n. 86 del 07.07.2010 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 179 - Risoluzione proposta dai consiglieri Lombardi e Piva sulla necessità che il Governo chiuda in tempi brevi la procedura di confronto con la Repubblica di San Marino sui "paradisi fiscali" per evitare la perdita del posto di lavoro a migliaia di emiliano-romagnoli

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

visto

l’art. 117 della Costituzione e l’art. 13 del proprio Statuto,

premesso

che la situazione economica internazionale ed interna, pur evidenziando timidi segnali di ripresa, pare non incidere ancora in maniera positiva sui tassi di occupazione che tanto hanno inciso sul reddito delle famiglie;

che le legittime esigenze di trasparenza e certezza del diritto in tema di riciclaggio assumono oggi i contorni di una vera e propria necessità onde evitare che da Paesi considerati “paradisi fiscali” possano nascere ed essere “nascoste” manovre finanziarie dannose per l’economia internazionale ed in alcuni casi specificatamente per il nostro Paese;

che nei rapporti con la Repubblica di San Marino era certamente necessario provvedere da parte del Governo italiano ad una migliore definizione di condotte finanziarie e giuridiche che troppo spesso avevano alimentato violazioni o elusioni della normativa italiana;

che il Governo sammarinese ha già dato prova di aderire ad una completa revisione di tali rapporti;

che, allo stato attuale, non si può non tener conto che le esigenze di ricondurre i rapporti trai due Stati su binari di trasparenza e collaborazione si devono coniugare con le necessità di tantissime aziende sane operanti sul territorio sammarinese che danno lavoro ad oltre 6.000 cittadini italiani;

che il paventato irrigidimento del Governo italiano può comportare dal primo agosto prossimo l’inserimento di San Marino nella cosiddetta “black list” con conseguenze devastanti proprio per la parte sana dell’economia sammarinese che quindi potrebbe trovarsi nella condizione di dover ridurre notevolmente la propria forza lavoro penalizzando in primo luogo i 6.000 frontalieri che in gran parte risiedono nella provincia di Rimini e Forlì-Cesena;

che è superfluo segnalare quale sarebbe l’impatto di una tale evenienza per le nostre province e quindi per la nostra regione;

che in virtù del richiamato articolo 13 del nostro Statuto il rapporto con la Repubblica di San Marino assume una particolare rilevanza all’interno delle nostre relazioni internazionali;

riconosce

la necessità di proseguire in una rigorosa lotta ai cosiddetti “paradisi fiscali” ed a tutte quelle pratiche che possono agevolare l’evasione fiscale o peggio il riciclaggio di denaro, senza però, nel caso di specie della Repubblica di San Marino, mettere in pericolo l’occupazione di migliaia di nostri concittadini;

invita

il Presidente della Regione

anche in considerazione del suo ruolo nella Conferenza Stato Regioni a far presente al Governo la necessità di chiudere in tempi brevi la procedura di confronto in corso con la Repubblica di San Marino, in modo da poter permettere anche alla nostra Regione, di mettere in campo quei provvedimenti che, nel rispetto di una rigida disciplina di controllo, permettano però di evitare il rischio concreto della perdita del posto di lavoro per migliaia di nostri connazionali emiliano-romagnoli.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 giugno 2010

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