n.190 del 21.12.2011 periodico (Parte Seconda)

Conclusione della procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione d'impatto ambientale (screening) ai sensi del DLgs 152/06 e della L.R. 9/99 relativa al progetto per la realizzazione di un nuovo centro commerciale di livello inferiore presentata da “Bennet SpA” ricadente nell’area interessata dal Piano urbanistico attuativo “AP6a”, ex Strada Provinciale Nord, comune di Novellara

La domanda per l’attivazione dellaprocedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale (screening), ai sensi dell’art. 20 del DLgs 152/06 e s.m.i. e dell’art. 9 della L.R. 9/99 e s.m.i. relativa al progetto per la realizzazione di un nuovo centro commerciale di livello inferiore in Strada Provinciale Nord, è stata presentata da Bennet SpA con sede a Milano in Via Carlo Goldoni 11, a questa Comune il 29/7/2011 ed acquisita al prot. n. 10553 e trasmessa all’ufficio Ambiente per il tramite dello Sportello Unico per le imprese con nota SUAP B.O. n.11/54 in data 25 agosto 2011.

L’avviso di deposito è stato pubblicato nel BUR della Regione Emilia-Romagna n. 135 del 31/8/2011 (Parte seconda);

Il progetto interessa il territorio di Novellara in provincia di Reggio Emilia.

Il progetto ricade nel seguente punto: DLgs 152/06 e s.m.i. Parte II all. IV punto 7, lettere b); L.R. 9/99 e s.m.i. allegato B.3. ”Progetti di cui all’art. 4 comma 1 e comma 2,lettere b) e c)...”, punto B.3 7) “Progetti di costruzione di centri commerciali e parcheggi”

Ai sensi del Titolo II, della Legge Regionale 18 maggio 1999 n.9,modificata dalla Legge Regionale 16 novembre 2001, n. 35 e integrata con al D Lgs.152/2006, come modificato dal D lgs. 4/2008, l’Autorità competente(art. 5 comma 3° L.R.9/99 ), Comune di Novellara, ha il compito di verificare se il progetto deve essere assoggettato alla ulteriore procedura di Valutazione di Impatto Ambientale con atto di Giunta Comunale n.175 del 22/11/2011 ha assunto la seguente decisione;

 LA GIUNTA COMUNALE

(omissis)

delibera:

di escludere, ai sensi dell’art. 20 comma 5 del DLgs 152/06 e dell’art. 10, comma 1 della L.R. n.°9/99, il progetto riguardante la realizzazione di un nuovo centro commerciale di livello inferiore presentato dalla ditta “ Bennet s.p.a.” con sede a Milano in Via Carlo Goldoni n.11, Registro Imprese e Codice Fiscale n. 070717152 ricadente nell’area interessata dal Piano Urbanistico Attuativo “AP6a”,ex Strada Provinciale Nord, in Comune di Novellara, Strada Provinciale Nord dalla ulteriore procedura di VIA di cui al Titolo III della L.R. 9/99, in quanto l’intervento previsto, nel complesso, risulta ambientalmente compatibile, a condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni:

1) l’intervento dovrà essere realizzato e gestito secondo quanto previsto nel progetto e negli elaborati tecnici presentati ai fini della procedura di verifica di assoggettabilità (screening)che qui si intende richiamato anche se materialmente non allegati;

2) si richiamano integralmente le disposizioni /prescrizioni, espresse congiuntamente da ARPA di Reggio Emilia. distretto Nord, AUSL di Reggio Emilia distretto di Guastalla,in sede commissione NIP,nel parere prot. 11834 del 21/11/2011, acquisito agli atti del Comune con prot. n. 15471 del 21/11/2011 di cui ‘allegato n.1, del presente atto, a formarne parte integrante e sostanziale;

3) per quanto riguarda l’accessibilità primaria al nuovo centro commerciale,la viabilità interna ed esterna, i percorsi ciclo-pedonali,le infrastrutture,le opere di urbanizzazione in generale si intendono integralmente richiamati tutti gli elaborati dei piani urbanistici attuativi allegati, rispettivamente alle delibere di Consiglio Comunale n. 28 del 21/4/2009 e n. 73 del 11/11/2010 di approvazione dei medesimi,a formarne parte integrante della presente deliberazione anche se materialmente non allegati;

4) oltre alla normativa Comunitaria, Nazionale e Regionale di riferimento in materia di inquinamento atmosferico e qualità dell’aria, dovranno essere osservate le disposizioni contenute nel Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell’aria della Provincia di Reggio Emilia approvato con DCP n. 113 del 18/10/2007;

5) preliminarmente all’inizio dei lavori dovrà essere redatto e presentato alle autorità competenti un crono-programma in cui dettagliatamente venga specificata la durata delle fasi di cantiere,il numero di mezzi e di addetti impiegati i volumi dei materiali trasportati ecc. In particolare si dovrà concordare con l’Autorità competente preventivamente al fine dell’ottenimento dei relativi permessi, le modalità di gestione, interruzione e deviazione del traffico veicolare,da / per il cantiere in corso di realizzazione e lungo le altre direttrici stradali;

6) In fase di cantiere, ed a seguito della realizzazione delle opere, dovranno essere svolti i seguenti monitoraggi:

  • monitoraggio degli inquinanti gassosi NO2  e CO;
  • monitoraggio dei flussi dei mezzi d’opera leggeri (<3,5 ton) e pesanti (>3,5 ton);
  • accoppiato all’anemometro, dovrà essere installato un sistema di allarme visivo per interrompere i lavori particolarmente polverosi durante le giornate ventose;

7) durante la fase di cantiere dovranno essere rispettate le disposizioni previste dal “Regolamento comunale per la disciplina delle attività rumorose temporanee”, sezione 2 “Cantieri”, del Comune di Novellara. In particolare le macchine in uso dovranno operare in conformità alle direttive CE in materia di emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto, così come recepite dalla legislazione italiana. L’attività’ del cantiere deve essere svolta ne i giorni feriali dalle ore 7 alle ore 20.

L’esecuzione di lavorazioni disturbanti (ad esempio escavazioni, demolizioni, ecc.) e l’impiego di macchinari rumorosi (ad esempio martelli demolitori, flessibili, betoniere, autobetoniere appartenenti a terzi, seghe circolari, gru, ecc.), verranno svolti dalle ore 8 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00 alle ore 19.00. Durante gli orari in cui e’ consentito l’utilizzo di macchinari rumorosi non dovrà mai essere superato il valore limite LAeq = 70 dB(A), con tempo di misura (TM) ≥ 10 minuti, rilevato in facciata ad edifici con ambienti abitativi. Qualora le attività svolte in fase di cantiere non siano in condizione di garantire il rispetto dei limiti ed orari individuati verrà richiesta specifica deroga. Il valore verrà verificato, laddove necessario, attraverso monitoraggi e potrebbero essere adottati pannelli rimovibili ad alto coefficiente di assorbimento costituiti da materiale plastico poroso per la schermatura delle attrezzature fisse a maggiore emissione sonora (in fase di esecuzione delle opere) e/o può essere prevista in fase di costruzione l’adozione di una schermatura, parzialmente assorbente, costituita da tavolato di legno a tutta altezza al fine di mitigare anche visivamente l’impatto della costruzione rispetto al contesto urbano; parimenti potrebbe essere adottata come soluzione alla dispersione del rumore, l’utilizzo della terra di scavo in prossimità delle aree di lavoro, al fine di costituire con la stessa una sorta di barriera antirumore naturale;

Inoltre le opere di cantiere verranno eseguite ai sensi degli artt. 41 - 42 - 43 - 45 - 46 - 49 del D.L. n. 277/91.

8) gli impatti relativi alla componente atmosferica vedono come cause le emissioni prodotte dagli automezzi utilizzati, nonché dalle apparecchiature e gli strumenti impiegati, in particolar modo l’emissione di polveri durante le fasi di scavo e di lavorazione. Pertanto dovranno essere adottate le seguenti misure per il contenimento/mitigazione delle emissioni:

- nel trattamento del materiale i processi dei lavori meccanici dovranno prevedere l’agglomerazione della polvere mediante umidificazione del materiale e la movimentazione con scarse altezze di getto, basse velocità di uscita e contenitori di raccolta chiusi;

- dovrà essere ottimizzato il carico dei mezzi di trasporto e, per il materiale sfuso, preferire mezzi di grande capacità per ridurre il numero di veicoli in circolazione. In uscita dal cantiere dovrà essere prevista una postazione di lavaggio delle ruote e della carrozzeria dei mezzi per evitare dispersioni polverose lungo i percorsi stradali; limitare la velocità sulle piste di cantiere a 30 km/h;

- i mezzi destinati al trasporto di materiale di approvvigionamento e i risulta dovranno essere coperti con teli resistenti e impermeabili;

- per contenere la polverosità si dovrà provvedere alla periodica bagnatura dell’area di cantiere;

- i riempimenti dovranno essere fatti privilegiando il riutilizzo del materiale derivante dagli scavi;

- dovranno essere minimizzate le interferenze impattanti tra i cantieri e la viabilità esistente;

- cemento e altri materiali di cantiere allo stato solido polverulento dovranno essere stoccati in sili e movimentati con trasporti pneumatici presidiati da opportuni filtri in grado di garantire valori d’emissione di 10mg/Nmc. I filtri dovranno essere dotati di sistemi di controllo dell’efficienza;

- il materiale sciolto, depositato in cumuli e caratterizzato da frequente movimentazione, dovrà essere protetto da barriere, umidificato in caso di vento superiore ai 5m/s e i lavori dovranno essere sospesi in condizioni climatiche sfavorevoli. I depositi di materiale sciolto con scarsa movimentazione dovranno essere protetti dal vento con misure come la copertura con stuoie e teli;

- eventuali tramogge o nastri trasportatori di materiale sfuso o secco, di ridotte dimensioni granulometriche, dovranno essere opportunamente dotate di carter;

-dovranno essere utilizzati gruppi elettrogeni e di produzione calore con caratteristiche tali da ottenere le massime prestazioni energetiche al fine di minimizzare le emissioni in atmosfera. Ove possibile verranno impiegati apparecchi di lavoro a basse emissioni (con motore elettrico); macchine con motore diesel andranno possibilmente alimentati con carburanti a basso tenore di zolfo (<50ppm);

-per lavori con alta produzione di polveri con macchine per la lavorazione meccanica dei materiali (mole, smerigliatrici) dovranno essere adottate misure di riduzione delle polveri (bagnare, captare, ecc.);

-l ’impianto di betonaggio dovrà essere provvisto di schermature e accorgimenti per contenere le emissioni diffuse di polveri. Le fasi della produzione di calcestruzzo e il carico delle autobetoniere saranno svolte tramite dispositivi chiusi e gli affluenti provenienti da tali dispositivi saranno captati e convogliati a un sistema di abbattimento delle polveri con filtro a tessuto. I silos per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere dotati di un sistema di abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

-per lo stoccaggio e la movimentazione degli inerti dovranno essere seguite le seguenti indicazioni: umidificazione, applicazione di additivi di stabilizzazione del suolo, formazione di piazzali con materiali inerti ed eventuale trattamento o pavimentazione delle zone maggiormente soggette a traffico, copertura dei nastri trasportatori e abbattimento a umido in corrispondenza dei punti di carico/scarico, sistemi spray in corrispondenza dei punti di carico/scarico e trasferimento;

-data la vicinanza del contesto urbano e di aree urbanizzate, al fine di contenere le polveri e gli inquinanti, per delimitare l’area di cantiere dovranno essere utilizzeranno pannelli e barriere antipolvere.

9) nel caso in cui il suolo escavato non contaminato e altro materiale allo stato naturale,siano utilizzati in siti diversi da quelli escavati (comma 4 dell’art.185 del DLgs 152/06 e s.m.i.) si dovranno applicare le valutazioni previste ai sensi nell’ordine degli articoli 183, comma 1 lettera a), 184-bis, 184-ter del Decreto Legislativo 152 del 03 aprile 2006 e successive modifiche ed integrazioni:sono fatte salve le procedure di cui all’art 186 del disposto normativo precitato quando ne ricorrano le condizioni;

10)tutte le acque di dilavamento, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, dovranno essere trattate mediante dissabbiatore e disoleatore;

11) Dovrà essere prevista la realizzazione di impianti separati tra la rete di canalizzazione delle acque meteoriche (rete acque bianche) e dei reflui civili (rete acque nere). il Centro Commerciale dovrà essere collegato alla fognatura esistente attraverso il collettore acque nere, presente di diametro 700 mm. diretto al depuratore di Reggiolo, e in fase di progetto esecutivo, dovrà essere verificata con il Gestore della rete l’adeguatezza dei recapiti individuati, rispetto alle portate convogliate in rete dal nuovo insediamento. Le acque meteoriche dovranno essere immesse nel canale di scolo denominato Dugale Giardino delle acque bianche provenienti dalle aree pubbliche e dai tetti degli immobili in progetto. Detto collettore prevede vasche di laminazione che entrano in funzione ogni qualvolta la portata dell’evento meteorico supera i limiti della capacità massima della rete fognaria,risultando adeguato a ricevere la nuova portata di progetto. Le acque di prima pioggia e quelle di lavaggio derivanti da aree esterne adibite all’accumulo/deposito/stoccaggio di materie prime, di prodotti o scarti/rifiuti, allo svolgimento di fasi di lavorazione ovvero altri usi per cui vi sia possibilità di dilavamento delle superfici impermeabili scoperte di sostanze pericolose o sostanze che possano pregiudicare il conseguimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, dovranno essere raccolte e sottoposte a trattamento depurativo o inviate in pubblica fognatura nera, in conformità con le prescrizioni contenute nella Direttiva concernente la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne approvata con deliberazione di Giunta Regionale 14 febbraio 2005 n.286. Per quanto riguarda le altre aree, si dovrà minimizzare l’impermeabilizzazione delle aree destinate a parcheggio, impiegando tecniche costruttive che garantiscano la massima permeabilità.

Dovrà essere incentivato, inoltre, l’impiego di dispositivi a basso consumo idrico negli impianti termoidralulici, idrosanitari e nelle apparecchiature irrigue.

Dovrà essere garantito l’allaccio del nuovo Centro Commerciale di livello inferiore alla rete acquedottistica;

12)copertura dell’ex depuratore,- richiamando il parere espresso in data 10/04/2009 prot.5917, riguardante l’approvazione del Piano Urbanistico Attutivo denominato “AP6a”,e il parere di Enia s.p.a. del 25/03/2009 prot. n.4863, considerata la vicinanza tra il futuro centro commerciale e l’ex depuratore comunale,,avente la funzione di vasca per accumulare acque di prima pioggia eccedente la portata di 5*q 24 durante gli eventi meteorici per consentire il successivo trattamento mediante invio al depuratore di Reggiolo Nuovo a evento meteorico terminato, dovrà essere dotata di una copertura completa con impianto di abbattimento delle esalazioni provenienti dagli sfiati e di una barriera di mitigazione ambientale: in alternativa la completa dismissione della vasca e dei relativi impianti, con recupero e riqualificazione dell’area. Va evidenziato che, sotto l’aspetto igienico sanitario, è di fondamentale importanza, che la copertura dell’impianto sia realizzata a perfetta regola d’arte. Sarà cura della ditta lottizzante eseguire a proprie spese e oneri le opere predette previa presentazione di un idoneo progetto autorizzato preventivamente dall’ente gestore dell’impianto: IREN s.pa.;

13) l’efficiente servizio di trasporto pubblico richiesto dalla normativa a servizio del centro commerciale dovrà essere garantito attraverso la realizzazione di una fermata del Trasporto Pubblico Locale effettuato da ACT nei pressi del centro medesimo ed a questo collegato con un facile accesso pedonale all’ingresso della struttura.

14) le di misure compensative da attuare in relazione all’incremento delle emissioni di CO 2 dovute all’aumento del traffico veicolare indotto dal nuovo centro commerciale,sono individuate nella fornitura, posa e gestione di apposite colonnine di ricarica per veicoli elettrici in numero di 3;

15) relativamente alla nuova realizzazione delle “opere a verde” per assicurare un omogeneità percettivo visivo e paesaggistico occorrerà:

-effettuare una progettazione unica, con particolare riferimento al terrapieno adducente il nuovo tratto stradale a nord del comparto commerciale, che possibilmente recuperi ed integri i preesistenti sistemi di barriere, rivedendo la proposta illustrata nella relazione descrittiva delle opere di sistemazione della fascia verde “ESE 16” e nella tavola grafica ESE 15 contenente il progetto di sistemazione paesaggistica della fascia verde prospiciente la tangenziale allegata all’istanza prot.8862/2011e in particolare:

- le specie vegetali arboree più adatte sono: aceri campestri, salici (a rapida crescita) e querce, frassini, gelsi (morus), bagolari, tigli (a crescita più duratura),sconsigliando di utilizzare specie arboree che passano dalle origini a fenomeni allergici quali pioppi in genere (populus sp.).....) l’irrigazione delle aree verdi del comparto dovranno essere effettuate esclusivamente attraverso un sistema

-dovranno essere fornite le garanzie circa uno sviluppo costante nel tempo della piantumazione utilizzata, sia per il contenimento delle isole di calore nelle aree soggette a parcheggio (es. utilizzo di essenze diversificate, capaci di reagire a differenti condizioni ambientali o di manutenzione), sia per la capacità di assorbimento degli inquinanti generati dalle adiacenti direttrici stradali;

-nella sistemazione a verde dovranno essere utilizzati prevalentemente cespugli fioriferi tipici o tradizionali: ciliegi da fiore, forsythie, lillà, viburno, calicanto, ortensie ecc;

- la pista ciclabile protetta, nel “verde”, dovrà avere un andamento pressoché complanare per facilitare la fruizione di ogni categoria di frequentatori del nuovo centro commerciale dal bambino all’anziano;

- tutte le piante dovranno essere poste a dimora a regola d’arte, al fine di ottenere le massime garanzie di attecchimento e assicurare le condizioni ideali per lo sviluppo.

- occorrerà rispettare alcune minime distanze nell’impianto e nella messa a dimora di nuovi esemplari da costruzioni o altri esemplari arborei o arbustivi:

a) per alberi che durante la maturità arrivano ad altezze superiori a 20 m (farnia, platano, pioppo nero, pioppo bianco, frassino, tiglio) almeno m 10;

b) per alberi che durante la maturità arrivano ad altezze comprese fra i 10 e 20 m (acero campestre, carpino bianco);

c) per alberi che durante la maturità arrivano ad altezze sino a 10 m (albero di Giuda, Varie specie di Prunus, ecc.);

d) per alberi con portamento fastigiato, ossia con chioma piramidale o colonnare (pioppo cipressino, carpino piramidale, farnia piramidale);

- le aiuole dovranno avere una larghezza minima di m. 1 – 1,5 per permettere l’attecchimento delle radici delle piante messe a dimora: le piante dovranno essere messe a dimora con telo pacciamante, da togliere dopo i primi due anni, per migliorare l’attecchimento delle piantine messe a dimora;

-l’irrigazione delle aree verdi del comparto dovranno essere effettuate esclusivamente attraverso tecniche che privilegino il risparmio idrico, anche con l’ausilio anche di pozzi presenti nel sito nel rispetto delle specifiche norme di dettaglio contenute nel volume “RUE 1” allegato D “impianti verdi e norme di tutela delle alberative e dei giardini;

16) l’illuminazione esterna delle aree pubbliche, pertinenziali di,nonchè tutti gli apparecchi illuminanti che verranno installati sulle facciate/copertura del nuovo centro commerciale,dovranno garantire le condizioni minime di sicurezza in termini di illuminamento e di contrasto di luminanza, in attuazione alla L.R. n. 19 del 29/9/2003 ed alla D.g.r. n. 2263 del 29 dicembre 2005“direttiva per l’applicazione dell’art. 2 della legge regionale 29 settembre 2003, n. 19 recante norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico”, e delle prescrizioni contenute nell’allegato “C” parte V° “Norme tecniche di attuazione per la riduzione dell’inquinamento luminoso e Per Il Risparmio Energetico”del RUE vigente;

17) Ai fini dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale il progetto dovrà obbligatoriamente rispettare i requisiti minimi previsti per l’ambito “AP6a” contenute all’art 25 delle norme tecniche d’attuazione allegate al “P.O.C. 2008” approvato con delibera di Consiglio comunale n.7 del 28/02/2008 esecutiva ai sensi di legge e nella normativa regionale vigente in materia;

18) si richiede un monitoraggio post-operam (6 mesi dopo l’attivazione del centro commerciale) atto a verificare se lo studio preliminare di impatto acustico,in cui si è ipotizzato un aumento del traffico veicolare,abbia un riscontro effettivo o siano necessari ulteriori interventi strutturali e non, atti a ridurre eventuali superamenti dei livelli acustici consentiti dalla vigente classificazione acustica comunale.

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