profitti tramite la riscossione pedaggi e pubblicizzazione delle perdite in termini di inquinamento e conseguenti costi sanitari e danni alla salute dei cittadini.
a sollecitare il Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi istituzionali opportune ad aprire un tavolo di confronto con i Concessionari autostradali per introdurre un meccanismo di compensazione che permetta di riservare una parte degli introiti derivanti dai pedaggi autostradali a favore dei territori maggiormente penalizzati dall'inquinamento originato dalle autostrade per finanziare misure e opere finalizzate al miglioramento della qualità dell'aria.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 gennaio 2024