n.61 del 26.02.2014 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 4896 - Risoluzione proposta dai consiglieri Grillini, Barbati, Casadei, Mori, Pagani, Meo, Donini, Carini, Defranceschi, Luciano Vecchi, Favia, Naldi e Ferrari per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte, anche dal punto di vista urbanistico e della viabilità, a salvaguardare l'esistenza delle sale cinematografiche, specie se di piccole dimensioni, site nei centri storici, a sostenere dal punto di vista economico-finanziario ed organizzativo il processo di digitalizzazione, promuovendo inoltre il ruolo e le attività della Film Commission regionale anche in relazione al programma europeo "Europa Creativa 2014-2020"
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nel corso degli ultimi quindici anni, anche come retaggio di una crisi che ha colpito il settore cinematografico nel periodo ancora precedente, le piccole sale cinematografiche dei centri storici - luoghi simbolo della cinematografia nazionale e locale e tradizionali centri di aggregazione per interi quartieri - sono state "dequalificate" o abbandonate al deperimento;
più in generale, nel corso degli anni Ottanta, l’esercizio cinematografico ha attraversato in Italia una crisi profonda, dovuta alla flessione dei consumi cinematografici e alla concorrenza di altri media, quali la televisione e l’home video: in particolare, il graduale affermarsi di un canale distributivo succedaneo - quale appunto l’home video - e il consolidarsi di nuove forme di consumo di massa, in uno con la debolezza finanziaria delle imprese distributrici, hanno determinato il crollo del mercato delle sale;
risulta che, nell’arco di pochi anni, le sale cinematografiche sono passate in Italia dalle 8.000 unità dell’inizio degli anni Ottanta alle 2.000 unità dei primi anni Novanta.
Premesso, altresì, che
il numero e la diffusione delle sale cinematografiche risultano in relazione di specularità rispetto ai mutamenti urbanistici nonché alla correlata evoluzione del contesto sociologico;
come testimoniato dalla relazione attuativa (ogg. ass. n. 1674) della clausola valutativa di cui all’art. 12 della L.R. 28 luglio 2006, n. 12, il rapido sviluppo del fenomeno multiplex/multisala ha determinato una "significativa flessione" delle monosale, passate da 183 nel 2005 a 147 nel 2008;
peraltro, il sempre più crescente numero di zone ZTL e varchi elettronici, l’assenza di parcheggi in prossimità dei centri storici e, più in generale, scelte di pianificazione urbanistica quantomeno discutibili hanno prodotto, nel corso degli ultimi due decenni, una situazione di insostenibilità da parte dei piccoli e medi esercizi cinematografici ivi localizzati.
Considerato che
in attuazione del D.Lgs. 22 novembre 2004, n. 28 (Riforma della disciplina in materia di attività cinematografiche, a norma dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137), con la L.R. 28 luglio 2006, n. 12, la Regione ha disciplinato la diffusione dell’esercizio cinematografico;
in particolare - ai sensi del combinato disposto dell’art. 1, comma 2, lett. c), e dell’art. 3, comma 1, lett. b) e c) - la Regione, al fine di valorizzare la "funzione dell’esercizio cinematografico per la qualità sociale della città e del territorio", favorisce "il riuso di contenitori dismessi" nonché informa la propria attività di promozione e sviluppo del settore cinematografico alla salvaguardia dei "centri storici, favorendo un’adeguata presenza, la riqualificazione e l’ammodernamento degli esercizi";
ancora più in particolare, l’art. 4, comma 3, prevede che "Nell’ambito dei propri strumenti di pianificazione urbanistica e commerciale, i comuni favoriscono la riattivazione degli esercizi cinematografici dismessi, nonché la riqualificazione degli esercizi ubicati nei centri storici, anche attraverso la parziale destinazione della superficie a servizi o attività commerciali compatibili.";
in attuazione del medesimo art. 4, con delibera del 28 febbraio 2012, n. 71, l’Assemblea legislativa ha approvato il "Programma quadriennale 2012-2015 per l’insediamento di attività cinematografiche e atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell’art. 4 della L.R. 28 luglio 2006, n. 12 e dell’art. 16 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20", atto di programmazione con cui sono state individuate le modalità e le azioni per l’attuazione degli indirizzi generali di cui al precedente alinea;
proprio per sostenere e promuovere l’ammodernamento e la trasformazione delle monosale esistenti nei centri storici, spesso dotate di un notevole numero di posti, la medesima delibera precisa che - ai sensi dell’articolo 6, comma 3, della citata legge regionale - le procedure di autorizzazione allo svolgimento dell’attività cinematografica sono agevolate ove l’intervento sia preordinato alla trasformazione delle monosale in multisale: ciò, sul presupposto che "la tendenza attuale dell’offerta cinematografica è orientata ad una riduzione del numero medio dei posti per schermo, (…) [rivelandosi quindi] opportuno indirizzare la trasformazione di questi grandi spazi esistenti verso la creazione di piccole multisale, che rappresentano un modello economicamente più sostenibile" (par. 1.5);
ai sensi della medesima delibera assembleare, al fine del rilascio della prescritta autorizzazione allo svolgimento di attività cinematografiche nell’ambito della programmazione territoriale, costituisce criterio di priorità "l’insediamento in aree già urbanizzate (dismesse, degradate, sottoutilizzate), o in contenitori dismessi, da preferire a progetti che prevedono la costruzione di esercizi cinematografici ex-novo" e "l’integrazione delle attività cinematografiche con attività economiche con accesso dal medesimo ingresso (col medesimo numero civico) della struttura cinematografica e dirette a fornire servizi accessori ai fruitori del cinema, quali (a mero titolo esemplificativo): esercizi di somministrazione di cibi e bevande, internet - point, mediateca, baby - sitting, altri servizi commerciali (librerie specializzate, home-video)" (par. 5.2).
Rilevato che
come rappresentato nell’interrogazione a risposta immediata in Aula ogg. ass. n. 4873, depositata dal Sottoscritto Consigliere lo scorso 12 dicembre 2013, il formato cinematografico 35mm, adottato a partire dal 1909 quale formato standard, è in fase di superamento a favore della tecnologia digitale;
il passaggio alla tecnologia 4K - per vero già in fase di superamento a favore dell’ultra definizione - impone il necessario ammodernamento e adeguamento digitale delle sale cinematografiche, un processo di modernizzazione il cui costo si aggira intorno a 80.000 euro a sala (40-50.000 euro per una sala di piccole dimensioni);
proprio al fine di sostenere i costi gravanti sugli esercenti, con delibera 29 ottobre 2012, n. 1574, la Giunta ha approvato il "Bando per l’innovazione tecnologica delle P.M.I. che esercitano l’attività di proiezione cinematografica" (modificato con successiva delibera n. 1854 del 3 dicembre 2012), prevedendo la liquidazione di un contributo economico a titolo di rimborso delle spese sostenute per la modernizzazione digitale delle sale. Come risulta dal comunicato ufficiale pubblicato sul sito istituzionale della Regione lo scorso 10 dicembre 2013, "in considerazione del rilevante numero di sale che non hanno ancora finalizzato il processo di digitalizzazione", è stato deciso - di concerto con le associazioni di categoria - di consentire l’iscrizione parziale (condizionata) al Registro Impianti Digitali entro il 31 dicembre 2013, subordinando l’erogazione del contributo al perfezionamento della procedura di digitalizzazione entro il 30 giugno del 2014;
nel corso del 2013, la Giunta ha approvato, inoltre, due distinti bandi di finanziamento, destinati principalmente alle monosale: il primo bando (delibera 14 gennaio 2013, n. 20) rivolto alle piccole e medie imprese, con approvazione di un contributo a fondo perduto per 58 esercenti, per un totale di 134 schermi e con un impegno complessivo di 2.316.285,90 euro; il secondo (delibera 2 agosto 2013, n. 1143) rivolto alle sale gestite da enti non costituiti in forma d’impresa, con delibera di assegnazione dei fondi che sarà approvata entro fine dicembre e prevederà il finanziamento di interventi per 65 sale con un impegno economico di 1.600.000 euro circa;
in sede di risposta orale al citato atto di sindacato ispettivo, l’Assessore alle Attività produttive ha rappresentato che, grazie alle politiche di sostegno regionali, delle 393 sale/schermi presenti sul territorio regionale (dati aggiornati a dicembre 2012) "risultano digitalizzate, o in corso di digitalizzazione, 326 sale" (le restanti 67 sale, come precisato dallo stesso Assessore, potrebbero aver provveduto in autonomia alla digitalizzazione ovvero potrebbero aver fatto la scelta di non intervenire per conservare una sala destinata alla proiezione di opere in pellicola).
Visti
l’articolo 5 della legge regionale 5 luglio 1999, n. 13, recante "Norme in materia di spettacolo", ai sensi del quale l’Assemblea legislativa "approva, su proposta della Giunta, il programma pluriennale, di norma triennale, in materia di spettacolo": per quanto specificamente rileva in tal sede, tale programma pluriennale prevede e disciplina, tra l’altro, le concrete attività "di promozione del territorio regionale quale sede di produzioni cinetelevisive" (articolo 8, comma 1, lettera a, della medesima legge regionale);
la delibera n. 70 del 17 gennaio 2012, con cui l’Assemblea legislativa, in attuazione della disposizione citata al precedente alinea, ha approvato il "Programma regionale in materia di spettacolo - Obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il triennio 2012 - 2014", prevedendo tra l’altro che "Le azioni prioritarie della Film Commission, attraverso la collaborazione tra essa, gli enti locali e i soggetti pubblici e privati interessati, sono le seguenti: a) la qualificazione degli interventi a sostegno delle produzioni cinematografiche, audiovisive e televisive, attuate nel territorio regionale; b) l’attuazione diretta di iniziative e progetti, o la partecipazione a quelli presentati da soggetti pubblici e privati, finalizzati a promuovere il territorio quale sede di produzioni cinetelevisive, con particolare attenzione al documentario e al cinema di animazione; c) l’attuazione di iniziative formative destinate agli operatori cinetelevisivi operanti sul territorio regionale.";
la risoluzione ogg. ass. n. 4485, approvata nella seduta di Assemblea legislativa del 5 novembre 2013, con cui si impegna la Giunta, tra l’altro, a riorganizzare la Film Commission, continuando a valorizzarne e promuoverne le attività, da svolgere anche in collaborazione con i soggetti pubblici e privati interessati.
Impegna la Giunta regionale
- in attuazione della normativa regionale e del citato "Programma quadriennale 2012-2015", a continuare nella programmazione ed attuazione degli interventi e delle strategie necessari - anche sotto i profili urbanistico e della viabilità - a salvaguardare l’esistenza delle sale cinematografiche, ed in specie quelle di piccole dimensioni, localizzate nei centri storici, anche riqualificando gli esercizi cinematografici dismessi e agevolando le strutture che intendono realizzare servizi accessori a fruizione diretta degli utenti;
- in linea con l’azione di governo regionale già posta in essere, a continuare nell’attività di sostegno economico-finanziario ed organizzativo, anche di concerto con le associazioni di categoria, a favore degli esercenti interessati al processo di digitalizzazione della struttura cinematografica, tenendo conto della costante evoluzione tecnologica già proiettata al superamento del 4K a favore dell’ultra definizione;
- nelle more di una riforma legislativa organica, peraltro in fase di elaborazione, a continuare a valorizzare e promuovere, di concerto con i soggetti interessati, il ruolo e le attività della Film Commission regionale, anche in un’ottica di allineamento al programma europeo "Europa Creativa 2014-2020" (programma europeo quadro per i settori culturali e creativi).
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 28 gennaio 2014